E’ l’ultima gara dell’ultimo giorno del mio personale tour partitellaro. Ma non per questo la meno significante. Dall’Olanda alla Germania, passando per l’Olimpico di Roma e finendo al Matusa di Frosinone, dove in programma c’è la gara tra i Canarini e il Perugia. Mi piace l’idea di rituffarmi subito in una realtà prettamente italiana, dove due tifoserie si confronteranno in una cornice di pubblico sicuramente importante visto il valore della partita, che vede protagoniste due dirette concorrenti per un posto ai play-off. E non solo. Tra frusinati e perugini non corre buon sangue, le ultime sfida in Lega Pro, compresa la finale play-off dello scorsa stagione, hanno creato e acuito una rivalità che ormai è sentita da ambo le parti. Mettiamoci poi anche la diversa colorazione politica delle due curve, almeno a livello storico, ed ecco qua una quasi ovvia inimicizia nell’infinito scacchiere dei rapporti tra tifoserie del movimento ultras italiano.

Si gioca di sera e ovviamente, non essendoci treni di ritorno, sono costretto a prendere la macchina per raggiungere il capoluogo ciociaro. Incontro un po’ di traffico prima di lasciarmi alle spalle l’area urbana della Capitale e poi il viaggio fila liscio fino alla Strada dei Monti Lepini che, per i profani, è quella che dal casello autostradale ti conduce sin dentro la città. Qua vengo inglobato nell’immensa scia di traffico creata dalle centinaia di pendolari che, giustamente, tentano di rincasare. Qualche maledizione, un po’ di pazienza, e lentamente riesco ad arrivare nei pressi del Matusa. L’ultima difficoltà è quella di trovare parcheggio. Non mi piacciono i troppi ausiliari del traffico che sono stati sguinzagliati per l’occasione, così cerco di evitare parcheggi non a norma. Alla fine mi va più che di lusso, con un ottimo posto su striscia blu, gratis dalle 19, a pochi metri dalla Curva Nord.

Mi avvio verso i botteghini passando in mezzo alla folla gialloblu, che alla spicciolata sta facendo il suo ingresso sulle gradinate. Una volta ritirato l’accredito salgo le scalette, curioso di vedere quanti siano effettivamente i tifosi umbri. I giornali davano per certa la presenza di circa 500 ospiti, ma ho imparato a diffidare da tali notizie, che ormai sono quasi sempre esagerazioni per creare allerta e panico nelle già flebili e poco lucide questure italiane. Ed infatti il mio pensiero si conferma giusto. I tifosi del Grifo sono 250-300. Un numero comunque molto buono, considerata la gara serale e il turno infrasettimanale. Tutti gli striscioni dei gruppi sono  già presenti una mezz’ora prima del fischio d’inizio; questo non può che farmi piacere, vista la mia fissa secondo quale le pezze, quando possibile ovviamente, vanno attaccate subito per marcare il territorio.

Dall’altra parte la Nord si presenta piena con lo striscione “Il passato è storia il futuro  è vittoria“ appeso in balaustra. Subito partono diversi cori contro i dirimpettai, i quali non si fanno pregare e rispondono per le rime. Le tribune si vanno via via riempiendo e anche nei distinti fa la comparsa il solito gruppetto che oggi non espone alcuna pezza.

Poco prima che le squadre entrino in campo i frusinati mettono in mostra una bella sciarpata sulle note dell’inno sociale, seguita dall’accensione di alcune torce nella zona degli Uber Alles. Bell’impatto, non si può negare che da quando questi ultimi hanno fatto ritorno in Curva Nord il settore sia migliorato tantissimo dal punto di vista del colore e dell’intensità di tifo. Dall’altra parte i perugini accolgono l’ingresso delle formazioni con un paio di belle manate, accompagnate dallo sventolio di diversi vessilli e stendardi a due aste.

Comincia il match, così come la sfida degli spalti. I gialloblu dimostrano subito di stare sul pezzo con manate che coinvolgono l’intero settore e cori a rispondere potenti e decisi. Per tutta la gara la loro prestazione canora si manterrà su ottimi livelli, facendosi aiutare in più di un’occasione dal resto dello stadio, in particolar modo nei cori contri gli avversari biancorossi e contro i rivali di sempre latinensi. Belle anche le esultanze ai gol e le sporadiche accensioni di torce e fumogeni, cosa che a Frosinone non è propriamente benvoluta dalla questura locale. Una questura che negli ultimi mesi sembra aver incentrato il proprio lavoro nel combattere gli ultras, basti pensare ai fatti accaduti dopo la gara con il Bari e all’assurdo terrore psicologico che viene fatto a ogni tifoseria ospite. Viene da sorridere, ed è un ghigno amaro, perché mi risulta difficile credere che in una provincia così vasta e popolosa non si abbiano altri problemi e non ci siano altre situazioni critiche, per davvero, in cui investire uomini e denaro pubblico.

Per quanto riguarda il tifo degli ospiti, la prestazione dei perugini sarà ottima. Quella umbra è senza dubbio una tifoseria che sta vivendo una stagione esaltate. Gli ultras biancorossi volano sulle ali dell’entusiasmo, con il ritorno tra i cadetti dopo aver conosciuto anche gli inferi dei dilettanti. Nonostante in campo il Grifo venga sconfitto da un Frosinone spumeggiate, i supporters ospiti si mettono in evidenza con diverse manate, un tifo costante e una sciarpata nel secondo tempo che viene eseguita praticamente da tutti.

Per una Serie B ormai bistrattata e teatro di sfide con il pubblico ridotto al lumicino, stasera è stato persino un lusso poter assistere a una gara con lo stadio pieno e le due tifoserie presenti in maniera massiccia. Come detto, la gara termina con il successo dei ciociari, che si portano a un solo punto dalla seconda in classifica, il Bologna.

Simone Meloni