Allo stadio Ossola di Varese si affrontano la squadra locale, in leggera crisi di risultati dopo un ottimo avvio di stagione, e il fanalino di coda Juve Stabia, alla disperata ricerca di punti per risalire la china. Non indimenticabile l’affluenza all’impianto, circa 1.500 spettatori. Ciò nonostante, la curva di casa presenta un buon impatto visivo. Il gruppo posizionato sopra allo striscione “BH Varese” si rende protagonista di una prova compatta e colorata. Non mancano gli striscioni per ricordare chi non c’è più, uno su tutti per Alex, oltre ad uno più omnicomprensivo di tutti coloro che se ne sono andati con la squadra nel cuore.

Una quarantina i tifosi della Juve Stabia, di cui una buona parte proveniente da zone dello Stivale più vicine rispetto alla Campania. Lo zoccolo duro si raggruppa dietro lo striscione “Curva Sud 12”, e cerca di fare del proprio meglio per farsi sentire dagli undici in campo, nonostante la ben nota dispersività dello stadio. Va detto che, per chiunque, indipendentemente dal trito e ritrito discorso sulla tessera del tifoso, non è facile organizzare trasferte così distanti. Stavolta non si gioca di Sabato come al solito, ma in un Venerdì dettato dalla festività di Ognissanti, ma ciò nulla toglie alle difficoltà di seguire la squadra ovunque in serie cadetta.

Sul campo partita da ottovolante. Nel primo tempo passa in vantaggio il Varese, prima di una rimonta incredibile delle “Vespe” che, ad un minuto dalla fine, firmano persino il sorpasso. Mera illusione per i Campani, visto che il gol al 92° di Bjelanovic sancisce il definitivo 2-2. Il risultato delude entrambe le tifoserie che, però, sotto un certo punto di vista, possono ritenersi, di contro, contente per la combattività dei propri giocatori.

Testo di Stefano Severi.
Foto di Gilberto Poggi.