Esordio casalingo per la squadra di Aglietti, reduce dalla caduta in terra d’Irpinia nel turno precedente, chiamata al pronto riscatto davanti al pubblico amico. Il Siena arriva al Piola dopo la roboante vittoria per 5-2 contro il Crotone, prova di forza contro una delle candidate alla promozione diretta. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, siamo ancora al 31 di agosto e per qualcuno le vacanze non sono ancora terminate.

Volgendo lo sguardo alla curva Nord, settore degli ultras novaresi, conto circa 150/200 ultras pronti a sostenere i propri colori. Sono raccolti dietro gli striscioni degli U.N. (il gruppo portante) Sezione e Zoo, manca tuttavia la pezza del gruppo Gioventù Biancoblu, mancanza dettata dall’auto sospensione a tempo indeterminato del gruppo stesso, decisione in risposta alle misure repressive adottate in merito agli scontri scaturiti contro la Pro Vercelli nello scorso campionato. Incidenti che hanno dato vita a 9 diffide tra gli appartenenti alla curva Nord, di cui 6 solo nella Gioventù, un numero elevato per una curva già di suo poco numerosa.

Fatta questa doverosa precisazione, passo in rassegna la curva ospite. Sono circa una 40ina i tifosi senesi giunti oggi in terra piemontese, non si scorgono drappi ultras ed è un’assenza strana e di cui non so darmi spiegazioni, anche considerato che i “Vecchi Ultras” hanno scelto di tesserarsi. Sono presenti alcuni club del tifo bianconero, i Fedelissimi, il Siena Club Val d’Ardia e la Corrente Bianconera. Risultano un po’ sparsi, il che rende ancor più vuota la curva loro dedicata.

Le squadre fanno il loro ingresso in campo e gli ultras novaresi, compattati nel settore centrale della Nord, fanno partire subito un “Forza Vecchio Cuore Azzurro” che riecheggia per tutto lo stadio. Subito dopo gli ultras azzurri tengono viva la memoria di due ragazzi prematuramente scomparsi, inneggiando a gran voce i loro nomi, cosa che viene fatta in tutte le partite per ricordare amici e compagni di tifo che purtroppo sono andati via troppo presto. Lo stadio partecipa applaudendo gli ultras di casa. Dopo questo bel gesto, gli ultras fanno capire alla squadra che vogliono solo vincere questa partita e un forte “noi vogliamo questa vittoria” si leva alto al cielo.

Il versante ospite, dal punto di vista vocale, offre poco: la mancanza dell’organizzazione del tifo, tipica degli ultras, si sente pesantemente; parte pure qualche coro di incitamento ma si dissolve nel giro di poco. I senesi sopperiscono alla mancanza di vocalità con lo sventolio di qualche bandiera.

La prima parte della gara scorre piacevolmente, accompagnata dall’incessante tifo dei padroni di casa che oggi prediligono cori più prolungati rispetto quelli a ripetere. Il battimani e lo sventolio di almeno tre bandieroni, rendono viva e colorata la loro zona. Nonostante la curva sia discretamente riempita, sono pochi coloro che decidono di sostenere i propri colori, cosa che agli ultras non va giù difatti, senza troppi giri di parole, alzano un “chi non canta è un figlio di p*****a, chi non canta va a veder Vercelli”, coro che smuove qualcuno ad alzarsi o perlomeno partecipare con le mani ai cori proposti dal lanciacori sul palo. Il primo tempo si conclude con un partecipato “fino alla fine forza Novara” che buona parte dello stadio mormora.

Come detto, il tifo incessante degli azzurri spinge letteralmente il Novara verso il vantaggio, che si concretizza proprio all’inizio del secondo tempo: Gonzalez parte in contropiede e lancia Lazzari che è bravo ad insaccare la rete del vantaggio. Marcatura che fa letteralmente esplodere lo stadio, con gli ultras incontenibili per la gioia.
Sulle ali dell’entusiasmo, si cerca di coinvolgere lo stadio intero che, questa volta, risponde positivamente e contribuisce a trasformare il Piola in una bolgia.

Il vantaggio del Novara spegne i senesi che, assorbito il colpo, provano a farsi sentire a sostegno dei propri colori ma, eseguito qualche coro di presenza, tornano presto a guardare il match.

Il forte dispendio vocale dei novaresi inizia a farsi sentire, nel primo tempo hanno speso molto e le poche presenze, grazie anche alle diffide piovute, certo non facilitano il loro compito. Comunque, non fanno mai mancare il sostegno, merito dello zoccolo duro che con l’ultimo filo di voce tiene vivo il coro, facendo rifiatare il resto dei presenti.

Il Novara soffre il possesso palla del Siena e gli ultras, capendo il momento difficile della squadra, disturbano i bianconeri con bordate di fischi assordanti.

La partita si surriscalda, l’agonismo in campo è tanto, il direttore di gara e gli assistenti commettono qualche errore di troppo, e lo stadio rumoreggia con cori di disapprovazione verso la direzione della terna.

Al 70’ Pulzetti pareggia i conti per il Siena, una doccia gelata per gli ultras che rimangono ammutoliti, lasciando spazio alla gioia dei toscani che esultano a più non posso. Per qualche minuto lo stadio piomba in un irreale silenzio in cui solo gli ospiti si riescono a sentire ma, assorbito il colpo, i novaresi ripartono con la poca voce rimasta, dimostrando lo loro vicinanza alla squadra.

La partita sembra indirizzata sui binari del pareggio, un risultato stretto per gli azzurri che, mai domi, cantano fino all’ultimo secondo, quando Comi di testa insacca il match point innescando un’irrefrenabile gioia per lo stadio intero, così come per gli ultras che mostrano tutta la loro gioia saltando nel loro settore. L’arbitro fischia la fine e un urlo liberatorio si leva dagli spalti, con la squadra che raccoglie l’ovazione dei propri tifosi recandosi sotto la Nord. Pure il Siena prende applausi dai propri supporters, alcuni giocatori regalano persino le maglie a chi si è sobbarcato questa trasferta.

Concludendo con i tifosi di casa, una buona prestazione la loro, peccato per le presenze perché questa piazza potrebbe e dovrebbe dare di più, appoggiando maggiormente gli ultras, soprattutto dopo gli ultimi Da.Spo. che ne hanno decimatole fila. Bando ai numeri, complimenti comunque a UN e soci che hanno offerto un tifo di tutto rispetto, merito di chi ci mette anima e cuore a difesa dei propri colori e dei propri ideali.

Un ultimo accenno alle diffide novaresi, lo voglio fare esprimendo piena solidarietà a tutti quanti ne sono stati colpiti. Molti di loro li conosco personalmente, quindi mi tocca in prima persona quanto successo loro. Il mio massimo rispetto per la sospensione del gruppo, una scelta non facile ma pienamente condivisibile, alla luce della situazione attuale. Forza ragazzi.

Alessio Farinelli.