Per il Livorno, fresco di promozione nella massima serie, è il primo appuntamento ufficiale della nuova stagione, mentre il Siena ha già eliminato abbastanza agevolmente il Pisa nel precedente turno di Coppa Italia. Partita che pur essendo un derby fa storcere il naso ad entrambe le tifoserie: i padroni di casa hanno sperato di poter giocare il derby con i cugini pisani, i bianconeri giocano questa partita in un momento un po’ particolare, visto che solamente un paio di giorni prima si è corso il Palio di Siena, appuntamento imprescindibile per chi è senese doc.

L’incontro si gioca in anticipo alle ore 17 di un sabato d’agosto, la temperatura non può che essere alta e la risposta del pubblico, tutto sommato, è sufficiente, con circa 5.000 spettatori che si siedono sui gradoni del vecchio Armando Picchi.

La Curva Nord si presenta con un lungo striscione attaccato alla vetrata mentre qualche stendardo colora il centro. Solito gruppo piuttosto numeroso nel mezzo, gli ultras non saltano l’appuntamento e appena la squadra fa il proprio ingresso sul terreno di gioco, parte il tifo di marca amaranto.

Nel settore ospite, intanto, gli spettatori si contano sulle dita delle mani. I senesi arrivano alla spicciolata ed attaccano alla balaustra lo striscione “Fedelissimi”. Numericamente lasciano un po’ a desiderare, i presenti alla fine saranno solamente accaniti tifosi ma di ultras neanche l’ombra. Il tifo, di conseguenza, ne risente: i presenti non si compattano adeguatamente ed in tutta la partita riescono ad intonare tre-quattro cori di numero, del resto non sono davvero loro che hanno il compito di tirare le fila del tifo negli incontri casalinghi.

La ribalta è tutta catturata dalla Curva Nord che si presenta sufficientemente carica: il tifo parte fin dall’ingresso in campo delle squadre, i cori sono tutti per la maglia e per la squadra, anche se gran parte dei presenti è più attenta alle voci di mercato che si susseguono senza sosta e spesso senza neanche un fondo di verità.

In curva si sprecano i torsi nudi, la giornata è tipicamente estiva, il mare a due passi dallo stadio è un’attrazione non da poco ma, nonostante questo, la prima uscita stagionale va salutata con tutto il rispetto dovuto. Tanti battimani, qualche bandiera sventolata e poi tanti cori che si susseguono con poche pause. A livello di decibel, la Nord si fa sentire in svariate circostanze, il tifo non è proprio continuo ed incessante ma in definitiva i momenti di silenzio sono abbastanza rari e comunque non sono mai troppo prolungati. Il repertorio è quello classico, si va dai cori per la squadra a quelli per la città e per la maglia, e nonostante tutte le problematiche attuali, si assicura fedeltà e presenza costante. Peccato che per andare in trasferta occorra una card e la tifoseria livornese non abbia aderito né alla tessera del tifoso né ad altre diavolerie simili, ragion per cui sarà difficile, anche per la stagione che è appena agli inizi, vedere gli ultras labronici in giro per lo Stivale.

Nonostante la fresca promozione nella massima serie, i rapporti tra la parte più intransigente della tifoseria ed il presidente Spinelli continuano ad essere piuttosto tesi, prima qualche coro non proprio seguitissimo consiglia il patron di investire sulla squadra, poi uno striscione abbastanza esplicito chiarisce le idee della tifoseria che sembra abbastanza preoccupata per l’attuale immobilismo della società sul mercato.

Quando a fine primo tempo il Siena passa in vantaggio, la conferma di avere una squadra non all’altezza della massima serie prende il sopravvento anche tra i più ottimisti ma nonostante lo svantaggio, la curva accompagna la squadra negli spogliatoi tra cori ed applausi.

Nella ripresa ben poche novità son degne di nota, sugli spalti il tifo dei padroni di casa continua ad essere abbastanza incisivo, nonostante il caldo gli ultras continuano a sostenere la squadra sperando di giungere almeno al pareggio, mentre i senesi presenti si limitano a seguire diligentemente la gara. Solamente in un’occasione si alza un coro offensivo da parte dei padroni di casa, coro che a ben vedere assomiglia molto a un colpo di fucile sparato a salve, visto che i dirimpettai non si possono fregiare assolutamente dell’appellativo di ultras ed infatti la provocazione cade nel vuoto.

Nonostante un predominio territoriale abbastanza accentuato, il Livorno non riesce a pervenire al pareggio, il Siena si difende con ordine rischiando solamente in un paio di circostanze, riuscendo a vincere la partita e a passare il turno. A fine gara i giocatori di entrambe le squadre si portano sotto i rispettivi settori per gli applausi di rito, nonostante la sconfitta, i padroni di casa non fanno mancare il proprio apporto ad una squadra che ora si deve concentrare unicamente sul campionato.

Per il Siena grande soddisfazione per il passaggio del turno, dopo aver eliminato Pisa e Livorno ora se la deve vedere con il Bologna, altra squadra della massima serie e con una tifoseria con la quale c’è un feeling estremamente positivo. Sarà l’occasione per portare avanti un’amicizia che si potrà solo consolidare.

Valerio Poli.