Si gioca nella festività di Santo Stefano, come abitudine già da qualche anno, l’ultima giornata d’andata del torneo cadetto. Snocciolando il numero dei presenti nei vari stadi sembra una formula indovinata, benché ricada su un giorno festivo. Io senza pensarci due volte riprovo a tornare al “Liberati” di Terni per vedere all’opera sia la tifoseria pisana, sia le due curve rossoverdi in un confronto che promette scintille e spettacolo.

Non a caso lo scorso anno questa partita fu vietata ai sostenitori toscani quando il Casms, l’Osservatorio, il prefetto e la questura si trincerarono nell’ormai classica e lapidaria formula “problemi di ordine pubblico”. Ma chi mastica gradinate, ultras e tifoserie sa già il modus operandi di tali organi, che purtroppo riescono a far ancora presa sulla gente comune, inconsapevole ed in perenne allarme in qualsiasi circostanza, convinti dalle istituzioni che sia la cosa giusta, mentre questi stessi organi parastatali finiscono sovente in contraddizione.

La passata trasferta fu semplicemente vietata perché la domenica precedente ci furono degli incidenti in occasione di Pisa-Cagliari. Come al bambino che mangia troppe caramelle gliele si vietano e basta, così succede con gli ultras con i quali non c’è alcun intento “educativo” ma solo punitivo. L’educazione per coercizione con buona pace persino della sociologia più spicciola.

Quest’anno la trasferta è incredibilmente aperta, il tanto decantato “problema di ordine pubblico” scompare ed i pisani in prevendita acquistano la bellezza di quasi seicento biglietti. Anche la vendita dei tagliandi per i padroni di casa va a gonfie vele per cui i presupposti per assistere ad un bel confronto ci sono tutti.

Viaggio vecchia maniera, arrivo a Terni in treno con un consistente anticipo e la giornata, pur non soleggiata, è comunque calda e invoglia gli ultimi ritardatari ad essere presenti. Il dato delle presenze al “Liberati” alla fine parla di 7.209 spettatori, secondo miglior dato dopo Ternana-Sampdoria, con gli ospiti accorsi precisamente in 594 unità, accorsi con diversi pullman ma anche con nove posti e macchine private.

Dentro il clima che si respira è di festa, un bel vedere sia da una parte che dall’altra, in barba a tutte le emergenze paventate. È naturale ed anche bello quando, poco prima dell’inizio della partita, i pisani alzano un coro contro i ternani che prontamente rispondono a tono incuranti del politicamente corretto: il bello di uno stadio, di qualsiasi confronto è anche questo.

Entrate le squadre sul rettangolo verde comincia lo spettacolo. Sono in particolare molto curioso di vedere i pisani ma nel frattempo è la Nord rossoverde ad esporre il lungo striscione: “UN ANNO VEDENDOSI PRIVATA LA PROPRIA LIBERTÀ, CON ORGOGLIO CONTINUI A DIFENDERE LA NOSTRA MENTALITÀ, ALESSIO LIBERO!”. Nel settore ospiti i toscani sventolano le tante bandiere dei gruppi, così come fa la Est ternana con le sue.

Nel primo tempo entrambe le tifoserie sembrano studiarsi, i padroni di casa della Nord sembrano farsi sentire di più, alzando decisamente i decibel, mentre il tifo dei toscani pur essendo maiuscolo rimane un gradino sotto. Poco dopo è la Est a farsi notare con una mini-coreografia per ricordare Chicco: mini-bandierone nella parte centrale e poco più in basso alzano uno striscione in occasione del quinto anniversario della scomparsa, tutto accompagnato dall’esplosione di un potente petardo e successiva accensione di fumogeni rossoverdi: sicuramente anche Chicco, da lassù, avrà apprezzato lo spettacolo in suo onore.

La partita va avanti con le due squadre a darsi battaglia per i tre punti preziosi per entrambe: gli umbri, con l’arrivo di mister Breda, si sono rialzati dal fondo della classifica, incamerando punti che hanno permesso di appaiare il Lecco in quart’ultima posizione, mentre il Pisa dopo un avvio promettente, si è visto via via sfilare di posizioni ma tenendo un discreto margine di punti sulla zona play out/retrocessione.

Con il passare dei minuti la partita sugli spalti si accende: potenti battimani effettuati dalla Nord rossoverde, mentre i sostenitori neroazzurri rispondono con un continuo e costante sventolio di bandiere e l’accensione di ben tre torce nei primi venti minuti del match. Al minuto ventitré sono gli ultras ospiti ad esultare grazie al gol di Tramoni con una perfetta girata al volo di mancino e da qui in poi gli ultras toscani cambiano prestazione, alzando decisamente i toni e rendendo ancora più interessante il confronto con gli ultras ternani i quali, a dispetto di quanto succede in campo, non smettono di tifare, effettuando un numero elevato di battimani ad accompagnare i cori.

Subito dopo il gol, i pisani accendono un paio di torce a rendere più colorato il settore, già pregno di colore dato l’alto numero di bandieroni e bandiere presenti. La Est pur non presentando numeri elevati fa il suo, sostenendo gli undici in campo con qualche bel battimani ad accompagnare i cori, bandieroni in continuo movimento e pure qualche pausa ma che nel complesso può starci.

Nel secondo tempo, dopo appena un minuto Sorensen pareggia facendo esultare il popolo rossoverde, ma chi si aspettava un capovolgimento della partita in favore della Ternana rimarrà deluso, perché il Pisa mantiene sempre il pallino del gioco e sfiora il gol del vantaggio in diverse circostanze. Ma la vera partita, almeno per noi amanti del tifo, si gioca sugli spalti e dopo il gol del pareggio, gli ultras della Est si faranno notare, accendendo e lanciando sulla pista, un bel fumogeno verde e subito dopo pochi minuti un’altra torcia, con un tifo inevitabilmente più deciso e continuo con un buon numero di battimani, superiore rispetto alla prima frazione. Anche la Nord dopo il gol non si farà certo pregare per sostenere i propri beniamini in campo, accenderà inoltre una torcia ed effettuerà degli imponenti battimani a tutta curva.

Ad una decina di minuti dal gol del pareggio, Canestrelli segna il gol del vantaggio che fa esplodere il settore ospiti in un’esultanza strepitosa, con i giocatori che festeggiano sotto il settore, mentre gli ultras si sbizzarriscono accendendo ben tre torce e diversi fumogeni blu, oltre ad un potente petardo. La bolgia sarà purtroppo smorzata dalla delusione che arriva un paio di minuti più tardi, quando l’arbitro, dopo aver visionato il Var, annulla il gol per fuorigioco facendo però esultare la restante parte dello stadio di fede rossoverde.

La partita sugli spalti riprende a suon di cori con la Nord che effettua numerosi battimani, cercando di farsi sentire il più possibile dai dirimpettai, mentre la curva pisana sventola sempre insistentemente i propri bandieroni come la Est, prima che l’arbitro dopo cinque minuti di recupero dichiari terminate le ostilità. Sia nei due settori della tifoseria locale che in quello ospite, i giocatori andranno a ricevere i meritati applausi per una partita in campo comunque frizzante. Tornati i giocatori negli spogliatoi, spazio per un interessante botta e risposta tra tifoserie. Avevo la consapevolezza che entrambe le fazioni non mi avrebbero deluso: stesso spettacolo a cui avrei potuto assistere lo scorso anno senza certe insensate restrizioni. La speranza è che l’atmosfera odierna faccia da monito ai piani alti: la repressione fine a se stessa non fa che svuotare il calcio dalla sua passione.

Marco Gasparri