Una sconfitta può essere un patrimonio se la trasformi in qualcos’altro. Se prendi il dolore e ci metti le mani dentro. Ripartire non è mai facile, soprattutto se hai sfiorato una promozione nella serie cadetta, a distanza di 6 anni dall’ultima ottenuta in casa contro il Monza. Per fortuna, come dice Nick Hornby, “c’è sempre un’altra stagione”, e questo i sostenitori pisani lo sanno bene, sono sempre al solito posto, nel loro “tempio”, nel loro mondo, la Curva Nord.

Prima di entrare all’interno dell’Arena sono doverose due importanti considerazioni: il notevole numero di forze dell’ordine schierato dalle autorità al cancello della tribuna, per garantire la sicurezza a circa una quarantina di tifosi provenienti da Frosinone. La seconda, di cui nessuno parla, con il silenzio compiaciuto di giornali e stampa, è l’ennesimo episodio di cattiva organizzazione verificatosi sabato. Con il fischio d’inizio alle 20:30 qualche “genio” ha pensato di aprire i cancelli per la Curva Nord (settore con maggior affluenza di pubblico) alle 19:50, creando file interminabili e non poche proteste. Solo dopo che gli addetti ai cancelli si sono accorti che sarebbe stato impossibile far entrare tutti controllando minuziosamente uno ad uno, hanno aperto il lato della Tribuna, così da smaltire più velocemente la fila, ma comunque qualcuno è entrato a partita in corso.

Sarà il caldo d’estate, sarà l’acido lattico accumulato durante la preparazione, ma la gara viaggia su ritmi molto blandi, e questo influenza anche lo spettacolo sugli spalti. Ciò nonostante gli ultras nero azzurri si fanno sentire con qualche bel coro, e lo sventolio dei soliti bandieroni non può mancare; uno fra tutti quello verde giallo e rosso degli Sconvolts Pisa 1984 di cui sono innamorato da quando ho iniziato a calpestare i gradoni dell’Arena. Altri tempi, altri campionati, ma soprattutto altre tifoserie. Vedere un settore ospiti così vuoto è una profonda tristezza per chi soprattutto ha vissuto gli anni della Serie C, dove le autostrade erano affollate e il risultato passava sempre in secondo piano. E pensare che nello stesso girone sono racchiuse squadre come Lecce, Salernitana, Ascoli, Paganese, Perugia… ma le stagioni cambiano, “ci han concesso solo una vita” direbbe Ligabue, e ormai la repressione è all’ordine del giorno.

Al 15’ la prima gioia dell’anno la regala il nuovo arrivato Arma con un’incornata vincente su un cross di Pellegrini. La curva esplode insieme ad un bombone, e il coro per i cugini livornesi arriva preciso e puntuale. “Lottiamo insieme fino alla vittoria” compare al centro della balconata, “Mau Ovunque”, accompagnato dall’accensione di torce e fumogeni che riscaldano l’ambiente. Ma passano 11 minuti e Ciofani realizza la rete del pareggio per la felicità dei pochi ciociari arrivati a Pisa. La partita diventa nervosa e anche la colonna sonora della Nord viene meno per la poca partecipazione, sia dei due lati della curva, sia del resto dello stadio, più concentrato verso le proteste rivolte al direttore di gara per una mancata espulsione ai danni di Curiale. Da segnalare, verso la fine del primo tempo, l’esposizione da parte dei padroni di casa di uno striscione di solidarietà verso i bancarellai del Duomo infuriati e pronti a resistere davanti ad un atto definito ingiustificato e sproporzionato, ovvero lo sgombero dal luogo in cui da una vita esercitano la loro attività.

Durante l’intervallo, anche un simpatico siparietto nel quale i tifosi della Tribuna coperta, vedendo il loro presidente dell’Ac Pisa 1909, Battini, stufo di aspettare l’intervista dell’inviato a bordo campo di Raisport, riservano a quest’ultimo parole non molto amichevoli. Una sciarpata nero azzurra sancisce l’inizio della ripresa, con i dirimpettai che tentano di provocare i locali con gesti e cori che la Nord riceve e rispedisce ai mittenti.

Un lungo applauso e tanta commozione al momento della comparsa di uno striscione in memoria della piccola Rachele, morta tragicamente lo scorso mercoledì in una piscina comunale di Pisa; lo stesso striscione verrà poi appeso nella vetrata centrale, in basso, dietro la porta.

Con l’espulsione di Soddimo nelle file giallo blu, la squadra capitanata da Favasulli si riversa sul fronte offensivo cercando disperatamente il goal, sfiorato nella stessa azione in maniera clamorosa dopo 3 salvataggi avvenuti sulla linea di porta.

Ennesimo e ultimo striscione esposto dagli ultras di casa con su scritto “Verità per Cucchi”, a seguito della deposizione della sentenza di condanna dei medici della Terza sezione della Corte d’assise di Roma, secondo la quale il giovane sarebbe morto per malnutrizione.

Fino all’ultimo minuto i ragazzi della Curva Nord tentano di spingere i loro beniamini alla rete, che varrebbe tre punti e la prima vittoria stagionale casalinga, ma l’arbitro decreta la fine dell’incontro che si conclude con il punteggio di 1 a 1. Una prestazione un po’ sottotono rispetto agli standard che il popolo pisano ci ha abituato a vedere e a sentire, e una presenza dignitosa degli ospiti, su cui sinceramente c’è poco da dire.

Testo di Paolo Nasuto.
Foto di Valerio Poli.