Turno infrasettimanale per la compagine di mister Aglietti che, reduce dal pareggio contro la Reggina, ospita il Cittadella di Foscarini a caccia della prima vittoria in cadetteria. La Curva Nord, casa degli ultras azzurri, fatica a riempirsi e, come spesso accade, gli ultimi tifosi arrivano solo in concomitanza del fischio d’inizio. A conti fatti, posso stimare le presenze in 150 circa che si sistemano dietro le pezze del gruppo Sezione e Vecchio stampo. Manca all’appello la pezza di Gioventù Biancoblu, mancanza dettata dall’autosospensione del gruppo.

Volgendo l’attenzione al settore ospite, la prima cosa che mi balza all’occhio è la desolazione che vi regna. Certo il Cittadella non può vantare il seguito di alcune “grandi” della serie B, ma le ragioni della mancanza di un alto numero di ospiti sono facilmente spiegabili. In primis la tessera del tifoso che ha “spaccato” il mondo ultras, tra chi difende l’ideale del movimento non tesserandosi e chi mette per primo l’amore alla squadra decidendo di fidelizzarsi. Senza poi dimenticare il vero motivo di questi turni infasettimanali, del calcio spezzatino e delle partite alle ore più improbabili cosa che, di fatto, nega a molti la possibilità di seguire la squadra: ossia le pay tv e tutto il giro di denaro che gravita attorno ad esse, che trasformano il gioco più bello del mondo nell’affare più redditizio della Terra. Non vorrei sollevare una polemica in merito a quanto appena da me affermato, è solo il personale sfogo di chi ha visto il calcio votarsi totalmente al Dio denaro voltando le spalle a chi fa sacrifici per seguire in tutto e per tutto la squadra mettendoci, nonostante tutte le limitazioni, cuore e soldi per i propri colori.

Fatta questa parentesi, passiamo alla tifocronaca.

La curva di casa saluta l’ingresso in campo dei ventidue con qualche bandierone sventolato e un forte “forza lotta vincerai” che si leva dagli spalti. I granata di Cittadella rispondono facendo quadrato e sostenendo a gran voce, almeno in rapporto alla presenze, i propri colori. Subito dopo gli ultras azzurri tengono viva la memoria di due ragazzi prematuramente scomparsi, inneggiando ai loro nomi così come fanno in tutte le partite, con lo stadio che partecipa applaudendo. Dopo questo bel gesto, gli ultras fanno capire alla squadra che vogliono solo vincere.

La partita entra nel vivo ed è il tifo a dominare: pur senza impressionare, gli ultras novaresi fanno il loro dovere, sostenendo la squadra con cori e battimani, anche se vengono a mancare quei bei picchi d’intensità che la Curva Nord ha saputo mostrare in altre circostanze. Certamente si fanno sentire le diffide emanate dalla questura per i fatti di Vercelli, che hanno decimato una curva già di per sé poco numerosa.

Anche gli ospiti riescono a farsi sentire in qualche frangente e, soprattutto laddove la curva di casa rifiata, riesco a sentire distintamente le loro voci ben accompagnate dal battimani.

Al 23’ del primo tempo arriva la doccia gelata per i novaresi: Pecorini insacca la rete, tanto cercata quanto inaspettata, visto che erano oltre 560’ che il Cittadella non riusciva a segnare fuori casa. La reazione dei tifosi ospiti ricalca quella dei propri giocatori, con una gioia incontenibile che pervade il settore. Il resto dello stadio, invece, piomba in un glaciale silenzio.

Assorbita la botta per lo svantaggio, gli ultras, pur non tifando esattamente senza pause, fanno sentire a più riprese e a gran voce che ci sono, così la squadra, dopo il gol incassato, sembra reagire positivamente tanto da riuscire a ribaltare il risultato nel giro di 15’ con Iemmello prima e Gonzalez dopo.
La partita ha ripreso i binari sperati per i padroni di casa, che cercano di coinvolgere lo stadio almeno con il battimani e in parte devo dire che ci riescono, facendo risuonare per tutto il Piola un forte “Novara Novara” che accompagna il fischio di fine primo tempo.

Il secondo tempo inizia un po’ in sordina per i novaresi: hanno speso molto, il numero non è così elevato e la mancanza di voce inizia a farsi sentire. Stesso discorso vale per gli ospiti, che provano un accenno di reazione intonando cori per la squadra, coadiuvati dal battimani e dallo sventolio di una bandiera con i propri colori. Questo inizio poco brillante sugli spalti non rispecchia però quello che succede in campo, infatti il Cittadella riesce ad infilare nuovamente la retroguardia azzurra con Donnarumma, bravo a segnare da pochi passi la rete del pareggio che dà il via ai festeggiamenti ospiti in uno stadio nuovamente zittitosi.

La reazione degli ultras di casa non si fa attendere: tornano a tifare a gran voce facendo capire alla squadra di essere al suo fianco. I ragazzi in campo recepiscono il sostegno degli ultras e più volte si rendono pericolosa, ma senza mai affondare il colpo. Discorso opposto per il Cittadella che, preso coraggio, colpisce anche un palo strozzando l’urlo in gola ai suoi tifosi che applaudono e inneggiano a gran voce con un “Granata granata”, il must dei non-ultras. I novaresi, su dei cori più prolungati, fanno sventolare diversi bandieroni, uno del gruppo Sezione e altri 3 con i colori sociali, dando una bella nota di colore adesso che la voce inizia a venire meno.

La partita non sembra schiodarsi dal pareggio, il tifo di casa ne risente e chi ha smesso di crederci, smette anche di batter le mani e sostenere i ragazzi della Nord. Una doverosa nota di merito va però fatta allo zoccolo duro della Curva, bravi a tener vivo il coro quando sta scemando, permettendo così a chi non ne ha più di rifiatare e sopperendo a chi abbandona gli spalti anzitempo, stanco della gara offerta.

La partita volge al termine, gli ultras azzurri cercano di dare il tutto per tutto spronando i propri beniamini verso la rete, cercando anche l’aiuto dello stadio che, capendo il momento difficile della squadra, quantomeno batte le mani sul coro proposto dagli ultras.
Purtroppo l’arrembaggio finale si risolve in un nulla di fatto. L’arbitro fischia la fine e un urlo liberatorio si leva dal settore ospiti.
I tifosi granata sono festanti per questo punto strappato contro una squadra come il Novara, e si avvicinano alle recinzioni per poter tributare il giusto applauso ai propri giocatori, sperando al contempo che qualcuno regali una maglietta o un pantaloncino in ricordo di questa trasferta.

Anche la curva nord applaude, certo non era il risultato sperato ma, a conti fatti, il pareggio ci sta tutto. La squadra risponde positivamente al saluto, ricambiando con un applauso per il sostegno ricevuto dagli ultras. Una buona prestazione la loro, buon colore a fronte di qualche mancanza di vocalità. Non guasterebbe qualche presenza in più a questa piazza, ma non è compito mio giudicare o comunque non è demerito di chi c’è e ce la mette tutta.

Alessio Farinelli.