Con i primi turni da giocarsi ancora in piena estate, la Lega ha scelto sapientemente di spostare le gare in serale per evitare la morsa del caldo. L’esordio in Serie B del neo-promosso Avellino avviene perciò sotto le suggestive luci dei riflettori. La risposta del pubblico è davvero ottima, la Sud del “Partenio” si presenta gremita in ogni ordine di posto ed anche il resto dello stadio fa la sua parte, con circa 10.000 convenuti. Se pure non sono numeri da epoca dell’oro, sono comunque una cornice di tutto rispetto in queste stagioni di repressione violenta e criminalizzazione aprioristica del tifoso che ha ancora coraggio di andare allo stadio e non si piega a chi vorrebbe a tutti i costi metterlo a sedere in poltrona davanti alla pay-tv.

In grande spolvero il cuore pulsante del tifo irpino, con un grande striscione a tutta curva in cui chiarisce da subito alla squadra cosa si chiede per la stagione a venire: né più e né meno che undici leoni che onorino la storia e l’affetto dei propri tifosi.

Importante anche la presenza di tifosi novaresi, davvero in bel numero considerando la distanza tra le due città ed il momento particolare che stanno vivendo, con diversi Daspo piovuti dopo il derby della scorsa stagione.

Testo di Gilberto Poggi.
Foto di Tobia Conte.