Ultima uscita di questo 2016. Il freddo del 30 dicembre unito all’orario poco felice scelto dai geni della Lega (17.30) fanno si che al Piola di Novara le presenze siano ben lontane dal tutto esaurito.

La sfida di oggi vede ospite del Novara, alla ricerca del riscatto dopo la caduta del 24 a Chiavari (altra data “geniale”), il Carpi ambizioso di tornare presto nella massima serie.

La Curva Nord, nella parte centrale, resta desolatamente vuota per la decisione del gruppo Nuares di disertare (come gruppo) le partite fino a data da destinarsi in solidarietà con le diffide emanate per i fatti del 5 novembre scorso. L’unica nota di colore è rappresentata dal drappo del gruppo esposto a centro curva rigorosamente al contrario.

Sulla sponda opposta sono circa un centinaio, ad essere ottimisti, i carpigiani giunti in terra piemontese; da una parte si sistemano i Panthers e gli Irriducibili, mentre dall’altra si sistemano i GDL con numerose pezze al seguito.

La partita si accende nella prima mezzora: il Carpi passa in vantaggio con Lasagna per essere poi ripreso dalle punizioni di Galabinov e Sansone che regalano i 3 punti al Novara, che si è mostrato cinico davanti ad un avversario di altissimo livello.

Buona la prestazione dei carpigiani, ovviamente “facilitata” ( non in senso denigratorio) dall’assenza dei novaresi. Spaziano da cori secchi, sicuramente i migliori, a cori più lunghi nell’arco dei 90’. A ravvivare la fredda giornata diverse bandiere e sciarpe sventolate nella contesa.

Con la mancanza degli ultras il tifo novarese vive un momento di calo; quanto di buono fatto è stato spazzato via dai Daspo, una piazza che stava tentando di rinascere ha subito quasi subito una pesante battuta d’arresto.

Durante questa partita qualche coro è partito spontaneamente dalle gradinate della tribuna trovando l’appoggio degli altri settori, ma siamo ben lontani dal tifo ultras, ovviamente senza nulla togliere ai “tribunari”.

Si chiude anche questo anno solare, difficile tracciare un bilancio; la curva novarese ha vissuto momenti di alti e bassi a partire dalla creazione del gruppo Nuares nell’estate scorsa. Si chiude il 2016 con la speranza di rivedere la gradinata centrale piena e quel drappo blu finalmente girato nel senso giusto.

Alessio Farinelli.