Giornata grigia ieri al Comunale di Arezzo, sia dal punto di vista climatico sia da quello sportivo. La squadra di Mezzanotti vince per 3 a 2 sullo Scandicci, ma lo stesso allenatore, dall’inizio del secondo tempo, viene ripetutamente invitato dai tifosi amaranto a dare le dimissioni. Dopo di lui è toccato anche al ds Diomede, anch’egli per la gente tra i principali colpevoli di questo campionato “turbolento” dell’Arezzo.
A vedere la classifica si potrebbe pensare che ad Arezzo sono matti a contestare mister e dirigenti con una squadra terza, ma i presupposti ad inizio campionato erano ben altri: l’Arezzo doveva e deve stravincere il suo quinto campionato di serie D, ma adesso, con la Pistoiese a 7 punti, tutto sembra impossibile anche se, proprio domenica prossima, assisteremo allo scontro diretto tra le due forze del campionato, e per gli amaranto c’è un solo risultato a disposizione per rimanere in corsa.
Anche sugli spalti ci sarà una bella sfida tra due tifoserie che vogliono tornare nel calcio che conta. Ad Arezzo si vive una viglia tesa e già molta gente sta prenotando il biglietto per il big-match. Comunque vada in campo, i gruppi ultras di Arezzo continuano ad onorare con la loro presenza ogni singola partita di questi tristi campionati di D. La magra consolazione di questi anni lontani dal professionismo è che almeno non ci sono stupide limitazioni come quelle imposte dalla tessera del tifoso e domenica prossima si potrà respirare aria di sano campanilismo, lontani dalle isterie della (presunta) discriminazione territoriale e dalla caccia alle streghe nei confronti degli ultras.
Riccardo Franchi.