Il Rimini si appresta a disputare la terza partita del primo turno di Coppa Italia in casa propria contro la formazione del Forlì, nel girone dove è presente anche la Reggiana.

In virtù dei risultati precedenti, il Rimini (guidato in panchina da quest’anno da mister Marco Osio), dovrebbe superare il Forlì con almeno 2 goal di scarto per aggiudicarsi il primo posto nel girone, in virtù di una migliore classifica avulsa, con la possibilità  di accedere al turno successivo. La partita si disputa in infrasettimanale nel tardo  pomeriggio. Quantificabili in 400 gli spettatori allo stadio. Sul fronte ospite solo qualche amico o parente accreditato di calciatori forlivesi, posizionato in tribuna centrale. La presenza si nota solo al momento del momentaneo pareggio. Nessun tifoso al seguito nel settore ospite, rimasto desolatamente vuoto.

In curva Est un discreto gruppetto si posiziona al centro del settore, e sostiene a colpi di  cori la formazione biancorossa romagnola. Questa di oggi è una classica partita di Coppa  Italia pre-campionato, che serve a far ripartire anche un po’ di entusiasmo attorno alla  squadra e a riorganizzare anche a livello di curva il tifo , dopo il finale thrilling dello scorso campionato, terminato con la salvezza grazie alla vittoria nella finale play-out contro la  formazione toscana del Gavorrano.

Durante l’estate ci sono stati vari incontri tra ragazzi della curva per cercare di capire  se ci fossero le basi per un eventuale “nuovo gruppo” disposto a riorganizzare il tifo, e per chi aderirà alla tessera del tifoso, anche a ricominciare ad andare in trasferta. Lo scopo è di mettere il Rimini davanti a tutto, al di là delle incomprensioni e  divisioni che si erano create nel recente passato; sicuramente, con l’imminente inizio del campionato, se ne saprà di più. Intanto quest’oggi il Rimini centra  l’obiettivo e si aggiudica la vittoria sul Forlì per 3 reti a 1, accedendo al turno successivo della competizione. Per la gioia dei tifosi biancorossi la squadra si porta, dopo il fischio finale, sotto la curva per i saluti di rito.

Gilberto Poggi.