Si è svolto in un caldissimo week-end di luglio, l’appuntamento che da 4 anni coinvolge tutta la tifoseria rossoblu della Sambenedettese, ossia il tradizionale torneo di calcetto nato in memoria di Gigi Coccia e in ricordo di tutti quei ragazzi o ragazze con la Samb nel cuore, ma che purtroppo un destino amaro ha prematuramente strappato dalla propria passione e dall’affetto dei propri cari.

Al torneo ben 17 squadre formano il lungo cartellone di partite in calendario. Oltre a varie compagini della curva sambenedettese, sono presenti altre tifoserie che non hanno voluto perdersi questo appuntamento, organizzato ottimamente come sempre; tifoserie legate da rapporti di amicizia e rispetto che anno dopo anno vengono rafforzati anche grazie a momenti come questo.

Qualche novità rispetto all’anno precedente è rappresentata, ad esempio, dal ritorno ai campi in sintetico nei pressi del “Riviera delle Palme”, location sicuramente non così suggestiva come il caro e vecchio “Ballarin”, usato lo scorso anno ma più scomodo per l’organizzazione e per i giocatori in campo.

Qualche novità anche nelle formazioni degli ultras: per la prima volta, presenti con una propria squadra, anche ragazzi di Avellino (UeSse), Roma (PGU), Montpellier (Butte Paillade), mentre i riminesi seppur presenti non hanno preso parte alle gare con una propria squadra.

Durante il torneo, tra uno scatto e l’altro, ne approfitto per scambiare qualche chiacchiera sulla condizione ingarbugliata che si sta vivendo a San Benedetto, visto che, al momento in cui scrivo, ancora non si sa quale sarà il loro destino: ironia della sorte, pur avendo conquistato sul campo il diritto a disputare il prossimo campionato dell’ex C2, l’attuale dirigenza non sembra in grado di completare l’iscrizione per problemi economici, anzi rischia addirittura l’ennesimo fallimento. Detto questo, vi lascio immaginare quanto possa esser dura strappare un commento o anche solo una vaga idea di quello che sarà. Si sta consumando l’ennesima ingiustizia ai danni di una tifoseria sempre passionale e sempre presente, che meriterebbe grandi palcoscenici, non grandi e sistematici fallimenti.

Tornando al torneo, dopo la fase eliminatoria si iniziano a delineare le squadre che si giocheranno la vittoria finale: tra le squadre sambenedettesi, sicuramente alta la partecipazione e la voglia di ben figurare ed è proprio tra due formazioni rossoblu, “Noi Samb” e “Cioffi vive”, che si gioca una bella finale sotto le prime luci della sera. Dopo un buon inizio ed il vantaggio di “Cioffi vive”,  è quasi a sorpresa “Noi Samb” ad avere la meglio e conquistare il primo posto del IV Memorial “Gigi con noi”; a loro un bellissimo piatto-orologio di artigianato con disegni e simboli della Samb.

In serata lo stand enogastronomico va a gonfie vele, tra  bicchieri di birra e arrosticini mentre, proiettate sul maxischermo, scorrono le immagini della tifoseria sambenedettese, da quelle del passato ad altre attualissime come quelle della protesta dei giorni scorsi a Roma, sotto la Lega Calcio, o del bellissimo corteo di oltre 1.500 persone che ha attraversato le vie della città per protestare e far sentire la propria voce a chi di dovere.

Anche per quest’anno il mio breve resoconto finisce qua. Certe emozioni vissute in questa lunghissima giornata, non riesco proprio a riassumerle in poche righe, bisogna viverle di persona. Un saluto finale ai ragazzi che si sbattono per organizzare sempre al meglio questo torneo e un in bocca al lupo per il futuro incerto. Chiudo con una frase riportato su uno dei tanti striscioni apparsi durante la manifestazione, frase emblematica in questo calcio dove tutto fallisce tranne la passione dei tifosi: ultras l’unica parte pulita di questo calcio.

Gilberto Poggi.