La sfida tra le due Virtus è da sempre una classica del campionato italiano. Forse per la prima volta dall’inizio di questo campionato si prospetta un pubblico degno di nota al PalaTiziano, complice anche la sosta del campionato di calcio. Il Palazzetto per me arriva alla fine di un’intensa due giorni passata tra Roma ed Abruzzo, al seguito di un paio di partite dell’ex sport più bello del mondo. Una volta parcheggiata la macchina nei pressi del Villaggio Olimpico m’incammino velocemente verso gli ingressi, e dopo aver ritirato l’accredito entro. Mancano dieci minuti all’inizio della partita ed effettivamente, a differenza di altre volte, il pubblico di Roma ha risposto in maniera sufficiente agli appelli della società. Già entrando avevo sentito i cori dei tifosi felsinei, sono una trentina, posizionati in galleria sopra lo striscione Boys. Danno l’impressione di essere carichi sin dai primi minuti, mettendo in mostra bandiere, sciarpe e belle manate. Come di consueto, pochi minuti prima della palla a due, fanno il loro ingresso i gruppi di casa. Dopo aver sistemato gli striscioni si compattano punzecchiando immediatamente i rivali bolognesi, i quali non si fanno pregare e rispondono con un secco “Virtus Romana figli di puttana”. Tutto lascia quindi presagire una bella sfida anche sugli spalti oltre che sul parquet.

Si comincia, le due curve ci sono e si fanno sentire. Devo dire con tutta franchezza che dopo averli visti all’opera in più di un’occasione, mi sono fatto un’idea più che positiva sul concetto di tifo che hanno i ragazzi dei Boys. Sempre colorati e continui. Tuttavia anche stasera non può mancare l’episodio sgradevole causato da chi dovrebbe tutelare l’ordine anziché stravolgerlo. Nel bel mezzo del primo quarto, infatti, vedo gli ultras delle “V Nere” ammutolirsi e spostarsi con decisione verso la polizia presente nel settore, ne nasce un conciliabolo di svariati minuti ed alla fine lo striscione dei Boys verrà capovolto. Motivo del contendere? La pezza Roma tifa Virtus: per il secondo anno consecutivo, infatti, gli agenti non gradiscono questo stendardo, evidentemente visto come un qualcosa di altamente provocatorio e pericoloso, tanto da costringere il possessore a toglierlo. Un qualcosa di tragicomico che, se da una parte strappa un sorriso sconsolato, dall’altra rende, se ancora ce ne fosse bisogno, ancor più l’idea di quali e quanti soprusi i tifosi devono sopportare per mettere piede sugli spalti. Ovvio che i media di regime cerchino di raccontare l’esatto contrario dall’alto delle loro putride fanfare. È talmente tanto e talmente tanto assurdo che, se a far da supporto a questa dittatura poliziesca non ce ne fosse una ancor più forte e torbida, quella mediatica, alcune verità verrebbero fuori sempre e comunque. E forse non si ripeterebbero. Ma sappiamo che è così ed accettiamo costantemente le regole del gioco. Nulla è eterno, neanche la nostra pazienza. Ma nemmeno la loro presunzione e la loro prepotenza. Sebbene l’esito di una guerra tra un titano ed una formica sia dall’esito scontato. Mai come ora torna attuale un vecchio striscione “Ultras, ore contate”.

Torniamo alla nostra partita. Dopo questo misfatto, i bianconeri impiegano un po’ di tempo a ricompattarsi e ricominciare a macinare tifo. Capitolo Curva Ancilotto: stasera è sicuramente autrice della migliore prestazione dell’anno. I tre settori occupati dai gruppi sono in fermento, e sin dalle prime battute offrono un bel movimento trascinandosi dietro più di una volta il resto del pubblico. La squadra di Dalmonte stritola gli avversari per tre tempi, dando un assist in più ai propri tifosi per sostenerla a gran voce. Molto bello il coro “Ora tutta quanta la curva canterà per te, Virtus devi vincere” eseguito a lungo e con molto entusiasmo. Ma la Virtus Roma di quest’anno è una squadra tutt’altro che rassicurante, e così ciò che sembrava certo fino all’inizio dell’ultimo quarto, comincia man mano a diventare sempre più flebile ed in bilico, fino al sorpasso degli ospiti che si tramuta in un’incredibile vittoria.

I romani non mollano fino all’ultimo secondo, anzi il loro volume aumenta ancor più mentre il tempo scorre sul tabellone elettronico. Ma la squadra ha ormai staccato la spina e la Virtus Bologna, da ottimo team qual è, approfitta del black-out capitolino per mettere in tasca due punti fondamentali per la corsa all’alta classifica. Soddisfazione dei tifosi giunti dall’Emilia che si mettono in mostra con una bella sciarpata, delusione per quelli giallorossi che, nonostante non inscenino una vera e propria protesta, mostrano tutto il proprio dissenso nei confronti della squadra.

Finisce così, con gli ultimi insulti tra le due fazioni ed il palazzetto che sfolla deluso. La stanchezza si fa sentire ed in men che non si dica anche io sono all’esterno, dove con una piccola corsetta per evitare il traffico e non trovare la Tangenziale chiusa sono in macchina. “Sta calando la notte, sopra i tetti di Roma” cantava Luca Barbarossa nella sua Via Margutta…

Simone Meloni.