In quel di Anagni, il 22 Marzo, la FISSC, Federazione Italiana Sostenitori di Calcio, si è data convegno per discutere del futuro dei tifosi di calcio. “Tifosi ad un bivio, quale futuro?” si interrogano, per meglio dire si interrogheranno gli associati, che sono forse quanto di più lontano possa esserci dagli ultras per anagrafe, settori, approccio alla gara ecc. Eppure, a leggere i temi all’ordine del giorno, i problemi sono urgentemente gli stessi. Caro biglietti, il famoso Protocollo d’Intesa, Multiproprietà e fondi di investimento e soprattutto la nota più dolente, ossia i divieti di trasferta arbitrari, ingiusti, indiscriminati, vessativi, in poche parole vergognosi che sono ormai la regola della nuova Santa Inquisizione con l’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive e il CASMS nelle vesti di Torquemada. Tanto che nell’occasione si parlerà anche della nascita dell’ufficio legale della stessa FISSC che, esattamente come il pool di avvocati al servizio del mondo ultras, è chiamata a snocciolare a lor signori tutti gli aerei e gli albergi prenotati, i soldi spesi, i giorni di ferie, le spese materiali e immateriali, in poche parole e in senso lato i sacrifici complessivamente sostenuti, che con queste imposizioni da sceriffi vengono letteralmente stracciati.
È positivo che anche categorie di tifosi differenti e distanti dal tifo organizzato si rendano conto di queste porcherie, e d’altronde non potrebbe essere altrimenti: chi va allo stadio lo vede con i propri occhi e lo tocca con mano lo schifo messo in piedi da questi pagliacci, che poi parlano di “riportare le famiglie allo stadio” ed altre scemenze simili. Solo i buffoni che allo stadio non c’hanno messo mai piede e pretendono pure di legiferare in merito possono credere a queste ignobili commedie.
Ben vengano queste iniziative, pian piano ci troveremo tutti dalla stessa parte della barricata. E magari perfino questi tifosi estranei al mondo ultras fra non molto si accorgeranno che anche “L’importanza del tifo moderato”, messa da loro fra i vari punti di discussione, è un condizionamento culturale degli stessi pagliacci di cui sopra, che hanno cominciato (forse anche giustamente) a bandire certe espressioni più estreme del tifo organizzato e oggi invece, dopo Fiorentina-Juventus, chiedono alla questura di individuare i responsabili dell’oltraggioso, inverecondo, sovversivo, pericolosissimo “me*da” riportato in una coreografia. Il fine ultimo, s’è capito, è quello di avere solo clienti senzienti, paganti e castrati di ogni moto proprio di volontà.