Alla fine di questa giornata posso tranquillamente dire che invece di andare ad Isola del Liri (poco più di 100km da casa) mi è sembrato di aver fatto Roma-Milano andata e ritorno.

Ma andiamo con ordine. Dopo il derby pontino della scorsa settimana tra Fondi e Terracina, il calendario della Coppa Italia di Serie D mi offre ancora una partita interessante. Sono sempre i “Tigrotti” ad essere protagonisti, questa volta in casa dell’Isola Liri. Una sfida che è caratterizzata da una discreta rivalità tra le due fazioni, manifestatasi in passato con disordini ed incidenti. È la classica rivalità tra “pisciaiuoli” e “montanari” che da queste parti assume i connotati di Pontini contri Ciociari o, come in questo caso, Volsci. Insomma, se in una domenica di fine Agosto il tempo non regge e non hai nulla da fare, un giretto da queste parti è assolutamente consigliato.
Il mezzo di trasporto utilizzato stavolta è il pullman della Cotral, in partenza dalla Stazione Anagnina alle 11:50. Una volta giunto nella nota zona romana spesso teatro di duri scontri tra gli “ultras” dell’Arges Pitesti e quelli dell’Amica Wronki, mi dirigo verso il pullman che è già fermo nella propria corsia. A bordo non supereremo le dieci unità e fa molto strano vedere questo torpedone semivuoto, pensando al resto dell’anno, quando folle di pendolari e studenti sono spesso costretti ad affrontare il viaggio in piedi a causa del sovraffollamento. Dato che le previsioni dicono pioggia su Isola del Liri, ho con me un ombrello che se venisse usato in spiaggia al posto dell’ombrellone non sfigurerebbe di certo. Tuttavia, onde evitare di esporre la mia fotocamera all’acqua, come già successo un paio di volte nella passata stagione, preferisco portarmi dietro questo ingombro.
L’asfalto scorre via senza un filo di traffico, tra autostrada fino ad Anagni, Via Casilina fino a Frosinone ed infine una strada provinciale fino ad Isola del Liri. Tempo di percorrenza: un’ora e quaranta minuti. Sono ovviamente in netto anticipo, la partita infatti è programmata per le 16, ne approfitto così per pranzare e concedermi un approfondito giro del piccolo ma grazioso paesino che fino al 1927, così come l’intera area della Terra di Lavoro laziale, faceva parte della provincia di Caserta. Come facilmente immaginabile, il nome Isola del Liri non è certamente casuale; in questa zona infatti il fiume Liri dopo aver effettuato una splendida cascata, visibile nel pieno centro della cittadina, si biforca abbracciando da tutti e due i lati il paese. Formando per l’appunto un’isola.

Dato che ho ancora un po’ di tempo a disposizione, voglio assolvere anche ad un’altra delle mie “fisse”: la visita alla locale stazione ferroviaria. Quella di Isola del Liri è posta sulla linea Cassino-Avezzano, una delle meno frequentate d’Italia (tanto da spingere Trenitalia a limitarne il traffico ferroviario da Settembre a Giugno) ma anche una delle più caratteristiche ed affascinanti. Sia per i paesaggi attraversati che per il materiale rotabile utilizzato, le vecchie “littorine” ormai quasi scomparse dal nostro paese. Dopo quest’ultima visione, così poetica, è giunta l’ora di ripercorrere la strada a ritroso, avviandomi verso lo stadio.
Arrivo davanti al “Nazareth” un’ora prima del fischio d’inizio. C’è ancora poca gente, praticamente solo qualche poliziotto ed alcuni inservienti dell’Isola Liri. Resto una mezz’oretta là fuori, circumnavigando lo stadio e poi decido di entrare. Quando mancano dieci minuti all’inizio della partita, ecco entrare nel proprio settore gli ultras isolani, mentre alcuni minuti dopo sento passare all’esterno dello stadio i tifosi giunti da Terracina. Gira voce che ci siano state alcune scaramucce tra le due fazioni, ma ritengo doveroso limitare questo resoconto alla sola cronaca del tifo.

Nella curva volscia viene appesa una sola bandiera, con la scritta Lisera, nome dialettale con cui è chiamata Isola Liri. Sopra di essa una cinquantina abbondante di ragazzi che al fischio d’inizio offrono una bella fumogenata biancorossa, mostrandosi volenterosi di tifare. Nel settore ospiti gli ultras terracinesi sono una quarantina, con gli striscioni Ultras 94, Boixos, Mods e Centro Storico. Inoltre, come già a Fondi, tra le loro fila c’è da segnalare la presenza della “pezza” dei Firebirds del Paris Saint-Germain. Per loro, subito mani in alto e sfottò nei confronti dei dirimpettai di casa, ai quali viene dato dei Ciociari. La reazione degli Isolani non si fa attendere ed i cori d’insulto da una parte e dall’altra si sprecano. Per quanto riguarda il tifo, rimango ben impressionato dai biancorossi, il loro infatti è un sostegno continuo ed abbastanza compatto, fatto di battimani, cori a ripetere e saltellii che coinvolgono tutti i presenti in curva. Da parte ospite, bei battimani e tifo colorato con l’esposizione di diverse bandiere e due aste.

In campo, i volsci si portano quasi subito in vantaggio grazie ad una staffilata dalla lunga distanza. L’esultanza degli ultras isolani è tutto fuorché composta e per l’occasione spunta anche una torcia, il che non guasta mai. Il primo tempo trascorre così, con in sottofondo il tifo delle due controparti ed una misurata soddisfazione da parte mia. In fondo siamo ad Agosto e trovare una partita interessante in questo periodo non è cosa facile.

Durante l’intervallo ancora qualche tensione e così, all’inizio secondo tempo, le due curve tardano a ricompattarsi sugli spalti. I terracinesi lo fanno per primi, accendendo una torcia e ricominciando a tifare. Gli isolani, invece, sembrano meno motivati rispetto ai primi 45’ ed alternano momenti di tifo ad altri di silenzio.

Le due squadre in campo, da parte loro, lottano e giocano a viso aperto. Dapprima i Pontini riescono a pervenire al pareggio e qualche minuto più tardi riescono addirittura a ribaltare il risultato, suscitando la calorosa esultanza del proprio pubblico. Partita finita? Assolutamente no. L’Isola Liri pareggia ma rimane in dieci uomini per colpa di un fallo di reazione da parte di uno dei propri giocatori. A questo punto, anche per me che avrei il pullman alle 18:40, lo spettro dei rigori si avvicina ma esattamente al 95’ l’arbitro assegna una punizione dal limite agli isolani. Sulla palla va un giocatore biancorosso che trafigge l’estremo difensore avversario, facendo esplodere il “Nazareth”. Pochi istanti dopo l’arbitro decreta la fine dell’incontro. Ciononostante, il giorno dopo si apprenderà dalla stampa che, con molta probabilità, la vittoria verrà assegnata a tavolino al Terracina visto che l’Isola Liri ha schierato erroneamente meno under di quanti ne sono richiesti dal regolamento. Un errore grossolano che annulla la bella vittoria sul campo dei padroni di casa.
Sul fronte ultras le due curve lasciano lentamente gli spalti ed all’uscita non si registrano problemi.

Fin qua, direi tutto a posto. I problemi sorgono per me quando vado ad aspettare il pullman per effettuare il ritorno a casa. La logica vuole che debba attendere dal lato opposto rispetto a dove sono sceso. Ma dato che in questi casi gli scrupoli non sono mai troppi, chiedo conferma a più di una persona. Ed effettivamente tutti mi indicano quella fermata. Alle 19 ancora non c’è traccia del mezzo. Penso l’abbiano soppresso e, dato che a distanza di trenta minuti ne deve passare un altro, rimango abbastanza fiducioso anche perché dall’altra parte ne ho visti già passare un paio diretti a Sora. Richiedo, sempre per sicurezza. E tutti dicono: “La corriera per Roma ferma qua al Corso, tranquillo”. Tranquillo, già.
Ore 19,20 ancora non è passato nulla. Scorgo in lontananza la sagoma blu di un Cotral e mi tranquillizzo, pensando che finalmente sia arrivato il momento di far ritorno a casa. Invece, manco per niente! Il pullman, infatti, volta qualche traversa prima di arrivare dove mi trovo io. Cerco di rincorrerlo ma nulla da fare, l’ho perso.
Non mi capacito di cosa stia accadendo. Incrocio un vigile urbano chiedendogli lumi e lui mi risponde: “E che non lo sai che i Cotral la domenica da una certa ora sono deviati e passano su un’altra strada?”. Attimo di calma, prendo fiato: “E nun ce lo so’ no! Mica so’ de Isola Liri, ce lo volete mette ‘n cartello da quarche parte??? Mo’ io che faccio seconno te, passo la notte a famme er bagno ner Liri?”. Mi guarda, il tutto come se fosse una cosa normale: “Che ti devo dire, prendi quello che passa tra un po’ per Frosinone e da là il treno per Roma”.
Nella sua stoltezza ha purtroppo ragione. È l’unica soluzione che mi rimane, onde evitare di passare la notte per strada. Raggiungo la fermata indicatami dal vigile e dopo qualche istante ecco arrivare il pullman per il capoluogo ciociaro. Mezz’oretta di viaggio fino a Frosinone e poi attesa per il primo (ed anche ultimo) treno utile per la Capitale.
Quando arrivo a Termini l’orologio segna le 22:40. Considerando che la partita è finita alle 18, ho impiegato ben quattro ore per percorrere poco più di 100km. Disavventure quotidiane che capitano spesso a chi viaggia con i mezzi pubblici in Italia. Poi ci si chiede perché una larga fetta della popolazione conosca solamente la macchina, non sentendosi minimamente incentivata ad usare il trasporto pubblico. Direi che quanto successo questa sera ne è il più classico e lapalissiano degli esempi. Altri quaranta minuti e sono finalmente a casa.

Ok, la partita era interessante, mi sono divertito. Ma un’intera giornata per andare e tornare da Isola Liri, forse neanche gli antichi romani con la biga ce l’avrebbero messa!

Simone Meloni.