Dopo ormai tanti anni ritorna il derby tra Scafatese ed Angri. La notizia di giornata (ormai è una vera e propria notizia) è che alla tifoseria angrese è stata concessa la trasferta, e per l’occasione sono stati organizzati tre pullman.
La giornata è di quelle giuste, un freddo bestiale, un cielo cupo e nuvoloso che rende l’atmosfera più tesa di quella che già c’è solitamente in derby del genere, tra due tifoserie dal piglio duro al punto giusto.
Già nel tragitto da casa allo stadio incontro decine di macchine dei carabinieri, segno tangibile che quello sarà il percorso obbligato per gli angresi. Poi passo fuori al bar frequentato dagli ultras scafatesi e lì trovo tantissimi ragazzi, che restano a presidio del proprio territorio. Entro nello stadio con gli spalti ancora vuoti, quando all’improvviso entrano i ragazzi di Angri che iniziano ad insultare il pubblico scafatese, che dal canto suo non esita a rispondere a dovere.
La partita in campo finisce con uno sterile 0 a 0, mentre sugli spalti è come se fosse stato un pirotecnico 10 a 10: gli angresi nel primo tempo ci mettono tutto, colore, voce, torce e bombe carta; gli scafatesi invece hanno uno stile un po’ diverso, torce a volontà, meno colore, però tantissimi cori secchi che rimbombano in tutto lo stadio. Non c’è nulla da appuntare né ad una né all’altra tifoseria, mi hanno fatto divertire talmente tanto che ad un certo punto non sapevo più dove scattare, perché mentre scattavo un battimani ne perdevo un altro. Veramente giornata perfetta.
Da annotare i ripetuti cori degli scafatesi atti a ricordare agli angresi dello striscione rubato al gruppo “Opposta fazione” alcuni anni fa, oltre allo striscione con il quale accusano i dirimpettai di essersi presentati iperscortati.
Mi sarebbe piaciuto vedere un’esultanza per ciascuna tifoseria, ma lo zero a zero finale non me lo ha permesso. Per il resto, come detto, giornata veramente perfetta.

Emilio Celotto.