Per l’ultimo match casalingo del Torino il clima è molto teso, visto che Glik e compagni sfidano il Parma, rivale diretto per l’Europa. I granata, così, giocano il primo match-ball per l’accesso alla seconda competizione europea. In venticinquemila accorrono ad assistere alla gara dei ragazzi di Ventura ed i botteghini rimangono chiusi, dato che, dopo due giorni dall’inizio della prevendita, si era già registrato il sold out.

La cornice dell’Olimpico è molto suggestiva, lo stadio è completamente colorato a tinte granata e c’è grande attesa per l’inizio della gara. Il risultato della partita di mezzogiorno del Milan, diretta concorrente di entrambe le squadre per la corsa europea, opposta all’Atalanta, ha visto sconfitti i rossoneri. A Torino, ovviamente, i tifosi si scatenano con cori di sfottò per i rivali milanisti; viene cantato, ripetutamente, il classico “Milano in fiamme”.

Dopo i festeggiamenti per la sconfitta del Milan, arrivano i momenti d’attesa per la partita, con l’ingresso in campo delle squadre per il riscaldamento, l’incoraggiamento per la squadra granata ed i classici fischi per l’ingresso dei crociati. Ad attendere i giocatori del Toro c’è una “vela” issata con un sistema di carrucole davanti alla curva; dentro la vela è disegnato un toro rampante con la sigla del club principale della curva granata, il Maratona Club Torino. Per l’alzamento della stessa, il vento ha dato dei problemi: infatti, durante la preparazione, le carrucole non hanno retto ed è cascato tutto; un segnale di come, per la curva granata, le cose, negli ultimi anni, non stiano ancora girando a dovere.

Molto particolare il comportamento dei supporters di casa verso Ciro Immobile: l’attaccante cerca, a più riprese, l’appoggio della curva dopo le diverse voci girate in settimana a proposito di un suo addio. I cori per lui arrivano, ma senza il consueto entusiasmo.

Arriva il momento della partita e ogni tifoseria presenta la sua coreografia. I tifosi ducali tingono il loro spicchio con delle bandierine gialle e blu. I tifosi granata stendono tre teli ove sono rappresentati due tori rampanti con un cuore al centro e vengono fatti scendere altri due teloni al lati: quello a sinistra è una gigantografia di una maglietta del Toro dedicata alla Maratona, con il numero 12 ben impresso; nel secondo sono rappresentati due tori rampanti bianchi su uno sfondo granata.  Nei distinti viene fatto scendere il consueto bandierone granata con la scritta “Non vi lasceremo mai soli”.

Durante la partita i tifosi del Toro non smettono di cantare per un minuto, mentre i supporters ducali si sentono di rado dalla mia postazione. Tanti sono i cori lanciati dalla Curva Maratona per sostenere la propria squadra e, soprattutto, il proprio allenatore. Di contro, a più riprese, vengono beccati Cassano, Amauri  e Mirante: il primo per una “Cassanata” fatta all’Olimpico in occasione di Torino-Sampdoria del 2008 (che nel capoluogo piemontese ancora non hanno dimenticato), mentre gli altri due, invece, vengono contestati per il loro passato bianconero.

Molti sono gli striscioni esposti dalla curva torinista: si parte con l’intramontabile “Comunque vada, grazie ragazzi”, poi si ringrazia Ventura con un “Grazie al nostro allenatore”. Di seguito si passa agli striscioni polemici: il primo è rivolto ai fatti successi in occasione della finale di Coppa Italia (“Il politico con la maglietta non è reato ma se lo fa l’ultras viene arrestato”), il secondo al sindaco Fassino (reo di aver fatto il dito medio ai tifosi granata che lo contestavano durante la cerimonia di Superga), ma quest’ultimo striscione è incompleto, dato che non viene mostrata la seconda parte. Da ricordare che in curva compaiono anche i soliti slogan appesi: “Forza Vecchio Cuore Granata”; “Torino è stata e resterà granata” e “La Storia ci appartiene”. Da segnalare che, alla fine del primo tempo, lo speaker, Stefano Venneri, esegue un giro di campo per salutare i supporters del Toro, dato che questa è la sua ultima partita da “voce granata”.

Il match termina 1-1 e per sapere chi andrà in Europa League bisognerà attendere l’ultimo turno di campionato. Dopo la partita, i giocatori di Ventura eseguono il consueto giro di campo per salutare i tifosi, che non si scompongono dal loro posto evitando invasioni di campo.

Marco De Rito.