Troppo spesso si abusa dei termini “importante” o “fondamentale” per descrivere una partita di calcio, ma questa che vede di fronte Bologna e Pescara è una partita che vale letteralmente una stagione. Poche chiacchiere e pochi conti da fare: il Bologna non deve perdere e naturalmente il Pescara ha l’obbligo della vittoria per poter disputare la prossima stagione il campionato di Serie A.

Con queste prospettive, con una vigilia carica di attese, il clima che si respira a Bologna è di quelli scontati ma pur sempre particolare, perché in fondo ogni città ha il  proprio tessuto sociale, ogni tifoseria è diversa dall’altra ed ogni partita si porta con sé innumerevoli dettagli che fanno la differenza. Per certificare questo aspetto, c’è da considerare che entrambe le tifoserie arrivano a questo evento decisamente in forma. I bolognesi ormai da qualche anno sono una realtà che è tornata a splendere nel panorama ultras, anche se ad onor del vero la Curva Andrea Costa raramente ha vissuto periodi particolarmente negativi, ma tanto per avere un’idea, i numeri in casa ed in trasferta raggiunti in questa stagione sono sicuramente una conferma della grande passione del popolo rossoblu. Di contro i pescaresi arrivano ai play off con l’ultimo treno disponibile, ma non per questo si sentono vittime designate visto che nel finale, con mister Oddo in panchina, le vittorie si sono susseguite una dietro l’altra. Inevitabile che il tifo abbia assunto proporzioni rilevanti: anche in questo caso i numeri sono lì a dimostrare la fede di Rangers e company e per questa partita si può ben parlare di invasione.

Arrivo di buon’ora in una Bologna ben colorata per l’occasione, sono numerosissime le bandiere esposte da bar ed esercizi pubblici. Una rapida visita nei dintorni dello stadio conferma la passione che sta vivendo una città intera, ed anche chi non può essere presente allo stadio spera nei festeggiamenti in centro per fare un po’ di baldoria e vivere una serata decisamente sui generis.

I pescaresi arrivano a bordo di bus ed auto private e visti i numeri portati a Bologna, inevitabile qualche imbottigliamento nel traffico ed un po’ di caos nei pressi del settore ospiti. Le indicazioni non sono così chiare, ma la truppa adriatica si ritrova comunque allo stadio Dall’Ara per una partita chiave che è il crocevia di tutta la stagione.

Curva Andrea Costa che risulta piena come un uovo ben prima del fischio d’inizio: già nel momento del riscaldamento delle due squadre partono i cori dei bolognesi, che non mancano di farsi notare per i numerosissimi bandieroni fatti sventolare in ogni zona della curva. Tutti i gruppi presenti offrono il proprio contributo per colorare degnamente il settore. Bandiere e bandierine sono numerosissime, così come qualche due aste che viene aperto soprattutto in zona Forever Ultras. Per non farsi mancare niente, gli ultras bolognesi ingannano i minuti che li separano dall’inizio della coreografia, con il lancio di qualche bomba carta.

I pescaresi fanno il proprio ingresso nel settore alla spicciolata, i Pescara Rangers arrivano con diverse decine di minuti di anticipo rispetto al via e cominciano ad attaccare alla balaustra pezze e striscioni per marcare il proprio territorio. Indubbiamente i numeri sono esagerati, il settore risulta ben pieno e nella zona bassa si posizionano gli ultras che partono con l’organizzazione del tifo. Anche tra gli ospiti sono numerosissime le bandiere che appaiono in tutto il settore, alcuni due aste sono stati creati per l’occasione ed un lungo bandierone campeggia a centro settore qualche minuto prima dell’ingresso in campo delle squadre.

Si arriva al momento più atteso della serata. Le due curve si preparano per accogliere l’ingresso delle squadre in campo, i pescaresi danno fondo a tutto il colore a loro disposizione, perciò una bella sciarpata viene contornata dall’uso delle numerose bandiere a disposizione della tifoseria. L’effetto è ottimo, il settore si colora di bianco-azzurro ed il colpo d’occhio è veramente di qualità.

I bolognesi si affidano alla pirotecnica ed infatti torce e fumogeni avvolgono la curva sempre colorata dai bandieroni che non smettono un secondo di sventolare. La Beata Gioventù apre uno striscione su due piani: “Apri le orecchie al mio annunzio ed odi. Fino alla fine”, mentre in zona Forever lo striscione di contorno alla torciata recita: “Fino al 90’… siamo il 12°”.

Il tifo ora sale in cattedra, i primi venti minuti dei pescaresi sono perfetti, roba da leccarsi i baffi, poi si avverte un calo nel momento in cui la massa tende più ad  interessarsi delle azioni sul campo, che non a seguire le indicazioni che arrivano dalla parte bassa. I boati degli abruzzesi sono comunque numerosi ed il tifo si mantiene costante e caldo per tutti i primi quarantacinque minuti. Inutile sottolineare che i cori sono tutti diretti alla squadra, pochissime pause e poche distrazioni. Voce e manate si susseguono con buona lena e tendono a caricare una squadra decisa a conquistare l’obiettivo.

La partita sul terreno di gioco è vibrante e le occasioni da gol non mancano, sia da una parte che dall’altra. Il bel gioco offerto dalle squadre infiamma le due tifoserie, che ci danno dentro alla grande per farsi sentire. Sul finale di tempo il Bologna passa in vantaggio con Sansone, che segna con un violento sinistro sul quale nulla può fare l’estremo difensore pescarese Fiorillo: lo stadio esulta con un boato potente, trentamila persone che urlano di gioia non è cosa da poco e la Curva Costa festeggia l’avvenimento con l’accensione di alcune torce.

La ripresa si apre con i biancazzurri che ripropongono le numerose bandiere, mentre i felsinei si affidano nuovamente a qualche torcia ed ai numerosi bandieroni dei gruppi. Poi il tifo riprende alla grande: i bolognesi possono contare su una perfetta organizzazione, i lanciacori si coordinano tra di loro e fanno partire generalmente il medesimo coro, il tutto facilitato dai megafoni che con questi numeri diventano fondamentali per farsi capire anche dalle persone più distanti. I Forever Ultras dettano i tempi con alcuni tamburi ed anche questi facilitano il tifo ma comunque, almeno in questa gara, tutti i gruppi della Andrea Costa sembrano proprio mettere in campo tutto il loro potenziale per spingere la squadra alla promozione.

Belli i battimani dei bolognesi così come non può passare inosservato il bandierone degli “Estranei alla Massa” di Nocera che fa bella mostra di sé, insieme allo striscione, in zona Beata Gioventù mentre, per proseguire con i gemellati, una pezza giallorossa ravennate si trova in zona Forever ultras.

Sul terreno di gioco il Pescara prova il tutto per tutto e grazie agli ingressi in campo di Pasquato e di Sansovini  trova il meritato pareggio. Esultanza scomposta nel settore, i cori dei pescaresi prendono vigore ed in questa fase, dopo le offese quasi di rito del primo tempo, cominciano ad alzarsi diversi cori ostili un po’ più decisi. Ora il settore degli adriatici è in ebollizione, tutti i presenti vogliono offrire il proprio contributo, ma la problematica evidente dei Rangers è proprio quella di dover coordinare un così alto numero di persone senza l’ausilio di megafono. Si preferiscono così i grandi classici, magari cori ripetuti che riescono a coinvolgere il maggior numero di persone ed il tifo riceve nuova linfa con il risultato.

Le emozioni non mancano davvero in questa partita, il difensore scuola Inter Mbaye si fa espellere per doppia ammonizione, il Bologna rimane in dieci uomini ed il Pescara si catapulta con tutti gli effettivi nella metà campo avversaria per cercare di segnare il gol della vittoria. Il giocatore bolognese esce in lacrime e si scusa con il pubblico bolognese che vive qualche decina di secondi di autentico panico, il silenzio cade sulla Andrea Costa e posso solo immaginare le parole uscite dalle bocche dei presenti.

I pescaresi continuano con la loro prova, i bolognesi riprendono ad incitare la squadra e sul terreno di gioco si assiste ad un forcing incredibile della squadra di mister Oddo, che praticamente gioca ad una porta, esponendosi inevitabilmente a qualche contropiede avversario. Le occasioni da rete continuano ad arrivare copiose, alcune mischie in area fanno paura e proprio nei minuti finali una traversa salva l’estremo difensore rossoblù da una sicura rete. Il Bologna strappa con i denti un pareggio e vola in Serie A. Il triplice fischio del direttore di gara fa iniziare i festeggiamenti di un intero stadio, settore ospite escluso.

Gli ultras pescaresi fanno fino in fondo il proprio dovere: chiamano la squadra sotto la curva e applaudono giocatori e mister, mentre la dirigenza e i giocatori rossoblu iniziano la festa. Lo speaker intima ai tifosi di non invadere il campo da gioco, ma le raccomandazioni sono inutili e parecchie centinaia di persone corrono verso i giocatori per i soliti rituali di fine stagione, subito seguiti dalla massa che se ne frega altamente degli inviti ripetuti dallo speaker e comincia a far festa a modo proprio. Qualche tifoso bolognese si dirige verso il settore ospite a far gestacci, gli stewards sembrano controllare la situazione anche se a dar loro manforte entrano pure una decina di uomini delle forze dell’ordine. La situazione resta sostanzialmente calma, al netto dei classici gesti ed i classici sfottò a distanza.

I tifosi ospiti cominciano a sfollare, lasciando il campo ai bolognesi che possono festeggiare la promozione in serie A. C’è chi si attarda sul terreno di gioco, c’è chi preferisce far festa in città, ma sicuramente di prendere la via di casa a pochi viene in mente.

Bella partita sul campo e stupenda cornice di pubblico che ha messo in evidenza tutto il potenziale di due tifoserie che hanno onorato l’impegno. Detto dei gemellati presenti in Curva Andrea Costa, c’è da segnalare in chiusur la numerosa presenza di vicentini tra le fila pescaresi, con tanto di pezze (Zona Mucchio e South Terrace), e quella di alcuni ragazzi di Messina armati di t-shirt e sciarpe giallorosse.

Testo Valerio Poli.
Foto Valerio Poli e Fabio Bisio.
Video Fabio Bisio.


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