Al “Comunale” di Arezzo si affrontano in una giornata fredda e piovosa la terza e la quarta della classe, Arezzo contro Foligno, entrambe impaurite dalla vittoria del sabato della Pistoiese sulla Pianese che permette agli arancioni di prendere il volo in classifica.

Si registrano ancora una volta ad Arezzo circa 2.000 persone, più un centinaio di Folignati: una rarità in questa categoria vedere tifosi nel settore ospiti.

Entrambe le tifoserie al fischio d’inizio cantano e sventolano bandiere. Per i tifosi di casa uno striscione durante il minuto di silenzio per un giovane atleta, morto la settimana scorsa in un campo da calcio nell’aretino.
Passano i minuti ed entrambe le fazioni continuano ad incitare le proprie squadre. Dalla parte degli amaranto bel colpo d’occhio, con tre bandieroni che vengono sventolati di continuo.

Dopo circa 25 minuti il gol del Foligno, alla prima occasione, spezza gli equilibri.

Il secondo tempo scorre via con un Arezzo che prova ripetutamente a riprendere una partita troppo importante ai fini della classifica, ma non riuscendoci molto bene ed esprimendo un gioco non proprio brillantissimo. Per questo si scaldano gli animi in tribuna, dove cominciano i fischi di disapprovazione della gente. Negli ultimi minuti la situazione è molto tesa, l’Arezzo trova il gol all’ultimo respiro, ma non sembra bastare per i tifosi, che al fischio finale si riversano nella zona del presidente Ferretti incitandolo a cambiare allenatore, mentre altri urlano ai giocatori di tirar fuori gli attributi.

Per una piazza come Arezzo, dopo tutti questi anni in categorie che assolutamente non le competono, dopo tutti gli sforzi fatti in estate, dopo aver costruito una squadra che avrebbe dovuto stravincere questo campionato, dopo tante parole spese da tutti, essere a -5 dalla prima posizione che vorrebbe dire promozione è veramente troppo; lo è soprattutto per quei ragazzi che ogni domenica seguono gli amaranto in casa e in trasferta, sotto la pioggia o il freddo, e che non si stancano mai, anche dopo tante delusioni calcistiche. Speriamo veramente che qualcosa cambi e che l’Arezzo e i suoi ultras tornino a varcare altri palcoscenici.

Riccardo Franchi.