Dopo aver concluso il 2024 con il derby toscano di serie D Siena-Grosseto, ricomincio il nuovo anno con un altro derby, quello umbro tra Ternana e Gubbio. Certo, il derby umbro per eccellenza resta quello tra i rossoverdi e il Perugia, ma nel corso degli anni anche derby cosiddetti minori hanno saputo offrire carichi di campanilismo e sorprese continue.
La Ternana, nonostante la penalità di due punti, attualmente si trova al secondo posto in classifica dietro la capolista Virtus Entella, mentre il Gubbio dopo un promettente avvio è scivolato oltre il decimo posto, fuori dalla zona play off ma per una città di trentamila abitanti, innamorata del suo “Gubbiaccio”, può andare bene anche una tranquilla salvezza, ovviamente qualsiasi cosa in più è tutto di guadagnato.
Dalla stazione ci metto poco ad arrivare nei pressi dello storico “Libero Liberati”, nei pressi del quale trovo uno striscione con il quale la Curva Nord invita i tifosi a gremire gli spalti. Metto piede in campo quando le due curve di casa sono già schierate, ma non ancora quella degli ospiti che fanno gruppo nell’antistadio per poi entrare tutti insieme cinque minuti prima del fischio d’inizio, sventolando un paio di bandiere tra le quali spicca quella per i diffidati. I rossoblù, come riportato da fonti ufficiali, sono 134, numero di tutto rispetto se si considera comunque la distanza, il sabato che per qualcuno resta un giorno lavorativo e la densità abitativa del loro piccolo centro.
Gli eugubini tengono in mano tutte le pezze: da quella del gruppo portante per passare a quella dedicata ai diffidati ed all’indimenticato Derrek, mentre è simpatica quella LIBERI TUTTI con i dadi. Dalla parte opposta la Curva Nord è bella piena e anche se lo stadio non ha risposto come dovrebbe, sono comunque presenti oltre quattromila spettatori. Con l’entrata delle squadre in campo i sostenitori ospiti sventolano i due bandieroni ed effettuano cori accompagnandoli con decisi battimani, mentre la Est ricorda Donatella accendendo una torcia ed esponendo uno striscione in sua memoria. La Curva Nord invece non fa nulla di particolare se non sventolare i propri bandieroni.
Nel primo tempo, la parte calda della Est raggruppata dietro lo striscione degli INTACCATI, cerca di serrare i ranghi sostenendo con dedizione le fere e sventolando le bandiere delle diverse anime che compongono la storica curva ternana. Certo il tifo, dato il numero, non sarà sempre continuo, con qualche piccola pausa, ma comunque sull’impegno non gli si può imputare nulla. La Curva Nord, tra le cui fila sono presenti gli amici doriani dei FIERI FOSSATO, è bella colorata e sventola diversi bandieroni e qualche stendardo. Per loro è una buona prima frazione, cantano per tutti i quarantacinque minuti effettuando un discreto numero di battimani per cercare di spingere la squadra alla vittoria. La svolta in campo arriva alla mezzora con l’espulsione dell’eugubino D’Avino, reo di una spinta un po’ troppo vigorosa al limite dell’area. Sulla seguente punizione Cicerelli sigla il gol che fa esultare le due curve, con la Est che accende anche una torcia mentre i giocatori festeggiano nei loro pressi, alla stessa maniera la più distante Nord si colora con più torce di colore diverso. L’apoteosi arriva a due minuti dal riposo con il raddoppio di Romeo salutato da altre torce nelle due curve. Nel secondo tempo è la Curva Nord a dedicare un pensiero per Donatella, poi entrambi i settori riprendono il tifo per le Fere con determinazione, accompagnandolo con tanti battimani e con le bandiere, nonostante la Ternana faccia correr loro più di un brivido nella parte finale della sfida.
Passando agli ospiti, nei primi minuti della gara partono davvero forte, nonostante la bolgia del Liberati. Effettuano potenti battimani e sventolano per buona parte della gara i propri bandieroni. Qualche calo d’intensità dopo aver subito espulsione e subitaneo gol avversario, mentre prima del secondo gol c’è da menzionare lo striscione: “ANNO NUOVO, VECCHIE FACCE BENTORNATO AMICO!”. Successivamente il tifo si riassesta nei decibel come prima della rete e benché la Ternana poco dopo raddoppi. Nella seconda parte di gara sul 2-0 e con un uomo in meno, gli eugubini capiscono che devono rendere conto solo a se stessi ed onorare questo derby per cui cercano di restare in partita, tifando per tutta la partita pur con qualche calo d’intensità. La sciarpata farà da preludio al gol rossoblù su rigore siglato da D’Ursi che accorcia incredibilmente le distanze dando nuova linfa al tifo. Il pareggio però non arriverà e dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine delle ostilità con la Ternana che conquista tre preziosi punti restando in scia all’Entella.
Entrambe le squadre vanno a prendersi i meritati applausi, dopo una partita spigolosa e vera come un derby sa essere. Con le squadre definitivamente negli spogliatoi, gli eugubini intoneranno qualche coro contro Perugia ma anche contro i ternani, ricevendo qualche insulto ma anche una più ampia indifferenza, d’altronde come si legge sulla bella fanzine della CURVA NORD, non c’è mai stato tutto quest’astio tra le parti. È l’ultimo colpo di coda prima che il freddo pungente mi convinca a ritornare in stazione, appagato da un derby diverso, carico di energia ma anche di spunti identitari, dal dialetto alle varie tradizioni locali che da sempre contraddistinguono e rendono uniche le tante sfide regionali della nostra Penisola.
Marco Gasparri