Prima e molto probabilmente ultima volta in quel dell’Olindo Galli di Tivoli dove, l’ufficio stampa della locale società interpreta in maniera del tutto personale e singolare i regolamenti della LND, mettendo in difficoltà tutte le testate come la nostra che hanno necessità di accedere al terreno di gioco per svolgere il proprio compito e che dovrebbero demandarlo o accontentarsi di quello che eventualmente può produrre o passare il fotografo ufficiale, l’unico Unto dal Signore a cui è consentito entrare in campo non si capisce per quale inesistente ragione o merito che invece a tutti gli altri sono precluse.
Sorvolando su questo comunque non trascurabile aspetto, l’impianto tiburtino è davvero di tutto rispetto per la categoria: a una tribuna da 3.000 posti si aggiunge un settore ospiti di circa 500 posti, non a caso questo campo era stato costantemente interessato dal professionismo fino a qualche decennio fa nel girone C della vecchia Serie C2, ospitando anche nella stagione 2016/2017 le gare interne della Lupa Roma.
Passando all’attualità, sono circa un migliaio i presenti in questa sfida domenicale tra Tivoli e Campobasso. Gli ultras locali presenziano nella parte laterale della tribuna locale, compattandosi dietro i drappi Santa Pirateria e 1919 Crew e partecipando attivamente ad un tifo dallo stile dal sapore fortemente retrò. Vari cori per la Tibur (molto bello quello sulle note di “Semplice” di Gianni Togni, che personalmente sento per la prima volta in uno stadio di calcio), ma non da meno sono quelli per gli amici diffidati e per il movimento ultras in generale.
Positivo lo sventolio dei loro bandieroni, visti anche nella partita di andata, così come il due aste con impresso il simbolo della cittadina tiburtina; nella ripresa provano ad animare il loro settore e sicuramente da pollice in su sono gli attimi finali di partita, quando la propria squadra giunge nei loro pressi e canta assieme agli ultras locali, nonostante la sconfitta per 2-0 maturata in campo.
Settore ospite gremito da circa 500 tifosi giunti non solo dal Molise ma anche dalla vicina Roma. La posizione di testa nel girone F del Campobasso, favorisce l’afflusso di tifosi in trasferta (si spera anche in casa nella prossima uscita, dove non sempre i numeri sono stati così positivi), con biglietti venduti in gran parte già nei primi giorni di prevendita.
Dispiegamento forse un po’ esagerato di forze dell’ordine, con altrettanto esagerati controlli ad ogni tifoso all’entrata del settore: dagli ultras campobassani apprendo che parecchio materiale utile al tifo non è stato fatto entrare, compresa una pezza per i diffidati.
Proprio per colpa di queste lungaggini iniziali, parte in sordina il tifo degli ultras molisani, che ci metteranno qualche minuto per compattarsi e far partire il sostegno per la loro squadra; molto meglio nel secondo tempo, grazie anche alle due reti della loro squadra nel giro di quattro minuti che fanno alzare decisamente i decibel anche ai tifosi più tiepidi, posizionati ai margini del settore a loro dedicato.
Positiva la sciarpata effettuata a metà del secondo tempo, come lo sventolio dei bandieroni lungo tutto l’arco dei novanta minuti, grazie anche a varie folate di vento che sostengono e tengono sempre in alto questi colorati e suggestivi lembi di stoffa.
Al fischio finale è festa grande per loro sia all’interno dell’impianto (con la squadra del Campobasso che si trattiene diversi minuti con i propri tifosi), sia all’esterno quando giunge la notizia del pari della Samb in casa contro il Real Monterotondo, evento che aumenta il vantaggio del Campobasso sulla seconda in classifica a quattro punti.
Ora testa alla sfida interna con l’Avezzano, allorquando i gruppi organizzati della Curva Nord Michele Scorrano hanno già annunciato una coreografia. Sembra ancora così lungo il campionato ma ogni giorno che passa rende ogni volta di più questo sogno più reale e vivido.
Francesco Passarelli






































