Facciano gli scongiuri tutti i tifosi del Savoia, ma dopo tante delusioni questo sembra proprio essere l’anno buono. La società è solida, ambiziosa e seria. I presupposti per far bene ci sono tutti e l’inizio è stato scoppiettante. Con un 5 a 0 rifilato alla matricola Torrecuso, il Savoia manda un segnale fortissimo a tutte le concorrenti per la promozione in Lega Pro.

Anche la curva sud non è da meno, ma in effetti, nel bene e nel male, gli ultras ci sono sempre stati e hanno fatto sempre del loro meglio per poter sostenere la casacca biancoscudata.

Oggi al Giraud c’erano circa 3500 persone, se non addirittura di più. La curva ha organizzato una coreografia fatta di fogli di plastica bianchi e neri, con al centro uno striscione con su scritto “Sud 12”, chiaro riferimento al ruolo di dodicesimo uomo in campo che il tifo reciterebbe.

Tra l’altro, oggi era presente anche un ospite d’eccezione, il tanto amato Carruezzo, indimenticato idolo della tifoseria, tra gli autori delle fortune del Savoia nel corso degli anni novanta. L’ex calciatore, visibilmente emozionato, ha salutato tutta la tifoseria che gli ha dedicato uno striscione e tanti cori, a dimostrazione che anche dopo tanti anni i torresi conservano ancora un posto nel loro cuore per questo atleta, che tante soddisfazioni ha saputo regalare al popolo savoiardo.

La curva sud vista all’opera oggi è parsa davvero in ottima forma: battimani, cori a ripetere, fumogeni e sciarpate. Non si è fatta mancare proprio nulla, nemmeno uno striscione di solidarietà nei confronti degli amici di Acireale che, a causa delle vicissitudini societarie, sono rimasti senza squadra.

Per chiudere, uno dei tanti striscioni esposti porta una notizia positiva: il ritorno sugli spalti del “Polacco”, noto esponente della tifoseria torrese.

Emilio Celotto.