La Sampdoria deve far fronte all’ennesimo campionato di serie A deficitario e in perenne lotta per la salvezza. La squadra, “pungolata” in settimana durante gli allenamenti, raschia il fondo della classifica al penultimo posto, e a Marassi si gioca una partita da dentro o fuori contro il Catania fanalino di coda.

23.000 gli spettatori al Ferraris. La Gradinata Sud, come sappiamo, è esaurita in abbonamento, e rappresenta la vera arma in più per i blucerchiati, anche se finora il fattore campo non si è fatto sentire molto nei risultati.

La squadra viene accolta dallo stadio con sostegno incondizionato, accentuato dalle caratteristiche bandiere dei principali gruppi al seguito della Doria. Da notare, nel settore degli Ultras Tito, il bandierone col numero 93, ovvero le persone segnalate per il Daspo dopo che hanno cercato invano di entrare a Livorno-Samp nonostante munite di regolare biglietto in tasca. Da una parte i problemi di repressione, dall’altra quelli di una squadra non all’altezza. È un momento difficile per il popolo blucerchiato.

Il primo tempo finisce 0-0 e strappa qualche fischio al rientro delle squadre negli spogliatoi. Nel secondo tempo, però, grazie alle reti di Eder e Gabbiadini la Sampdoria si sblocca, e anche lo stadio può scaricare la tensione repressa. Aumenta il tifo, con le conseguenti quotazioni salvezza della squadra genovese, data la classifica piuttosto corta nelle zone basse.

Su sponda catanese nessun fuori programma, non essendoci traccia di ultras causa TdT, con pochi sparuti semplici tifosi presenti.

Testo di Stefano Severi.
Foto di Alberto Cornalba.