Il decoro di una comunita’ (parola di cui tante volte si riempiono la bocca i politicanti nostrani), non si misura da quanto sia pulita, o da quanti muri tirati a lucido e “silenti”, ci siano nella citta’. La nostra comunita’, nonostante quello che loro dicono, non puo’ vantare nessun decoro, perche’ non ha rispetto della parte piu’ debole della comunita’ stessa. Premettiamo che della politica e dei loro giochetti di potere ce ne sbattiamo altamente i coglioni e crediamo, anzi ribadiamo, che non sia un problema di schieramento. Chi oggi cavalca una protesta, lo fa per “opposizione”, aspettatevi pure che un domani, se siedera’ sullo scranno del potere, potra’ agire diversamente. Il potere logora chi non ce l’ha, diceva un noto gobbo. Se trattiamo quest’argomento e’ perche’, nel nostro essere appartenenti (non a chiacchiere) a questa terra, l’attenzione e la difesa dei piu’ deboli ci spetta per natura. L’attuale amministrazione ha deciso di pareggiare il bilancio delle casse comunali tagliando i servizi ai disabili, attraverso un ricalcolo di compartecipazione che esclude molte, troppe, famiglie che di quei servizi hanno bisogno come il pane. Solo chi vive la propria quotidianita’ domestica con un disabile sa a quante rinunce e’ costretto e quanto sia fondamentale quell’aiuto dall’esterno che una societa’ civile (termine troppo spesso sbandierato ai quattro venti per motivi molto piu’ banali) dovrebbe garantire. Conosciamo bene il modus operandi di una classe dirigente che continua a progettare opere inutili e addirittura dannose e poi non ha una voce in bilancio sull’abbattimento delle barriere architettoniche che sono innumerevoli ovunque: marciapiedi senza scivoli o troppo stretti dove la carrozzina non passa, edifici pubblici senza accesso. Molti di noi neanche si rendono conto, non ci facciamo neanche caso, solo chi passa la propria esistenza costretto su una carrozzina vede e vive sulla propria pelle le tantissime barriere che questa citta’ gli pone di fronte. Abbiamo tutti il dovere di prestare maggiore attenzione, e creare una consapevolezza e una solidarieta’ che diventi cultura, che parta dal basso e che metta in difficolta’ chi usa il proprio potere amministrativo per i cazzi propri. Per questo vi invitiamo a partecipare a tutte le iniziative che le persone disabili organizzeranno e a dare, fino a quando non sara’ ristabilita una situazione degna, un contributo economico per aiutare chi e’ piu’ in difficolta’ e senza assistenza, escluso da questa strana “compartecipazione”.(TRATTO DA “NON C’E’ FEDE SENZA LOTTA” N°59) Per contribuire: