Dopo oltre un decennio, Modena e Carpi tornano ad incrociarsi, per la prima volta in serie B, in quello che all’apparenza sembrerebbe un derby ma che, di fatto, almeno da parte dei modenesi è sempre stato vissuto come una normale partita di calcio.

Malgrado ciò, la vigilia di questo match riesce ad essere tormentata a causa di un eccesso di zelo da parte degli organi preposti alla tutela della sicurezza nella Provincia di Modena che, nel tentativo di evitare il ripetersi di un nuovo “caso Nocerina” anche da queste parti (o forse, stando alle solite malelingue che trovano spazio sul web, nel tentativo di movimentare la cronaca locale) hanno finito per dare vita ad inutili tensioni e nervosismi. Infatti, dapprima viene ipotizzato il divieto di acquisto di biglietti d’ingresso allo stadio Braglia da parte dei residenti di Carpi e zone limitrofe che avessero voluto recarsi in settori diversi da quello riservato agli ospiti; successivamente, viene ad essere paventata addirittura l’ipotesi del divieto di trasferta assoluto per i tifosi del Carpi, salvo poi optare, infine, per una soluzione che suddivide gli spettatori che assisteranno al match in ben sei (sei!) differenti tipologie, per ciascuna delle quali viene stabilita una differente modalità di acquisto dei tagliandi d’ingresso e, successivamente, di accesso allo stadio.

Inutile dire che, nei fatti concreti, tutto questo “teatrino” si è concluso in una bolla di sapone, sia per quanto riguarda le modalità di acquisto dei tagliandi, sia durante le fasi di accesso all’impianto sportivo da parte delle due tifoserie. Tuttavia non sono mancate le critiche, piovute da diversi settori dell’opinione pubblica locale, circa l’opportunità di un tale dispiegamento di risorse e di tempo per la gestione dell’ordine pubblico in occasione di un incontro di calcio il cui livello di pericolosità è ben al di sotto rispetto alle centinaia di altri eventi simili andati in scena allo stadio Braglia negli ultimi quarant’anni.

Alla fine, quindi, ognuno al suo posto, in barba alla pazienza dei tifosi che anche stavolta è stata messa a dura prova.

I sostenitori ospiti, quest’oggi, sono presenti in un buon numero, e non potrebbe essere diversamente visto che il match di oggi per loro è da considerarsi come un evento storico, ossia la prima volta del Carpi in trasferta allo stadio Braglia, contro la squadra del capoluogo, storicamente la più rappresentativa e titolata dell’intera provincia di Modena, per una gara ufficiale del campionato di serie B.

Alla fine, la vittoria conquistata sul campo dai biancorossi carpigiani renderà questa giornata ancor più memorabile per i propri tifosi. Una di quelle domeniche di calcio che, chi era presente, potrà tranquillamente raccontare ai propri nipoti, tra tanti anni, davanti al camino. Ammesso che, per allora, esista ancora il gioco del calcio…

Il tifo dei carpigiani è discreto, anche se parte un po’ in sordina. Effettuano una coreografia in tema con l’attualità, vale a dire in aperta polemica con quella parte delle istituzioni che ha fatto di tutto per far passare la voglia di recarsi in trasferta a Modena anche al più assiduo e sfegatato tra i tifosi biancorossi. Questa coreografia dei supporters carpigiani si compone di cartoncini bianchi, su cui è stampigliato un numero di telefono a cui rivolgersi per sporgere reclamo (19131209), e di due striscioni che compongono la frase “DISCRIMINATI PRESENTI”.  E, sempre a proposito dei presenti all’interno del settore ospiti, va detto che solo una piccola parte tifa costantemente, mentre tutti quanti gli altri si uniscono sporadicamente a qualche coro o battimani. Tanto che, per tutto l’arco della prima frazione di gioco, dalla tribuna si fa fatica a sentirli e, spesso, i loro cori sono sovrastati da quelli dei vicini modenesi del Gruppo Gradinata.

Ma è nel secondo tempo che la musica cambia decisamente all’interno del settore carpigiano, con i sostenitori ospiti che vengono letteralmente trascinati dall’ottima prova offerta dalla loro squadra e diventano, poco alla volta, i veri protagonisti sugli spalti, dando vita ad un tifo che, minuto dopo minuto, finisce per coinvolgere la quasi totalità dei presenti, riuscendo a farsi sentire anche dai sostenitori modenesi assiepati in tribuna e in gradinata. Sono autori di una bella sciarpata, durante la quale si nota la presenza di materiale del gruppo Panthers, vecchio gruppo della curva biancorossa attivo già negli anni ’70, ossia alle origini del movimento ultras carpigiano, tornato in vita dopo la storica promozione in serie B.

Alla fine, saranno gli ospiti a festeggiare per una  delle gioie calcistiche più grandi che un sostenitore carpigiano possa desiderare:  sconfiggere i cugini di città in casa loro.

Unica nota stonata, i tanti, troppi, cori ostili da parte del manipolo di ultras biancorossi nei confronti dei padroni di casa, effettuati senza pensare alle possibili conseguenze, ossia al rischio di provocare una reazione fuori dallo stadio da parte dei sostenitori modenesi che, qualora si fosse verificata, avrebbe rischiato di coinvolgere anche le numerose donne e i bambini che affollavano il settore. Evidentemente le vicende del passato non hanno insegnato nulla, e a Carpi non si ricordano più di certi episodi avvenuti negli anni ’80 e ’90, o forse è soltanto che gli ultras biancorossi presenti quest’oggi sono troppo giovani per aver vissuto quegli episodi. In tal caso, spetterebbe ai più vecchi metterli in guardia dal pericolo di fare, in certe situazioni, il passo più lungo della gamba.

Veniamo ora a parlare del tifo di casa, che quest’oggi è diviso su due fronti.

Da una parte, come sempre, la Curva Montagnani, che presenta un gran bel colpo d’occhio, piena di gente come non si vedeva da tempo. Peccato solo che, a parte i soliti ragazzi dei CS# posizionati attorno al balconcino centrale e che si sbattono come al solito per sostenere la squadra gialloblu per tutti i novanta minuti di gioco, il resto dei presenti in curva quest’oggi sembrava che fossero lì solo per fare da tappezzeria, fatta salva qualche rara occasione (ma davvero rara) in cui anche altre voci si sono unite a quelle dei CS#. Ancora non riesco a capire che fine abbia fatto la voglia di tifare che i modenesi avevano fino a pochi anni fa. Mi domando spesso se sono i sostenitori gialloblu ad essersi imborghesiti e imbalsamati negli ultimi anni, oppure se c’è qualcosa nel modo di tifare dei ragazzi di CS#  che proprio non piace al resto della curva e perciò non riesce a smuoverla da quel torpore in cui sembra essere sprofondata ormai da diversi anni.

Ottima prova di mentalità, a mio avviso e se posso usare questo termine abusato, da parte dei padroni di casa che non sprecano nemmeno un coro nei confronti dei cugini biancorossi, preferendo concentrarsi in primis sulla coreografia iniziale, che regala un gran tocco di colore ed uno spettacolo visivo come se ne vedono pochi di questi tempi, dopo di che si buttano a capofitto nel sostegno vocale verso la loro squadra, accompagnato dai soliti battimani e dal costante sventolio dei bandieroni che ormai fanno da cornice al tifo dei locali. Nel secondo tempo, poi, vengono accesi dei fumogeni blu, bianchi e gialli che colorano gli spalti e rilasciano nell’aria quell’odore acre, molto anni ’80, di cui si è ormai quasi persa la memoria.

Purtroppo, malgrado i loro sforzi, forse a causa dell’andamento della partita che vede la compagine Geminiana soccombere nei confronti delle giocate biancorosse, forse per il fatto che i cori degli ultras modenesi vengono attutiti dall’elevato numero di persone presenti in Curva Montagnani, sta di fatto che finiscono per sentirsi poco e a sprazzi. Ma l’impegno, anche stavolta, i ragazzi di CS# ce l’hanno messo tutto.

Da segnalare, infine, uno striscione esposto proprio da parte dei CS# a favore ed in sostegno delle popolazioni della Bassa modenese colpite dal terremoto, un territorio flagellato che a fatica sta cercando di risollevarsi con le proprie sole forze e di cui, è bene ricordarlo, fa parte anche la città di Carpi.

Sull’altro fronte del tifo casalingo, ossia in gradinata, ho di fronte a me un Gruppo Gradinata in grande spolvero, numeroso e rumoroso come non l’avevo mai visto finora, segno che l’idea di tifare in questo settore piace ed attira, partita dopo partita, molti di coloro che un tempo frequentavano la curva e che, dopo lo scioglimento dei vari gruppi e gruppetti e la conseguente creazione del gruppo unico (CS#, appunto) avevano deciso di abbandonare il tifo “militante”, preferendo continuare a seguire i Gialli da questo settore, orfani com’erano dei loro gruppi d’origine. Tanti cori, battimani, un paio di belle sciarpate ed uno stile di tifo che, tutto sommato, appare molto “vintage”. Del resto, non potrebbe essere diverso da così per un collettivo di persone che, visto da vicino, presenta un’età media piuttosto elevata. Qualche gestaccio all’indirizzo dei carpigiani posizionati nella vicina curva ospiti, ma poi nulla di più, preferendo piuttosto dedicarsi a sostenere con la voce la formazione gialloblu e ad una serie di cori goliardicamente offensivi rivolti verso i nemici di sempre, bolognesi in primis. Purtroppo, nel secondo tempo, anche loro risentono negativamente dell’andamento del match, riducendo la frequenza e l’intensità dei loro cori ad ogni goal del Carpi.

Ultima annotazione, infine, per il manipolo di “esuli” del settore P della tribuna laterale scoperta, che dopo essere stati sfrattati si sono ritagliati un loro spazio nell’angolo più alto della gradinata, con la speranza che anche loro, in futuro, possano unirsi al nuovo focolaio di tifo che si è acceso in gradinata.

Giangiuseppe Gassi.