Al “Manni” di Colle Val d’Elsa va in scena una sfida molto interessante dal punto di vista ultras, visto che si affrontano due tifoserie dalla diversa dimensione, ma entrambe con una tradizione di tifo organizzato ben radicata. Diversi gli obiettivi in classifica per le due squadre: gli ospiti cercano tre punti per continuare una sempre più complicata corsa al primato; i padroni di casa veleggiano, con una certa tranquillità, nella parte mediana della classifica. Il fatto di vedere due tifoserie contemporaneamente in scena e senza forme di contestazione ormai, persino in serie D, è diventato un fatto assai raro, anche se in verità piuttosto frequente almeno in questo girone.
Gli ultras di casa sembrano in grande spolvero: raggruppati dietro alle pezze “Colle Val d’Elsa”, “Al solito posto”, e quella in memoria di Checco, offrono una prova di un certo impatto, valorizzando molto l’aspetto estetico oltre a quello corale. Piuttosto riuscita la sciarpata. Da segnalare, ad inizio partita, uno striscione sentito per un altro ragazzo di Colle Val d’Elsa scomparso prematuramente; lo striscione recita “Non basta uno striscione per descrivere il nostro dolore, Andrea nel cuore”.
Su sponda ospite una settantina gli ultras attivi nel tifo, più altri normali spettatori un po’ più freddi verso il supporto canoro. Un eloquente “Attacchiamo cazzo attacchiamo” viene alzato dalla Fossa ad inizio partita, segno di come la tifoseria senta questa rincorsa alla promozione. Gli Aretini, pur non venendo presi alla lettera (l’Arezzo vince 1-0 con quasi solo un tiro in porta), verranno ripagati del loro abituale e costante apporto, sempre più fondamentale dato l’avvincente andamento di questo campionato.
Testo di Stefano Severi.
Foto di Sauro Subbiani.