Il posticipo della ventiquattresima giornata del “Libero Liberati” si disputa di domenica alle 16:15 ed è un importante scontro salvezza tra Ternana e Spezia, appaiate al penultimo posto in classifica a quota 21 punti in compagnia del Feralpisalò, con il Lecco fanalino di coda staccato di un solo punto.

Dopo la bella trasferta di Bolzano mi ritrovo di nuovo in un serie cadetta prodiga di emozioni non solo sul rettangolo verde ma anche sugli spalti. La stanchezza per la nottata in pullman svanisce una volta giunto a Terni, dove purtroppo sarà nuovamente la pioggia ad accompagnarmi per quasi tutta la giornata. Il meteo dunque non è incentiva ad andare allo stadio nonostante l’importante posta in palio, ma chi ci deve essere si ritrova già prima della partita nei soliti punto di ritrovo, dove cori e qualche torcia caricano e scaldano in attesa della gara.

Effettivamente, una volta dentro l’impianto, mi accorgo che tolti gli ultras, i cui numeri bene o male sono gli stessi, i restanti settori dello stadio presentano ampi vuoti. Il dato finale parla di 3.870 spettatori di cui 203 ospiti giunti dalla Liguria per sostenere gli aquilotti, che si sistemano al secondo anello per trovare riparo dalla pioggia, alla faccia di chi dice che gli stadi vecchi non offrano nessun comfort. Non ne godono però gli ultras delle due curve ternane, esposti alle intemperie nel primo anello, ragion per cui va ulteriormente apprezzato il loro stoico sforzo di voce ma anche di colore.

Gli ultras della Nord entrano tutti insieme, come nel loro stile. Con l’entrata in campo delle squadre vengono sventolate le bandiere così come avviene nel settore gemello, mentre sul fronte ospite, i liguri faranno esplodere due potenti petardi per suonare la carica. La prima frazione, alquanto noiosa in campo, sugli spalti offre due curve capaci d’incitare i propri undici nonostante una pioggia battente, che sfidano continuando a sventolare bandiere e bandierine per tutto il tempo, anzi nella Curva Nord, oltre alle bandiere verranno issati quattro stendardi che resteranno anch’essi sempre in alto.

La prestazione della Est a livello corale sarà leggermente meno continua, con qualche pausa mitigata grazie alle bandiere e qualche battimano, il fronte Nord si fa sentire forte e bene con battimani a tutto settore ad accompagnare i cori e bandiere sempre in movimento. Nel settore ospite gli spezzini partono decisi con dei potenti battimani a sostegno di cori seguiti da tutto il settore, ma con il passare dei minuti quest’onere viene lasciato alla sola parte centrale del gruppo. In un primo momento proveranno a sventolare due bandieroni, compito improbo schiacciati come sono nell’anello centrale e troppo vicini fra loro; la scelta di spostare i bandieroni nella parte bassa migliora di gran lunga l’impatto visivo e corale, anche se ciò per loro comporta esporsi alla pioggia e sottrarre qualche forza vocale al tifo. Nel complesso la prestazione è comunque discreta e verso il finale del primo tempo, la impreziosiscono con una sciarpata, non troppo fitta ma sicuramente gradita, tenuta al cielo fino al fischio dell’arbitro.

Nel secondo tempo, sul rettangolo verde le due squadre cambiano approccio alla gara, soprattutto la Ternana che cerca di rendersi più pericolosa. L’opportunità maggiore arriva quasi al sessantesimo minuto quando l’arbitro decreta un calcio di rigore per atterramento di Raimondo da parte dell’estremo difensore bianconero, ma Pereiro dagli undici metri si fa ipnotizzare da Zoet che para tranquillamente il tiro. Sugli spalti la delusione in casa Ternana fa da contraltare alla gioia ligure con gli ultras che accendono un paio di torce per rimarcare l’evento. Gli ultras umbri non si danno però per vinti, continuano ad incitare i propri beniamini con tanti battimani ma soprattutto, con il cessare della pioggia, ingrossano le fila e alzano la voce.

In campo succede tutto negli ultimi minuti, con la Ternana che un minuto prima del novantesimo passa momentaneamente in vantaggio con il neo-entrato Distefano. Lo stadio è un tripudio, scoppia in un’esultanza prolungata con i giocatori che corrono tutti sotto la Nord per festeggiare e gli ultras che accendono una torcia lanciandola sul prato, identica scena che si vede in Curva Est. Esultanza smorzata dall’altoparlante che ricorda il divieto di pirotecnica, specie dopo la scorsa partita con il Como in cui, l’accensione di torce, costò alla società umbra ben quattromila euro di multa. Sinceramente sono regole che proprio non si riesce a comprendere, soprattutto quando l’intento è puramente coreografico senza che sia arrecato danno alcuno a cose e persone. Il paradosso più grottesco è che federazioni nazionali ed internazionali, per i loro spot commerciali usano spesso immagini degli stessi spettacoli pirotecnici per i quali le società vengono multate e i tifosi diffidati.

Tornando agli ultras ternani festanti e gli spezzini impietriti con soli cinque minuti di flebile speranza, l’imponderabile avviene proprio all’ultimo secondo: rinvio sbagliato del portiere umbro e gol di Di Serio che cambia le carte in tavola anche sugli spalti, dove questa volta sono gli ultras bianconeri a festeggiare mentre i tifosi rossoverdi rimangono increduli con l’arbitro che, di lì a poco, decreta la fine delle ostilità. Festeggiamenti più contenuti per i giocatori dato che il pareggio non serve a nessuno. Sul fronte opposto i delusi giocatori umbri incassano dagli altrettanto delusi tifosi della Nord il coro: “Ci devi credere…” e pochi istanti dopo, quando i giocatori hanno intrapreso la via degli spogliatoi, un “Meritiamo di più”. Tempo per un veloce scambio di battute fra i dirimpettai, ma le preoccupazioni di entrambe sono al momento volte alla strada per la salvezza, lunga ed irta di difficoltà.

Marco Gasparri