Ultima gara casalinga di Eurocup per la Virtus Roma. Dopo la sconfitta di Berlino che ha sancito la matematica eliminazione del sodalizio capitolino dalla seconda competizione europea, al PalaTiziano fanno visita gli spagnoli di Saragozza. La squadra più forte del girone, saldamente prima e pronosticata come facile vincente sul parquet di Viale Tiziano. Se nelle precedenti occasioni il pubblico era esiguo, stasera i presenti si possono davvero contare sulle punta delle dita. Una serata quindi per pochi intimi e di conseguenza per tutti quelli che la Virtus Roma non l’abbandonano davvero mai.
I gruppi fanno il loro ingresso a pochi secondi dalla palla a due, all’incirca una quarantina i ragazzi che complessivamente prendono posto nei due anelli della Curva Ancilotto. Classica serata in cui il risultato non conta niente e ci si butta quindi sulla goliardia e sui cori contro gli avversari di sempre. C’è anche spazio per qualche momento di buon tifo con belle manate e battimani tutto sommato rumorosi e coordinati.
Dalla Spagna sono giunti una quarantina di tifosi (molti dei quali direi semplici parenti dei giocatori) sparsi in tutto il palazzetto e riconoscibili giusto da qualche bandiera spagnola o raffigurante l’effige dell’Aragona. In campo, nonostante nei primi due quarti gli ospiti diano la netta sensazione di poter dominare e chiudere l’incontro con anticipo, alla fine a spuntarla è la Virtus Roma che prima rimonta e poi supera i più quotati avversari, dando comunque una piccola soddisfazione al proprio pubblico, il quale ringrazia applaudendo i propri beniamini, autori di una prova d’orgoglio, a conferma di quanto buono fatto vedere qualche giorno prima a Pesaro.
Finisce qua la breve esperienza dei giallorossi in Eurocup. Un peccato, con un po’ più di fortuna ed impegno si sarebbe passato un girone tutt’altro che irresistibile. Adesso la testa sarà tutta al campionato, con la speranza di riconquistare un posto in Europa e magari, aggiungo io, trovare un bel girone con squadre serbe, croate e greche.
Simone Meloni.