In un insolitamente solare pomeriggio di fine novembre, Gavorrano e Cosenza si affrontano per la 13esima giornata di Lega Pro II Divisione Girone B. Lo stadio Malservisi-Matteini non offre un pubblico delle grandi occasioni, i paganti sono circa 300.
Gli ultras locali, sotto l’insegna Ultras Gavorrano, stazionano nell’unica curva disponibile in numero di circa 15, mentre i Cosentini sono sparsi per il resto dei settori, causa l’assurda ed intollerabile tessera del tifoso, che costringe al frazionamento ed all’impossibilità di organizzare oramai una trasferta degna. In totale i tifosi ospiti, tra tesserati e non, sono poco meno di un centinaio.
Dalla curva di casa partono alcuni cori tentando di dare continuità agli stessi, ma complice lo scarno numero e l’andazzo molto negativo della gara, non sempre ciò accade. Da segnalare ripetuti cori contro la Salernitana ed alcuni invece a favore del Cosenza, ricambiati dagli ospiti con vari applausi.
Per ciò che concerne i Cosentini, si segnala un acceso gruppetto nella tribuna laterale scoperta locale, senza tessera, che si distingue per una certa canorità e cerca di dare continuità al tifo, riuscendoci solo a sprazzi. Decisamente meno viva la parte tesserata, formata per lo più da semplici tifosi ed emigrati nel Centro-Nord Italia di origine cosentina, che canta a tratti con poca convinzione.
In definitiva non certo una partita da ricordare per ciò che si è visto sugli spalti ed è impossibile non pensare che anche solo pochi anni fa un match del genere avrebbe portato svariate centinaia, se non migliaia, di spettatori in più. Grazie tessera del tifoso. Grazie tante.
Gino Rettile.