Si torna a giocare nel campionato italiano di basket. Ai nastri partenza di questa stagione si presentano vecchie glorie e nuove realtà che, come Pistoia, riassaporano il gusto della massima divisione dopo anni di oblio nelle serie inferiori. La Virtus Roma è reduce da un’annata a dir poco strepitosa, culminata con la sconfitta in finale contro la Mens Sana Siena. Una stagione che gli amanti della palla a spicchi della Capitale dimenticheranno difficilmente, pur essendo cosciente che difficilmente sarà ripetibile. Alcune pedine fondamentali hanno infatti lasciato la squadra (su tutti Datome e Lawal) ed il tecnico del quasi miracolo Marco Calvani, dopo alcune incomprensioni con la società, ha deciso di varcare l’oceano accasandosi a Chicago come consulente della Loyola University. Al suo posto il navigato Dalmonte, con l’arduo compito di non farlo rimpiangere, disputando una stagione quantomeno soddisfacente. Con questi presupposti la Virtus si avvicina al primo appuntamento della stagione, la trasferta di Montegranaro. I circa 250 chilometri che separano le due città hanno sempre favorito una buona affluenza di pubblico ospite in riva all’Adriatico, inoltre in questa domenica non si giocherà la Serie A e questo è sicuramente un punto a favore per chi segue il basket.

Dopo un paio di stagioni giocate al “PalaRossini” di Ancona, la Sutor Montegranaro torna a giocare al “PalaSavelli” di Porto San Giorgio, impianto più piccolo e certamente più caloroso rispetto al palazzetto anconetano. Il tempo sull’Italia centrale è ottimo ed il viaggio corre rilassante sotto il tiepido sole d’Ottobre che mi accompagna sino all’arrivo. Il palazzetto sorge proprio poco dopo il casello autostradale e a guardarlo da fuori dà un’idea di compostezza e tranquillità. Sono le 17:30 e manca poco alla palla a due, mi metto in coda per ritirare l’accredito e la ragazza al botteghino me lo consegna accompagnandomi con gentilezza all’ingresso.

Prendo posto in tribuna e comincio la prima analisi “ambientale”. La struttura non è male, piccolina e raccolta attorno al campo, tuttavia con il passare del tempo noto una scarsa affluenza. Per essere la prima stagionale della Sutor, peraltro contro la formazione vice campione d’Italia, mi sarei aspettato un palazzetto semipieno. Invece noto che anche nella curva dei Rangers ci sono ampi spazi vuoti. Il gruppo marchigiano piazza il proprio striscione in balaustra, raggruppandosi nella zona centrale in un numero che si aggira attorno alle cento unità.

Nel settore ospiti un centinaio abbondante di tifosi provenienti da Roma si presentano con gli striscioni ROMA MCMLX e Gioventù Virtus compattandosi ed iniziando subito a sostenere i giallorossi, non risparmiando frecciatine ai gialloblu subito stuzzicati dal coro “Forza Pesaro” , al quale rispondono prontamente. Le prime schermaglie sciolgono quindi il ghiaccio e, quando i due rispettivi quintetti cominciano a giocare, la stagione è ufficialmente iniziata.
Se in campo lo spettacolo non è certamente dei migliori, con due squadre alquanto compassate ed ancora da perfezionare, sugli spalti le cose vanno un po’ meglio. I padroni di casa si prodigano in bei battimani e colorano il proprio settore con qualche bandierone ed un paio di sciarpate. Lo spicchietto destinato ai capitolini risulta molto attivo con i giallorossi che, tutti a petto nudo, non smettono mai di cantare mettendosi in evidenza con potenti manate.
La Virtus Roma prima distacca gli avversari per poi farsi riprendere al termine del secondo quarto, quando le due squadre raggiungono la via degli spogliatoi in parità. Nell’intervallo completo il mio “sopralluogo” del “PalaSavelli” facendo un giro a 360° e saggiando, per l’ennesima volta, la totale tranquillità della security del basket. Macchinetta e pass al collo, mi risiedo quando l’arbitro sta già lanciando in aria la palla a spicchi e le due tifoserie sono nuovamente posizionate ai propri posti. Anche i secondi 20’ scorrono sulla falsariga dei primi con un buon tifo da ambo le parti e con la Virtus Roma che alla lunga prende il largo, facendo suoi i primi due punti della stagione per la soddisfazione dei propri sostenitori.

A fine gara applausi per il quintetto di Dalmonte, quest’oggi in maglia blu con bordini oro e porpora, applausi però anche per la Sutor che dovrà lottare fino all’ultimo per conquistare un’altra ardua salvezza in un campionato che si dimostra ogni anno più equilibrato.
Dopo aver scattato i saluti di rito da parte delle squadre, è ora di uscire dal “PalaSavelli” e ripercorrere a ritroso la strada dell’andata. Tuttavia, prima di immergermi nell’Appennino, do un ultimo sguardo al mare che bagna Porto San Giorgio, si è da poco fatta sera ed il buio sembra congiungere l’acqua ed il cielo, è uno degli aspetti che ho sempre invidiato alla “Gente di Mare”. Ma non c’è molto tempo per filosofeggiare, il lunedì lavorativo incombe e le circa tre ore che mi separano da casa rischiano di diventare più pesanti per la stanchezza. Lascio alle mie spalle le Marche, il basket e Porto San Giorgio con la piena coscienza di esser ormai rientrato a tutti gli effetti nel calderone cestistico. E la cosa non può che rendermi felice.

Simone Meloni.