Il posticipo serale della trentacinquesima giornata di Serie A vede di fronte, allo Stadio Olimpico Grande Torino, la formazione granata e la Lazio. Entrambe le squadre puntano ad un vittoria: il Torino per mantenere accese le pur flebili speranze di andare in Europa; la Lazio per consolidare la terza posizione, che le garantirebbe l’accesso alla prossima Champions League, e distanziare nettamente l’Inter, a sole tre giornate dalla fine del torneo, sconfitta il giorno prima dalla capolista Juventus. Le premesse e le aspettative per un sfida molto interessante, sul campo, ci sono tutte. Così come sono molte le aspettative per quello che accadrà sugli spalti, dove si affronteranno due tifoserie storiche e passionali come quella granata e quella biancoceleste.

L’affluenza, all’interno dello stadio, è di tutto rispetto. Il settore ospiti risulta quasi completamente pieno. Nel prepartita vengono fatti sfilare, sul campo di gioco, numerosi bambini in tenuta granata che esporanno degli stendardi con il nome dei vari Toro Club sparsi in Italia (e non solo).

Poco prima dell’ingresso in campo delle squadre, la Curva Maratona effettuerà una bellissima sciarpata che coinvolgerà l’intero settore, resa ancor più bella dallo sventolio di diversi bandieroni.

Sciarpata che, pochi istanti dopo, verrà effettuata anche dai tifosi laziali assiepati nel settore ospiti.

La sfida vocale risulta molto interessante ed intensa nel corso del novanta minuti. Gli Ultras Granata saranno continui e costanti per tutta la durata dell’incontro, aiutati anche dall’incessante suono del tamburo che accompagna il ritmo dei cori e dei battimani.

Il teschio granata

Sul fronte opposto gran bella prova dei laziali, che cresceranno anche di intensità dopo il vantaggio della propria squadra. Diversi i cori di reciproca offesa, soprattutto tra il settore ospiti e i tifosi del Toro sistemati nell’adiacente Curva Filadelfia.

Nel corso del primo tempo la tifoseria biancoceleste esporrà lo striscione “ALFIE EVANS… GOODBYE PICCOLO GUERRIERO! IRR”. Un pensiero dedicato alla triste storia di questo piccolo bambino di Liverpool che ha commosso tutto il mondo, tant’è vero che lo stesso striscione verrà anche accolto dall’applauso di moltissimi appassionati e tifosi granata sparsi all’interno dello stadio.

Speriamo solo (mi si conceda la piccola nota ironico/polemica) che determinati giornalisti e sindacalisti vari non scambino questo striscione (per altro in lingua inglese, quindi ancora più difficile da comprendere per alcuni di loro) con un chiaro messaggio di unità di intenti con i tifosi del Liverpool che arriveranno a Roma nelle prossime ore. A scanso di equivoci io, al termine della partita, sono rimasto ad aspettare che i Reds giungessero anche a Torino, nel caso volessero unirsi ai laziali già in terra piemontese e marciare compatti alla volta della capitale. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi, non si sa mai.

Al di là delle battute (si ride per non piangere), la domanda che mi pongo è: perchè si continua ancora a far parlare gente senza un minimo di cognizione di causa in merito ad argomenti che non si conoscono neanche lontanamente, contribuendo, conseguentemente, a creare una forma di allarmismo inutile e totalmente fuorviante? Non mi interessa, ovviamente, entrare nel merito di quanto è accaduto in quel di Liverpool: io non ero lì, non posso sapere cosa effettivamente è successo e non baso i miei giudizi sulle ricostruzioni dei giornalisti o su stralci di video postati su internet. Tutto quello che so in merito è che c’è un uomo in fin di vita e dei ragazzi in carcere. Ed il mio pensiero non può che andare unicamente alle loro famiglie. Per il resto io mi limito solo a commentare chi alimenta un certo clima di tensione inutilmente e chi prova a strumentalizzare, spesso come dei veri e propri sciacalli, quanto è avvenuto. Il che è veramente poco opportuno, soprattutto quando si occupano ruoli delicati come quelli preposti alla sicurezza e all’informazione. Anche perché arrivare a parlare di presunte amicizie dei laziali con tifoserie ceche e croate (qualcuno mi dica quali sono cortesemente) o ad ipotizzare il gemellaggio tra la tifoseria biancoceleste e quella del Liverpool solo e unicamente perché la società di Lotito ha concesso la struttura di Formello alla formazione inglese per allenarsi prima della sfida contro la Roma, non fa che evidenziare la totale incompetenza ed inadeguatezza di chi afferma e divulga certe assurdità.

Torniamo però alla partita odierna. Anche perché le emozioni non sono ancora finite.

Nel corso dell’intervallo, infatti, la band torinese “

Sciarpata laziale

Senso Unico” si esibisce, sul campo di gioco, con la celebre canzone “Un giorno di pioggia”, scritta in onore del Grande Torino. L’iniziativa rientra, per l’appunto, nell’ambito delle celebrazioni della triste ricorrenza del 4 maggio 1949, quando l’aereo con a bordo la leggendaria squadra granata si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga. Nel corso dell’esibizione della band, la risposta dello stadio, che si illumina con migliaia di accendini e telefonini, è davvero molto suggestiva.

Nel secondo tempo l’apporto corale delle due tifoserie continuerà incessantemente, alternato ad alcuni cori di reciproca offesa, sulla falsa riga di quanto accaduto nella prima frazione di gioco. Verso la fine della gara, nel settore ospite, spazio anche al consueto coro in ricordo di Gabriele Sandri e contro l’agente Spaccarotella, mentre in Curva Filadelfia ci sarà anche qualche coro contro l’attuale dirigenza granata, invitata a lasciare la squadra.

Sul manto erboso la sfida è molto bella. La Lazio sembra avere, per lo più, il pallino del gioco. Ma dopo aver fallito un calcio di rigore nel primo tempo, neutralizzato dall’estremo difensore granata che risulterà un autentico protagonista di questa sfida nel corso dei novanta minuti di gioco, sembra risentire del contraccolpo psicologico e dovrà difendersi dagli attacchi della squadra di casa.

Nel secondo tempo la formazione di mister Inzaghi entra in campo più motivata e crea diverse azioni da rete portandosi poi in vantaggio grazie ad un perentorio colpo di testa effettuato sugli sviluppi di un calcio d’angolo intorno al decimo minuto di gioco. Mentre i minuti scorrono, la Lazio amministra sapientemente la partita, difendendosi ordinatamente dagli attacchi della squadra granata e ripartendo spesso in contropiede alla ricerca del raddoppio.

Al triplice fischio del direttore di gara, però, il risultato resterà invariato e la Lazio vincerà quindi per una rete a zero. L’entusiasmo nel settore ospiti è, ovviamente, alle stelle e i tifosi biancocelesti, festeggeranno questa importantissima insieme ai propri calciatori, accorsi sotto il settore, per ringraziarli del sostegno ricevuto e per ricevere il meritato applauso per l’impegno profuso sul campo.

Daniele Caroleo.