Dopo il pasticcio estivo dovuto al braccio di ferro con la Lega B – per cui la Serie C paga ancora le conseguenze – succede, incredibile ma vero, che una partita di andata si disputi dopo quella di ritorno, ovviamente in infrasettimanale.

La sfida è una di quelle che non si possono perdere data l’importanza delle tifoserie e la rivalità esistente tra loro. Così nonostante il mercoledì lavorativo e le poche ore di sonno, decido di mettermi in marcia per seguire dal vivo questo Ternana-Sambenedettese.

In questa fresca serata di inizio marzo ad attendere le due compagini (che allo stadio “Libero Liberati” non s’incontrano dalla stagione 2006-2007) ci sono all’incirca 1500 spettatori, un po’ pochi per gli standard della tifoseria delle Fere, ma il giorno infrasettimanale e l’attuale posizione in classifica della avranno sicuramente influito negativamente.

Penso che l’animo del tifoso rossoverde venga sostanzialmente riassunto ed espresso in una frase riportata sopra uno striscione esposto ai cancelli della Curva Est: “SOCIETA’ E GIOCATORI SIETE IL CIRCO DEGLI ORRORI.”.

Di contro anche la Sambenedettese si trova al di sotto delle proprie aspettative, al nono posto in classifica e ancora in lotta per un posto nei play off.

Venticinque minuti prima del fischio d’inizio l’ambiente è desolante, con poche centinaia di tifosi presenti e lo spettro di un eventuale divieto imposto ai tifosi marchigiani, in virtù della determinazione dell’Osservatorio che apriva la trasferta ai soli possessori di tessera del tifoso.

Ho preferito non sapere nulla prima, a volte meglio essere incoscienti su determinati fatti che provare una delusione ancor prima di viverla; certo che di primo impatto l’ambiente non aiuta.

Con il trascorrere dei minuti vedo dapprima entrare il gruppetti della Est, poche persone ad essere onesti, e poi gli ultras della CURVA NORD, il solito blocco, che va a posizionarsi dietro lo striscione del gruppo.

Pochi istanti dopo i miei timori svaniscono completamente vedendo entrare in massa gli ultras rossoblù – circa duecento – che vanno a posizionarsi nell’anello centrale ed in poco tempo appendono all’inferriata le numerose pezze.

Entrano le squadre in campo e le due curve umbre si distinguono per lo sventolio dei bandieroni, più qualche bandiera e stendardo quelli della Nord, mentre gli ospiti si limitano ad effettuare qualche coro accompagnandolo da validi battimani, per poi passare allo sventolio delle bandierine rossoblù nella parte centrale del settore.

Fin da subito le due tifoserie si beccano con qualche coro ostile per poi spaziare in altri contesti: i sambenedettesi rinfacciano ai dirimpettai di essere sempre di meno, mentre gli umbri il fatto di essere tesserati. Nel primo tempo entrambe le tifoserie, nei primi minuti sembrano studiarsi tra loro per poi tirar fuori tutto il loro potenziale fatto di battimani, sbandierate e cori di notevole intensità.

Devo riconoscere che entrambi i settori non solo mi stupiscono, ma vanno oltre le mie più rosee aspettative. A livello corale non si fermano praticamente mai. Molto belle le bandiere, in continuo movimento, che animeranno il settore rossoverde, mentre dalla parte ospite è da menzionare la torciata, fatta intorno al ventesimo minuto e ripetuta un quarto d’ora, dopo seppur con meno torce accese.

In entrambe le fazioni si possono ammirare treni, battimani, bandiere in movimento e pirotecnica, quest’ultima però esclusiva solo della tifoseria marchigiana. Dopo il duplice fischio la Nord rossoverde continua a tifare senza nessuno in campo, solo per dimostrare che la tifoseria delle Fere è ancora presente e in determinate circostanze sa mettere in campo tutto il proprio potenziale, nonostante le vicissitudini.

Inizia il secondo tempo e mi sposto sotto la Est, non me ne vogliano i ragazzi, ma qui il discorso cambia drasticamente con gli ultras troppo sparpagliati tra loro e con la parte centrale, quella più volenterosa, lasciata troppo sola. Tant’è che così anche il tifo inevitabilmente ne risente e alla fine risulterà a singhiozzo, con pause e cori che si alterneranno a cori.

Da salvare invece sono alcuni sporadici battimani ed i bandieroni sventolati a più riprese, ma c’è molto da lavorare. Dalla parte opposta continua il duello a distanza, non solo a livello canoro, tra la Nord ternana ed il settore ospiti. In più occasioni si sentiranno nitidamente dalla parte opposta entrambe le curve.

In questa seconda parte di gara c’è da rimarcare il gioco di braccia dei sambenedettesi che muovendosi all’unisono vanno prima da una parte e poi dall’altra e l’ennesima torcia accesa sul finale di partita, mentre sulla sponda opposta la sciarpata della Nord rossoverde, seppur non troppo compatta.

Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro ne decreta la fine e per i giocatori locali inizia la parte dolente, visto che riceveranno fischi sia da una curva che dall’altra, venendo cacciati in malo modo dalla Nord mentre stavano andando sotto il settore. Un popolo, quello rossoverde, che non ne può più di nessuno, iniziando dalla presidenza e finendo con i giocatori.

Sotto al settore ospiti invece si raduna la squadra rossoblu che, tutta abbracciata, canta insieme ai propri ultras un noto coro della curva rossoblù con diversa pirotecnica accesa per illuminare una serata del tutto particolare.

Prima di uscire dallo stadio ci sarà spazio per qualche coro poco amichevole che le due tifoserie si scambiano vicendevolmente, mentre io me ne vado via convinto che il sacrificio di qualche ora in meno di sonno ed i chilometri percorsi siano stati ben ripagati dallo spettacolo di cui sono stato fiero partecipe.

Testo Marco Gasparri

Foto di Marco Barcarotti e Marco Gasparri

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