Il girone di Prima Categoria laziale, quest’anno, si sta rivelando particolarmente interessante anche dal punto di vista delle tifoserie. Realtà piccole ma autentiche, con un seguito che rispecchia alla perfezione quel legame profondo tra squadra e territorio che in altri e più nobili versanti è stato da tempo immolato a ben altri interessi.

La Theodicea Calcio rappresenta la frazione di Sant’Angelo in Theodice, alle porte di Cassino, ma disputa le gare casalinghe nella vicina Sant’Apollinare, paesino di poco più di 1.200 abitanti. Qui, su un campo in terra battuta, il calcio mantiene ancora il suo profumo originario: passione, appartenenza, genuina e spontanea voglia di esserci senza che nessuna bislacca campagna di marketing applicata al calcio voglia venderci chissà cosa.

Contro la Pro Calcio San Giorgio 2008, si respira dunque un’atmosfera tutta particolare per una gara che, a tutti gli effetti, si può considerare una stracittadina. Prima del fischio d’inizio poi, le due squadre e le rispettive tifoserie si uniscono nel ricordo di Francesco Marrocco, giovane atleta classe 2006 tragicamente scomparso durante l’estate.

Un momento toccante: lo striscione dedicato al ragazzo, portato a mano dai ventidue atleti in campo, è stato idealmente condiviso da entrambe le tifoserie. Nessuna divisione, solo silenzio e rispetto. Un gesto semplice ma carico di significato, che ha ricordato a tutti come, a volte, il calcio riesca davvero a unire.

Poi spazio al gioco. In campo una gara vivace, sugli spalti un tifo rustico ma positivo, fatto di voce, tamburi e femogeni. Le due fazioni offrono un bellissimo spaccato di amore per la propria maglia e di fattivo impegno per difenderla e sostenerla.

Un pomeriggio che riporta indietro nel tempo tutti, anche il sottoscritto: tifoserie dietro la retinacampo polverosostriscioni artigianali, cori spontanei. Un tuffo nel calcio di una volta, che si può fortunatamente ancora respirare in queste categorie. Ultimo baluardo di un calcio per il calcio o di un tifo per il tifo, se vogliamo. Zero sovrastrutture e pose mentali, cento per cento passione.

Foto di Valerio Caprino