In un periodo dove il centro Italia, Umbria in primis, è in ginocchio a causa dello sciame sismico che ha cancellato interi paesi e gettato nello sconforto un gran numero di persone, diventa difficile parlare di calcio, di tifo, di colore.

Ma a dispetto di tanti santoni buoni solo a spendere parole cariche di qualunquismo nei salotti buoni della televisione, gli ultras sono spesso e volentieri andati ben oltre, aggiungendo alle parole di solidarietà la sostanza, aiuti fattivi alle popolazioni in difficoltà, aiuti fattivi privi di secondi fini se non quello di andare al di la del sempre accettato striscione.

Solidarietà naturalmente taciuta dai mass media che ci riversano nei nostri salotti solamente immagini negative, come a confermare che l’ultras fa notizia quando mostra il suo aspetto violento o pseudo violento: meglio un motorino lanciato dalle gradinate che non un furgone carico di materiale di prima necessità, meglio uno scontro con le forze dell’ordine che uno striscione di solidarietà.

La partita di questo pomeriggio a Pisa ancora una volta risulta “monca” di gran parte del pubblico: solamente seimila biglietti disponibili, biglietti che come facile immaginare sono andati a ruba malgrado la giornata poco clemente con una pioggia caduta prima e durante l’incontro.

Perugini che fanno il loro ingresso nel settore con qualche minuto di ritardo. Gli Ingrifati sono i primi a mettere piede sui gradoni e decidono di esporre il loro striscione sul bocchettone d’entrata e non sulla vetrata. A seguire la Brigata e il Nucleo XX Giugno si mettono al loro fianco tenendo lo striscione in mano, con un ulteriore ritardo arriva anche l’Armata Rossa che come gli altri tiene lo striscione in bella vista. Esteticamente la decisione non può che essere azzeccata ed i perugini dimostrano di essere in buona forma e compatti il giusto, proponendo fin dalle prime battute un tifo caloroso e continuo. Da segnalare, fin da subito, i tanti i cori a favore dei diffidati e contro la repressione cantati indistintamente da tutti i gruppi presenti.

Tra le due tifoserie vige qualcosa in più di un sentito rispetto: c’è amicizia, i rapporti sono più che buoni e gli ospiti, anche in questa giornata, dimostrano di tenere fede a questo rapporto. Già nei primi minuti espongono uno striscione di solidarietà verso Gianluca, un ultras pisano noto per la sua battaglia contro il tumore: “Avanti Gianlu”, ricevendo in cambio gli applausi di tutto lo stadio, Curva Nord in primis.

Curva Nord che può contare, nonostante il settore ridotto, su un buon numero di persone che partecipano attivamente al tifo; e, se a livello coreografico è difficile imbastire qualcosa per via delle pessime condizioni meteo, le bandiere sono spesso alte e la voce non manca assolutamente. Gli ultras sono compatti a centro curva ed ormai il tifo nerazzurro è una macchina oliata che occorre scaldare leggermente per far viaggiare a pieno regime. Non mancano i messaggi che la curva vuole inviare ed il primo striscione prende immancabilmente di mira la società: “Questa squadra e questa città pretendono una vera società”. Anche in questo caso l’iniziativa si prende gli applausi di tutto lo stadio, tanto che il coro contro l’attuale presidente Petroni è cantato indistintamente da curva e gradinata con il risultato di ottenere il top dei decibel della giornata.

I biancorossi non deludono le attese e tra cori secchi ed altri più lunghi ed elaborati, riescono a farsi sentire in più di un’occasione. La loro forza è la compattezza, a dispetto dei vari gruppi che da spettatore esterno mi sembrano andare abbastanza d’accordo con i cori che non si accavallano assolutamente e, aspetto non secondario, vengono cantati all’unisono. Ottima perciò la loro prova arricchita da quel colore che fa sempre piacere vedere: qualche bandierone, diverse bandierine ed addirittura un paio di grossi fumogeni accesi nella parte alta del settore in maniera più clandestina possibile. Degna di nota pure la scarpata eseguita decisamente bene, compatta e piuttosto prolungata.

Le squadre rientrano negli spogliatoi per l’intervallo ma le due tifoserie sembrano proprio non volerne di abbassare i toni: nella Curva Nord compaiono due striscioni che vanno a confermare quel feeling con la tifoseria biancorossa ma anche quella solidarietà che è il DNA di una tifoseria matura e navigata: “Entella 20\09 Solidarietà a chi paga per sostenerci per un ideale” e “Siempre Skrondo”. Inevitabili gli applausi della controparte e inevitabili anche i cori che si alzano sull’argomento.

Dopo un primo tempo per nulla noioso sugli spalti, anche la ripresa vede le due tifoserie esprimersi su ottimi livelli. I perugini continuano a proporre ottimi cori, molto partecipativi e continui, gli striscioni continuano ad essere tenuti in mano e dietro di questi, i battimani sono frequenti ed accompagnano in maniera ineccepibile una prova canora che ha davvero poche pecche.

Anche in Curva Nord non c’è un momento di pausa. In questo caso si cerca di proporre cori piuttosto prolungati in modo che un bel numero di persone possa partecipare attivamente; l’idea è vincente perché in certi frangenti è quasi la totalità del settore a rispondere presente alle sollecitudini del nocciolo duro della tifoseria.

Sul terreno di gioco è il Perugia a strappare i tre punti grazie ad una rete segnata durante la prima frazione di gioco. Il Pisa prova a recuperare lo svantaggio ma non riesce quasi mai ad impensierire il portiere avversario. Fanno festa gli ospiti ma il pubblico pisano può uscire a testa alta consapevole di trovarsi di fronte ad una situazione per certi versi irrazionale, con una contestazione dura e prolungata ad una società dopo una promozione ottenuta.

Per la prossima gara casalinga l’Arena dovrebbe tornare con una capienza degna della categoria, magari è il primo passo verso un ritorno alla normalità invocato da tutta la città.

Valerio Poli.