Venire a Viareggio è sempre una tristezza. E non lo dico per la città, in definitiva Viareggio e la Versilia sono note località di villeggiatura, zone ideali per un sano divertimento e per fare le ore piccole, ma lo Stadio dei Pini è diventato di una tristezza assoluta. Ormai, più che ad uno stadio, assomiglia sempre di più ad un teatro all’aperto. Peccato che in questo teatro, capace di contenere 7.000 persone, all’inizio di ogni incontro i biglietti staccati siano qualche centinaio, e fortuna se nel settore dedicato agli ospiti si vedono qualche decina di persone, cosa rara di questi tempi!

Gli ultras a Viareggio sono spariti, volatilizzati, la gradinata è malinconicamente vuota da ormai diverse stagioni, gli Ultras Fighters se li ricordano solo i più vecchi, i giovanotti attuali campano sui ricordi e sui sentito dire. Peccato perché sono stati fatti fuori gli ultras ma al loro posto sono rimasti i freddi gradoni, le persone non sono state sostituite e dei bei progetti come “lo stadio alle famiglie” non si vede né l’inizio né la fine. Tanto per dare una sembianza di tifo, in tribuna qualcuno si è azzardato a mettere lo striscione “Curva Viareggio”: detto che essendo una tribuna trovo ridicolo rinominarla “Curva”, trovo altresì ridicolo allontanare gli ultras e poi augurarsene un pronto ritorno a proprio piacimento… troppo comodo! Viareggio non ha più gli ultras, qualche decina di persone si ritrova in tribuna dove parte qualche coro, oltre al suddetto striscione vengono appese delle pezze molto artigianali, ma in definitiva non si può parlare di ultras, al limite si possono identificare queste persone come accesi tifosi ma niente di più.

In questo pomeriggio a Viareggio arrivano gli ultras pratesi, fortunatamente il settore ospiti non resterà vuoto e sarà popolato da un buon numero di ultras. La tifoseria laniera, dopo anni di contestazione alla società, è tornata a popolare gli stadi italiani, in più il Prato è partito con il piede giusto ed infine, aspetto non da trascurare, parte della tifoseria ha sottoscritto la tessera del tifoso. I pratesi arrivano a Viareggio con un discreto anticipo rispetto all’orario di inizio della gara e, come da programma, i non tesserati  vengono fatti accomodare all’esterno dell’impianto, per loro niente tessera perciò niente partita. Ad entrare nel settore restano gli ultras tesserati, che appendono pezze e striscioni e onorano l’incontro con una discreta presenza numerica.

Gli ospiti sono i protagonisti assoluti della giornata, la scena in pratica vede una sola tifoseria sugli scudi. Del resto i padroni di casa presenti in tribuna si fanno sentire con qualche coro per la squadra ed un altro paio offensivi verso i rivali ma, come già detto in precedenza, è dura parlare di tifo, cori e sostegno per chi non è ultras in senso stretto. Diciamo che i Viareggini il meglio lo danno nella prima fase dell’incontro: qualche bandiera sventolata, qualche coro più incisivo, poi quando il risultato volge al peggio, fanno una netta involuzione.

Gli ospiti sono ben carichi fin dall’inizio della partita. Anche se a livello coreografico non offrono niente di più di un paio di bandiere sventolate, a livello di cori si esibiscono in una prestazione davvero niente male: continui e particolarmente incisivi, cominciano a cantare per chi deve andare a firmare, poi passano all’incitamento per la squadra ed infine rispondono per le rime ai dirimpettai. Pochissime pause, tanti cori agli undici in campo, i Pratesi mantengono un tifo vivo e partecipativo, visto che praticamente tutti i presenti seguono le indicazioni che arrivano dalla zona inferiore del settore. Alternano cori secchi accompagnati da battimani ad altre melodie più prolungate, ma hanno la capacità di tenere vivo un coro anche diversi minuti. E dire che sul terreno di gioco, almeno nella prima frazione, si è assistito ad una partita fatta più di sbadigli che di azioni travolgenti. Le due squadre terminano i primi quarantacinque minuti su un nulla di fatto più che giusto, mentre sugli spalti gli ospiti regalano una sciarpata che si fa apprezzare.

Nella ripresa sono ancora i Pratesi a fare i padroni, ripartono con cori e battimani che coinvolgono gran parte dei presenti, mentre in tribuna i Viareggini rallentano il ritmo, e tra un coro e l’altro fanno passare anche alcuni minuti. Ma se i numeri pendono da una parte sola, anche l’entusiasmo e lo spessore pendono dalla stessa, perciò gli ultras lanieri ci danno dentro alla grande, contando sulla propria compattezza e sulla grande partecipazione.

Sul terreno verde il Prato piazza un uno-due che stende la resistenza del Viareggio. Dopo la seconda rete gli ultras lanieri organizzano pure una simpatica coreografia con tanti pompon bianco-azzurri fatti sventolare, poi sono ancora i cori gli indiscussi protagonisti. Con il risultato virtualmente in tasca, gli ospiti riescono a tifare piuttosto bene fino al novantesimo minuto e, al triplice fischio del direttore di gara, la squadra viene chiamata a gran voce più di una volta sotto il settore per i saluti di rito.

Qualche mugugno arriva dal pubblico di casa, la sconfitta non è certo digerita bene perché la classifica comincia a piangere. A salire sul banco degli imputati, come nella maggior parte dei casi, è il mister Miggiano.

Il deflusso degli ospiti avviene senza troppi problemi, a scopo precauzionale viene chiusa la strada che porta al settore ospiti ma la situazione è più che tranquilla. Dei pericolosi ultras nessuna traccia, ma visti i numeri al botteghino non c’è traccia neppure dello sportivo medio. E la tristezza continua.

Valerio Poli.