Dopo l’esonero di Lucarelli, con gli umbri all’ultimo posto in classifica con appena sei punti all’attivo, è arrivato mister Breda che nell’ultimo turno, prima della sosta per le nazionali, ha colto un punto prezioso a La Spezia contro una diretta concorrente. Oggi invece al “Liberati” arriva un Palermo sì al terzo posto ma in crisi di risultati, che nelle ultime cinque giornate ha racimolato appena quattro punti. Crisi acuita dalla sconfitta di domenica in casa contro il Cittadella, a seguito della quale i tifosi hanno cominciato giustamente a rumoreggiare.
È con queste premesse che si gioca il posticipo domenicale della quattordicesima giornata alle ore 16:15. Nonostante il primo freddo della stagione, le tribune offrono un bel colpo d’occhio con quasi settemila tifosi presenti, grazie anche all’iniziativa societaria che, allo slogan: “Abbiamo bisogno di te!”, ha messo in vendita i biglietti a soli cinque euro in tutti i settori dello stadio, mentre sono 767 i palermitani presenti, record stagionale di tifosi ospiti presenti al Liberati.
Arrivo con congruo anticipo per assaporare ed incamerare tutte le emozioni possibili che uno stadio sa ancora regalare, dopo il mio classico giro decido di entrare abbastanza presto per cogliere ogni attimo di entrambe le tifoserie, così riesco a vedere l’entrata più esuberante degli ultras palermitani e quella della Nord rossoverde stranamente più rilassata, seppur una volta sistemati gli striscioni entrambe le tifoserie cominciano a punzecchiarsi scambiandosi cori non proprio amichevoli.
Nel settore ospite le varie sigle che compongono la Curva Nord decidono di tenere gli striscioni a mano per tutta la durata della partita mettendosi in basso; invece, il gruppo della Curva Sud, composto da una quarantina di unità, prende posto di lato, nell’anello centrale.
Una volta entrate le squadre in campo, la Curva Est con in prima fila il gruppo degli “INTACCATI” si colora grazie all’accensione di un paio di fumogeni rossoverdi ed una coriandolata anni Ottanta, peccato solo sia circoscritta alla parte centrale della curva, ma giustamente, come recita uno stendardo autoironico, “SEMO QUESTI”.
La Curva Nord invece non fa nulla di trascendentale se non sventolare le bandiere ed alzare qualche stendardo, mentre i palermitani, accompagnati dagli amici romanisti che espongono qualche bandiera giallorossa, colorano il settore con bandieroni, bandiere e stendardi oltre ad accendere un fumogeno rosa.
Le premesse sono buone e nel primo tempo i siciliani partono veramente forte, incitando la squadra con una buona intensità corale e discreti battimani, ma soprattutto sono molto colorati dato l’elevato numero di bandiere che sventolano per tutta la partita. Alla mezz’ora esultano per il vantaggio siglato da Lucioni che fa esplodere il settore e pochi minuti dopo, alcuni eroici tifosi decidono di sfidare il freddo mettendosi a petto nudo e rimanendoci fino al fischio che manda le squadre negli spogliatoi.
Passando a parlare dei padroni di casa, oggi la Nord, almeno nella prima frazione sembra un po’ sottotono rispetto ai suoi standard abituali, decisamente elevati, ma in compenso punta forte sulla pirotecnica con varie torce in momenti diversi della gara, stessa cosa nella Est dove vengono accese sia torce big flash che normali ma anche fumogeni ad irrobustire la nota cromatica dei bandieroni che sventolano costantemente tano quanto in Nord. Discreti i battimani effettuati con la Est più continua nel proporli.
Dopo il gol ospite e sul finale del primo tempo, la Nord si fa vedere dapprima accendendo una torcia e lanciandola sul prato antistante la curva e poi sentire con l’esplosione di un forte petardo, sperando metaforicamente di svegliare gli undici in campo, comunque più in palla rispetto alle prestazioni precedenti.
Nel secondo tempo la Nord torna sui suoi livelli canori ed è un piacere vederli così pimpanti: tifo continuo ed intensità dei cori elevata, colore garantito dal continuo sventolio delle bandiere, numerosi battimani ad accompagnare i cori e ciliegina sulla torta, in questa seconda frazione accendono 4-5 torce, soprattutto quando la squadra attacca, trovando il pareggio a diciassette minuti dal novantesimo con Casasola che fa esultare tutto lo stadio.
La curva Est tifa grosso modo sugli standard della prima frazione: sempre molto colorata grazie ai bandieroni che sventolano costantemente, ma anche per l’accensione di altre due torce. Diversi i battimani ad accompagnare i cori.
I rosanero pure in questa seconda frazione mi sorprendono, non mollando mai la presa e tifando costantemente sugli stessi standard elevati della prima parte di gara, risultando sempre molto colorati grazie allo sventolio delle numerose bandiere e degli stendardi delle varie sezioni sparse per la Sicilia. Anch’essi accompagnano i cori con dei bei battimani e nonostante il pareggio tifano fino al triplice fischio finale. Finita la partita i giocatori vanno a salutarli a distanza, mentre dal settore ospiti piove qualche fischio per non essere riusciti a difendere il vantaggio nonostante l’avversario ridotto in dieci.
I ternani dalla parte opposta, nella Nord, incitano i giocatori per questo punto conquistato con i denti e per gli evidenti progressi sul piano del gioco, dalla parte opposta la Est non è così clemente, d’altronde la Ternana è sempre penultima in classifica e per raggiungere la salvezza dovrà cominciare a vincere, partendo dalla trasferta di Cosenza ma soprattutto nella prossima gara interna contro il fanalino di coda FeralpiSalò, per rendere tangibili i risultati oltre le buone intenzioni.
Prima dell’uscita sono gli ospiti questa volta ad intonare cori ostili contro i ternani che prontamente contraccambiano, poi cala definitivamente il sipario su questo interessante e bell’incontro vissuto tutto d’un fiato sugli spalti del “Liberati”. Quando i tifosi rossoverdi saranno usciti tutti, compresi i due pullman, numerosi transit e le auto private dei tifosi rosanero, anche per me sarà la volta di prendere la via di casa.
Marco Gasparri