Dopo le trasferte di Mosca e Swansea continua l’avventura europea del San Gallo, che da tanti anni non giocava in Europa. L’euforia è alle stelle e lo si nota dai numeri di tifosi che seguono il San Gallo in trasferta: A Mosca erano in 400, a Swansea in 1.500 ed a Valencia addirittura in 1.800 unità, complice anche il viaggio in una città stupenda ed il prezzo del tagliando (5€).

Il giorno della partita i Sangallesi si ritrovano nel centro di Valencia, dove la Plaça Reina, luogo di ritrovo comunicato nei giorni antecedenti la gara, si riempie pian piano fino ad arrivare ad un numero di circa 1.200 Svizzeri, i quali raggiungeranno poi lo stadio a piedi. Il corteo attraversa prima il centro storico di Valencia e poi il Giardino di Turia, fino ad avvicinarsi allo stadio. L’atmosfera è tranquilla, una volta arrivati nei pressi dello stadio tutto cambia con la presenza massiccia della Polizia, che molto apertamente cerca lo scontro con gli ultras, sbattendo anche i manganelli sui loro scudi per segnalare la loro “voglia”. Iniziano delle scaramucce quando la Polizia agisce in modo scomposto, mettendo a terra qualche ragazzo solo per aver portato una lattina di birra o “delitti” vari di questo genere. Vengono arrestati due ultras, che il giorno dopo vengono rilasciati con una multa di 4.500 € più Daspo.

Lo Stadio Mestalla è tra gli stadi più impressionanti che ci siano. Dispone di tre anelli (due in tribuna centrale) e tutti sono ripidissimi, quindi lo stadio offre un effetto molto compatto. Il settore ospiti, nel terzo anello, si trova più vicino alle stelle del cielo che al campo, mentre i tifosi del Valencia prendono posto nel settore a loro destinato direttamente dietro la porta. Una piccola curiosità: anche se il loro settore si trova nel “Gol Sur” (“Curva Sud”), gli ultras del Valencia si chiamano “Curva Nord”. Questo deriva del fatto che nel nuovo stadio dovevano occupare la Nord ma, siccome la società del Valencia ha dei seri problemi finanziari, l’impianto non è ancora finito, e la costruzione durerà ancora per anni. Momentaneamente il cantiere è abbandonato, si potrà riprendere solo quando arriveranno nuovi soldi.

Il movimento spagnolo per anni si è trovato in una situazione di declino, ma ora sembra riprendersi. In certi posti, come per esempio Siviglia, Madrid sponda Atletico o La Coruña, sono tornate le Curve che ricordano, in un qual modo, quelle che erano una volta. A queste c’è da aggiungere anche Valencia: quando venni qui per la prima volta, nel 2001, i tifosi locali occupavano due spicchi negli angoli, essendo davvero in pochi. Ora occupano un bel settore direttamente dietro la porta, dove tutti stanno in piedi. Mettono in balaustra varie pezze di pregevole fattura e poi iniziano un tifo molto caldo ed appassionato, in cui non mancano frequenti battimani. Aiutati dal risultato loro favorevole, riescono anche più volte a coinvolgere tutto lo stadio in qualche loro coro.

Nel settore ospiti ci sono 1.800 Svizzeri, tra cui anche dei ragazzi delle tifoserie amiche, cioè il Reutlingen ed il Neuchâtel Xamax. Un altro centinaio di tifosi si trova in tribuna centrale. Fin da mezz’ora prima della partita cercano di farsi sentire. Ci riescono, anche se faticano: La posizione del loro spicchio sicuramente non aiuta. Comunque si vedono bei battimani a raffica ed una fitta sciarpata al fischio d’inizio. Nel settore si nota la presenza di tantissimi poliziotti, che fanno tutt’altro che calmare gli animi, agitati dopo le ingiustizie subite nel prepartita. Con i gol di Paco Alcacer, Cartabia (doppietta) e Ricardo Costa il Valencia va in vantaggio per 4-0 al 33° minuto. È una brutta tegola per tutto il settore ospiti, che comunque non smette mai di incitare propri giocatori. Nel secondo tempo viene aggiunta al tifo una nota di sana ironia, continuando quasi a tifare per sé stessi. La partita finisce 5-1 (rete di Canales e gol della bandiera di Nater), ma la squadra biancoverde viene lo stesso a ringraziare i suoi tifosi.

Dopo la partita i tifosi ospiti vengono convogliati fuori dallo stadio in corteo, vanno via subito, non c’è più voglia di stare nei pressi del “Mestalla”, e si torna nei bar del centro. Tra le due tifoserie non c’è nessuna forma di contatto. I Sangallesi hanno fornito un’ottima presenza in quel di Valencia, anche se il tifo vocale ha risentito dalla posizione del settore ospiti. Belli anche i tifosi del Valencia che quasi sorprendono con un tifo molto coinvolgente e gradevole da vedere.

Remo Zollinger.