La stagione del Taranto si chiude a Sorrento con una sconfitta.
Ennesima stagione fallimentare che si chiude con un terzo posto in un campionato di livello bassissimo che avremmo dovuto vincere a mani basse per tirarci fuori dalle sabbie mobili della serie D che come tifoseria non meritiamo. 
Con il campionato oramai archiviato in Campania eravamo in tanti a sostenere la squadra della nostra città.
Un amore incondizionato il nostro, anche oggi un continuo incitamento nonostante una squadra che si è ricordata di onorare la maglia solo negli ultimi dieci minuti.
Ora, mentre altre nobili decadute in una sola stagione son tornate nel calcio professionistico, noi giocheremo gli ennesimi play off con la solita consapevolezza che potrebbero non servire a nulla in chiave ripescaggio ma una cosa è certa, dobbiamo vincerli e questa società, facendo ammenda del fallimento sportivo, ha l’obbligo morale nei confronti della piazza di provare in ogni modo ad approdare in serie C. Lo pretendiamo. 
A campionato finito un pensiero vogliamo rivolgerlo, con rispetto parlando, ad alcuni giornalisti o pseudogiornalisti creatori di paginette su facebook e perchè no, a qualche personaggio illuminato dei guestbook, ci avete rotto con le vostre storielle tra amatori e odiatori della società, il Taranto è una cosa seria e soprattutto non è proprietà del presidente dinl turno ma della città, dei tifosi, quelli che sostengono la squadra in casa e fuori, col sole e con la pioggia, se vince o se perde. 
Si ci avete rotto con i vostri litigi come accade tra ex coniugi, “colpa tua” “no colpa tua”, il giornalismo non si inventa, va fatto come si deve lasciando da parte antipatie, simpatie e soprattutto interessi personali. E magari fatto da professionisti del settore. 
Non basta una paginetta del cazzo e due like. Smettete di spargere merda e alimentare tensioni perché chi ci rimette alla fine siamo sempre noi.
In ultimo ma non per ultimo ci ha rotto il cazzo chi ci commenta chiedendoci di contestare piuttosto che incitare, alzate il culo e venite a farlo voi, non siamo i portavoce di nessuno se non del nostro pensiero.
Il Taranto prima di tutto.
Ricordatevelo.
Ad maiora.