I quarti di finale della Coppa Dilettanti Eccellenza propongono l’interessantissima sfida tra il Terracina e il Teramo (andata nel Lazio, ritorno in Abruzzo). La partita del “Colavolpe” mette di fronte, in un incontro inedito, due bellissime tifoserie, due piazze dalla lunga tradizione ultras e due città molto importanti dal punto di vista storico.

Fondata dagli Ausoni, poi conquistata dai Volsci, quindi passata ai Romani, nell’antichità TarracinaAnxur era toccata dalla consolare Appia e poteva vantare un porto commerciale di fondamentale importanza per Roma, la capitale dell’Impero. Teramo, posta sul versante opposto della dorsale appenninica, era invece la capitale del popolo italico dei Pretuzi ed era chiamata Interamnia, la città tra i due fiumi (inter amnes), essendo circondata dal Tordino e dal torrente Vezzola. La città abruzzese era collegata a Roma da una strada che, dopo aver superato il massiccio del Gran Sasso, si innestava nella Salaria presso la stazione di posta di Interocrium, nelle vicinanze dell’attuale Antrodoco.

La partita del “Colavolpe”, inoltre, non è importante soltanto per i motivi che ho appena evidenziato, ma anche perché, dopo ben venti anni, il settore ospiti dell’impianto terracinese vede la presenza di una tifoseria proveniente da fuori regione. Credo sia necessaria, a questo punto, una breve digressione storica. Nella stagione 2003-2004 il Terracina fece la sua ultima apparizione nell’allora Campionato Nazionale Dilettanti, precisamente nel girone H, poi vinto dal Manfredonia, che raggruppava squadre laziali, abruzzesi, molisane e pugliesi come la Pro Vasto, il Trani, il Nardò, l’Avezzano, il Manduria, il Termoli e il Cassino. Dopo quella retrocessione il Terracina ha disputato diciotto campionati regionali, con due sole apparizioni in D: nel 2013-2014 e nel 2014-2015. Dal 2004 a oggi, dunque, le possibilità per i terracinesi di incrociare tifoserie non laziali sono state soltanto due: la sfida con la Sangiovannese nella semifinale degli spareggi nazionali dell’Eccellenza 2012-2013 e quella contro l’Olbia, l’anno seguente, in D, ma sia ai toscani che ai sardi la trasferta a Terracina fu vietata.

Non nascondo che quando sto per raggiungere il “Colavolpe” provo una certa adrenalina all’idea di poter assistere a una partita storica per tutte le ragioni elencate. Arrivato al botteghino incontro Marco, con il quale faccio un giro all’esterno e con cui condividerò questa bella giornata vissuta all’insegna della passione che ci accomuna. Dopo la breve passeggiata, quando manca una mezz’ora al calcio d’inizio decidiamo quindi di entrare in campo. Le due squadre stanno effettuando il riscaldamento, mentre i gradoni iniziano ad accogliere gli spettatori.

Quando ormai le squadre sono schierate lo stadio presenta un bellissimo colpo d’occhio. Proprio a ridosso del fischio iniziale del signor Framba di Torino fanno il loro ingresso i ragazzi di Teramo. Gli ultras biancorossi si presentano in una cinquantina di unità, un numero di tutto rispetto considerato il giorno infrasettimanale. Quest’anno è la terza volta che li vedo, dopo averli ammirati a Giulianova in occasione del derby e, sempre in campionato, nel piccolo stadio di Capistrello, nella Marsica. Di loro ho anche un ricordo a Terni nella stagione 2018-2019, in Serie C. Quest’oggi, tuttavia, sono presenti soltanto le pezze dei 15 luglio 1913, dei Vecchi Diavoli e del gruppo dei distinti, dato che, come noto, i Sedici Gradoni e i Teramo Zezza, falcidiati dalle diffide per i noti fatti di Giulianova, hanno deciso di ripiegare momentaneamente i propri striscioni, come da loro stessi comunicato.

Mentre gli ospiti sistemano i propri stendardi, nella Curva Mare i ragazzi di Terracina innalzano lo storico telone con il volto della tigre del Commandos Tigers 77, contornato dai loro bellissimi bandieroni e da tantissime bandierine, che regalano al settore una piacevole nota di colore.

Il pomeriggio del “Colavolpe” è caratterizzato da un fortissimo vento, ma le due tifoserie non si lasciano condizionare e tifano con grande impegno. La Curva Mare sceglie soprattutto cori lunghi e ottimamente ritmati dal tamburo. Non mancano i cori a rispondere e i battimani. A Terracina si respira grande entusiasmo e gli ultras biancocelesti stanno onorando al meglio il ritorno della propria squadra in un palcoscenico nazionale.

Dall’altro lato anche gli ultras biancorossi, come i terracinesi, tifano benissimo. I ragazzi di Teramo si mostrano compatti e sempre in movimento, producendo tantissime manate. I teramani scelgono soprattutto cori secchi, molti dei quali per i diffidati, ma se ne registra anche qualcuno più lungo.

In campo la partita è vibrante. Al 30’ il Teramo, oggi in completo verde, passa in vantaggio con Massarotti, con una conclusione al volo su lancio di Ferraioli che trafigge l’estremo terracinese Martinelli. La reazione dei calciatori di casa, però, è immediata e dopo soli due minuti i tigrotti trovano il gol del pareggio con Curiale, autore già di due reti in questa competizione. La partita, in campo e sugli spalti, è avvincente: le squadre giocano a viso aperto e le due tifoserie offrono un ottimo spettacolo. Gli ultras tirrenici srotolano anche due striscioni: uno per un amico rientrato dalla diffida, un altro in cui si invitano la città e la squadra a remare insieme in questa fase decisiva della stagione, che vede il Terracina impegnato non solo nella Coppa nazionale, ma anche nella lotta al vertice del girone B dell’Eccellenza laziale. Il primo tempo non conosce altri episodi degni di nota e termina con il risultato di 1-1.

Nella ripresa il copione non cambia, con le due tifoserie che cantano senza pause. I teramani continuano a tifare prevalentemente con cori secchi accompagnati da tantissimi battimani, mentre i terracinesi intonano moltissimi cori prolungati, uno dei quali cantato prima seduti, poi saltellando.

Sul terreno di gioco il Terracina è costretto ad attaccare per cercare la rete del 2-1, visto che in questa competizione il gol segnato lontano dalle mura amiche vale doppio. Il Teramo contiene gli assalti degli uomini di mister Pernarella e risponde con qualche ripartenza. Per i biancorossi ci provano Touré e Oses, mentre il tigrotto Camara, al minuto 85, impegna il portiere abruzzese Negro. Il risultato, tuttavia, non cambia più, per cui il Terracina sarà costretto, nella sfida del ritorno al “Bonolis”, a segnare almeno una rete.

Finita la partita le squadre vanno a salutare i propri sostenitori, con i ragazzi della Curva Mare che cantano “Tutti a Teramo”, in vista di una trasferta fuori regione, in uno stadio importante, che per loro manca da troppi anni. Tra le due tifoserie indifferenza totale.

A.C.