tavecchioTavecchio, presidente della Figc, ha parlato stamani della questione stadi e di come si debbano rispettare le disposizioni della Uefa. “La settorializzazione degli stadi? Nel rispetto delle autorità competenti, auspichiamo interventi che vadano in linea con le direttive internazionali Uefa“. Lo ha detto in mattinata il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, parlando delle possibili misure per garantire la sicurezza negli stadi italiani a margine di una conferenza della lega dilettanti.

Tavecchio ha anche ricordato che “è in discussione un protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno che prevede proposte di miglioramento della gestione e della qualità degli impianti e proposte di interventi alle autorità competenti, soprattutto per quanto riguarda la garanzia delle pene, perché chi sbaglia deve pagare altrimenti possiamo prendere tutte le misure necessarie ma non succede niente“.

Il numero uno di via Allegri ha auspicato che sul tema della settorializzazione “si trovi una soluzione, perché in questo momento stiamo lavorando di concerto ma portiamo anche sul tavolo le esigenze dei club. Il calcio -ha poi evidenziato il presidente della Figc parlando in generale della sicurezza – sta facendo la sua parte, il Consiglio Federale ha approvato a fine giugno modifiche per la fruibilità degli stadi e la valorizzazione della figura del delegato ai rapporti con i tifosi“.

Nei giorni scorsi il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, ha definito “una sconfitta per il calcio” l’ipotesi di mettere delle barriere di divisione nelle curve dell’Olimpico di cui ha parlato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli. “Io non voglio più fare polemiche sulle vittorie o sulle sconfitte del calcio -è il commento di Tavecchio-. Il nostro è uno sport che coinvolge miliardi di persone nel mondo e parlare di calciomalato non serve a niente, bisogna fare delle proposte per il bene del calcio“.

Dunque, a prescindere dall’ennesima diversità di opinioni tra Coni e Figc, la settorializzazione degli stadi verrà fatta seguendo le linee guida della Uefa, con l’auspicio che, tale provvedimento, possa portare solo benefici ad un calcio italiano che, ormai da troppo tempo, non riesce più a risollevarsi e a brillare come ai vecchi tempi.