Il 14 luglio di dieci anni fa Fabio Montuori lasciava anzi tempo sua moglie, due figlie e l’affetto di tutta Torre Annunziata, la sua città che tanto amava e che tanto affetto gli aveva dato in cambio. O che ancora oggi gli dà. A distanza da dieci anni da quando una leucemia fulminante se l’era portato brutalmente via, la Curva Sud di Torre Annunziata ha voluto ricordare l’amico e tifosissimo del Savoia con una serata tutta dedicata a lui, al suo ricordo e alla sua famiglia.

Presso il Campo Sportivo “Sant’Anna” di Boscotrecase, le varie anime del tifo dei bianchi si sono date convegno attorno ad una partita di Calcio a 5 organizzata per l’occasione e a cui hanno partecipato vecchi volti noti del calcio locale. E mentre gli attori sul terreno di gioco si sono dati amichevolmente battaglia, sugli spalti è andato in scena il solito corollario di cori, colori e vita che sempre accompagnano le partite del Savoia. Solo che questa volta la voce era tutta rivolta a Fabio, più forte possibile, affinché arrivasse più in alto possibile, lassù nella Curva Paradiso dove, assieme a tutti gli ultras che troppo presto hanno lasciato i gradoni, segue con passione le gesta della sua squadra e dei suoi vecchi amici di avventura.

Fra torce, cori, targhe, discorsi commemorativi, il ricordo di Fabio è stato perpetuato anche nell’abbraccio ideale con e della sua famiglia presente all’evento a cui ha preso parte anche in maniera attiva, unendosi spesso agli ultras, cantandone i cori e sventolandone le bandiere. Purtroppo la vita è spesso piena di storie tristi di ragazzi giovanissimi che il destino strappa troppo presto al mondo, però pochissimi sono i casi in cui il loro ricordo resiste in maniera così diffusa, viva e partecipata come accade a quelli che hanno frequentato una Curva di una qualche squadra di calcio o basket. E vedere come ancora oggi, a distanza di tanto tempo, così tante persone ancora tengano vivo il nome di Fabio è emblematico di quanto di positivo ci sia sotto la scorza di pregiudizi e luoghi comuni che di solito accompagnano il mondo del tifo. Un mondo che sa essere portatore anche di solidarietà, amicizia, valori condivisi, veri e duraturi. Sempre più raro in una società votata all’individualismo e all’esasperazione delle differenze.

Davide Gallo