Incidenti fra le due tifoserie prima della partita. Verso le 13.00 i gruppi di tifosi del Verona arrivano alla stazione Centrale. Qui iniziano già i primi problemi e ci vuole un po’ di tempo per convincere gli ultras veronesi a salire sui pullman messi a disposizione dal Comune in concerto con le forze dell’ordine (organizzare un corteo a piedi dalla stazione allo stadio, distanza a parte, sarebbe stata una soluzione troppo rischiosa). La fila di automezzi si blocca prima dell’arrivo allo stadio, con gli autisti obbligati ad aprire le porte per far scendere i Veronesi, che si ritrovano così faccia a faccia con i bolognese. A quel punto poteva succedere il finimondo, ma le forze dell’ordine, con alcune cariche, si sono messe in mezzo tra le due fazioni, anche se alcuni contatti ci sono stati. Il bilancio parla di alcuni feriti fra i Veronesi, con diversi arresti per entrambe le tifoserie.

Constatato quanto accaduto, le due società, di comune accordo, per consentire l’arrivo dei tifosi scaligeri, hanno deciso di spostare di venti minuti il calcio d’inizio dell’incontro.

Prima dell’inizio i giocatori del Bologna vanno sotto la curva a prendersi l’incitamento, importante visto il momento difficile che la squadra sta attraversando. Poi tutti in campo, non prima del minuto di silenzio per le vittime dell’ennesimo naufragio a Lampedusa, ma il settore veronese non lo rispetta, intonando “Io credo risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore”, un canto funebre della tradizione cattolica, che non mancherà di suscitare polemiche postume.

Bel colpo d’occhio nel settore ospiti, completamente pieno (circa 2.500 persone), colorato da stendardi all’inglese con i nomi di vari paesi della provincia di Verona e di altre località venete (in tutto almeno una trentina, forse anche di più).

Nella curva bolognese una buona coreografia con fumogeni, torce e gli striscioni “Combattete”, nella balaustra centrale (Beata Gioventù con presenza dei Vecchi Ultras Siena), “Carica ragazzi” nella zona centrale (URB) e “Auguri BFC” (Controtendenza).

I Veronesi, per tutta la partita, cantano parecchi cori contro la tifoseria bolognese, come per esempio “rossi di merda”, “vi aspettiamo fuori”, “dove sono gli ultrà”, “come mai non ci caricate mai” e altri. Naturalmente, dalla parte opposta, vengono ricambiate le offese.

La partita si fa subito difficile per il Bologna, che alla fine del primo tempo è già sotto 2-0, con tutti gli incitamenti che sono serviti a ben poco. Il settore veronese, invece, si carica ovviamente a mille.

Nel secondo tempo inizia una contestazione pesante dei locali soprattutto contro la società, colpevole di una gestione troppo volta al risparmio.

Vengono infine esposti un paio di striscioni dalle tematiche diverse: “Bentornata Fossa”, per salutare il ritorno sulle scene della rinata Fortitudo di Basket, ed “Hellas merdas”. Il Verona ritorna a casa con tre punti dopo una magistrale partita, mentre il Bologna rientra negli spogliatoi sotto una marea di fischi.

Fabio Bisio.