Big match della decima giornata di serie B allo stadio “Libero Liberati” di Terni tra Ternana e Genoa, con gli umbri sorprendentemente primi in classifica e gli ospiti in seconda piazza, seppur in coabitazione con Reggina, Bari e Frosinone. Per vicinanza sono stato spessissimo a Terni, per questo nel corso degli ultimi venticinque anni ho avuto modo di vedere da vicino le varie trasformazioni avvenute sia in campo ultras che nella città stessa. Terni l’ho sempre vista come una città produttiva, prettamente industriale, dove le acciaierie hanno avuto un ruolo di primissimo piano forgiando a loro volta una realtà cruda, per certi versi anche spigolosa di cui lo stadio, con i suoi gruppi ultras, ne era un riflesso.

Ho sempre saputo e seguito tutte le evoluzioni del tifo rossoverde, ma mancando da Terni da un paio di anni a causa della pandemia, mi ero perso alcuni cambiamenti in zona stadio che quantomeno stridono con l’anima operai della città, come la costruzione di un grosso centro commerciale e noto fast food attiguo, canoni che purtroppo si stanno imponendo nel nome del business a cui il calcio certo non è estreaneo. La società è in continua evoluzione dirà qualcuno, molto probabilmente le nuove generazioni troveranno meno difficile accettare questa situazione, anche se per i vecchi frequentatori degli stadi risulta un po’ più difficile.

Passando dalle logiche commerciali a quelle di ordine pubblico, le strade intorno allo stadio vengono chiuse e presidiate da polizia municipale e forze dell’ordine in genere, ma riesco comunque a vedere il minicorteo dei ragazzi della Curva Nord, che arrivano tutti insieme cantando ed effettuando diversi battimani. Ci pensano pure gli ospiti a movimentare la giornata dando, appena arrivati, parecchio filo da torcere alla celere impegnata nel settore.

La giornata è calda anche dal punto di vista meteorologico, sembra più estate che fine ottobre e le tifoserie rispondono benissimo sul fronte delle presenze: oltre diecimila biglietti venduti per i padroni di casa e ospiti presenti in più di mille unità. Cosa che all’interno si traduce nelle due curve piene come mai avevo visto nell’ultimo decennio, ma anche le tribune offrono un bel colpo d’occhio, sintomo che il vecchio “Liberati” può ancora contenere tutto l’entusiasmo di questa piazza. Quando mancano ancora una ventina di minuti al fischio d’inizio, entra anche il grosso degli ultras ospiti che, una volta sistemati tutti gli stendardi, cominciano a sventolare le numerose bandiere creando un colpo d’occhio notevole.

Ci sono due importanti ricorrenze da festeggiare oggi, i primi dieci anni della CURVA NORD e i cinque anni del gruppo INTACCATI nella Est. Entrambi vengono festeggiati degnamente con una coreografia a tema all’ingresso dei giocatori in campo. Sulla sponda ospite si opta, come detto, per il colore e sono tantissimi i bandieroni e le bandiere che vengono sventolati, così come gli stendardi alzati e viene inoltre accesa una torcia a colorare ulteriormente il settore.

Quando l’arbitro dà il via alle danze, la Curva Est apre il confronto cercando di coinvolgere tutto il settore, non sempre riuscendoci e aiutandosi perciò con qualche battimano o, di tanto in tanto, con lo sventolio di qualche bandiera. La Curva Nord attende qualche istante prima di partire con il repertorio canoro, più per altro per riorganizzarsi dopo la coreografia ma una volta partito il tifo, raggiungono una discreta intensità corale con elevati picchi in diversi momenti della partita. Il settore è molto pieno e non è semplice gestire una massa così importante di tifosi, ma ci riescono tutto sommato molto bene.

Bandieroni al vento per tutta la durata della prima frazione, ne intravedo qualcuno nuovo (almeno per il sottoscritto) davvero ben fatto, come quello con la maglia retrò con lo sponsor Interpan. Il tifo è continuo, con tantissimi battimani ed un coro in cui si abbracciano tutti e che riesce molto bene. In campo la Ternana sembra essere più brillante del Genoa, tanto da riuscire a concretizzare l’ennesima azione grazie a bomber Favilli che di testa insacca, facendo letteralmente esplodere lo stadio.

Nel secondo tempo se in campo la Ternana subisce il ritorno del Genoa, sugli spalti gli ultras rossoverdi continuano a dare il meglio di sé in entrambi i settori. La Est finalmente coinvolge più tifosi, mentre la Nord riprende a tifare sugli standard della prima frazione con numerosi e possenti battimani ad accompagnare i cori e le bandiere sempre al vento. Dopo alcuni cori contro, alla mezzora stuzzicano nuovamente i genoani esponendo uno striscione a favore degli amici doriani. Con gli ospiti che segnano due gol in tre minuti la gioia si affievolisce, seguono minuti di smarrimento ma poi sono bravi a motivare l’ambiente, riuscendo a ricompattare il tifo e portando la prestazione canora sui giusti binari fino ad arrivare al novantesimo.

Passando agli ospiti, con la massa convenuta che non sempre è sinonimo di qualità, nella prima frazione il loro tifo sembra un po’ ovattato. Per carità, tifano ma non sembrano avere l’intensità cui i genoani ci hanno abituato. Per quanto concerne il colore non gli si può imputare nulla, sono davvero numerosi i bandieroni e le bandiere offerti costantemente al vento. Si fanno vedere per qualche battimano ed abbozzano una sciarpata alla mezzora inoltrata. Nel secondo tempo la squadra si trasforma e sembrano in un primo momento alzare i decibel, riuscendo in un paio di occasioni a fare un paio di manate a tutta curva, molto difficile in un settore ospite come quello di Terni. Tirano inoltre fuori dei veri boati e ci pensa poi bomber Coda ad alzare ulteriormente il loro morale, realizzando una doppietta in tre minuti: primo gol su rigore al settantaseiesimo minuto, mentre il secondo su azione. Ovviamente i genoani impazziscono di gioia, l’esultanza è prolungata e accendono una torcia dopo entrambi i gol. Da qui in poi alzano decisamente l’asticella, i cori diventano veri e propri boati accompagnati con poderosi battimani. Numerosi anche i cori contro, poi l’arbitro decreta la fine delle ostilità e l’esultanza per questi tre punti conquistati su un campo difficile si protrae lungamente con qualche giocatore che ringrazia cotanto incitamento lanciando la propria maglia.

Delusione evidente su sponda locale, con l’allenatore rossoverde Lucarelli espulso nei minuti di recupero, ma i tifosi applaudono tutti i giocatori cercando di rincuorarli. Gli undici rossoverdi dalla Nord attraversano il campo arrivando fin sotto alla Est e la scena si ripete con applausi e cori d’incoraggiamento. Fuori dallo stadio non succede più nulla, strade chiuse e diversi blindati della polizia nei pressi del settore ospiti a far da guardia, seppur nelle vie retrostanti qualche movimento c’è. Cala così il sipario su questa giornata ricca di spunti interessanti ed un confronto sugli spalti dello storico impianto rossoverde che ha rievocato antichi giorni perduti.

Marco Gasparri