Si gioca sabato 29 ottobre alle 18.30 il match tra i biancoscudati del Padova e i canarini del Modena. Partita che si doveva giovare alle 20.30 ma poi, a pochi giorni dal match, è stata posticipata di qualche ora.

Sul campo il Padova parte nettamente favorito, con la società gialloblu, ora di proprietà del sempre contestato Caliendo, che vivacchia, e a fatica, nei bassifondi della Lega Pro. Un declino inesorabile quello del Modena FC 1912, che dai fasti della Serie A piano piano è scivolato in questa serie molto difficile ed ostica da affrontare specie se si ha un blasone e il dovere di vincere il campionato. In Lega Pro per rialzarsi servono molti soldi.

I lettori di Sport People sono al corrente delle vicende canarine, specie quelle che riguardano la situazione degli ultras, grazie ai sempre puntuali e appassionati servizi del grande Francesco Passarelli. Inutile quindi che vada a riscrivere le stesse cose che tutti sappiamo. Cercherò di raccontare solo quello che ho visto allo Stadio Euganeo.

Quella gialloblu è una curva che da un bel po’ di tempo sta cercando un suo equilibrio e un nuovo gruppo leader. Attualmente il gruppo Quei Bravi Ragazzi prova a tirare le redini del tifo canarino. Era in ogni caso da aspettarsi un tifo molto frantumato anche in trasferta così come succede al Braglia. Ma con mia sorpresa, come tra l’altro la stessa cosa successe lo scorso anno quando ho assistito a Vicenza-Modena in Serie B, la curva modenese in trasferta riesce a fare gruppo, ad essere colorata e anche a fare un buon tifo per gran parte della partita.

A Padova sono circa 200 i tifosi giunti dalla città della Ferrari: curva old style che non ha pezze ma preferisce gli striscioni come da “stile classico italiano fino agli anni ‘90”. Tra tutti devo dire molto bello lo striscione QBR (Quei Bravi Ragazzi).

La partita comincia: ah, quasi scontato dire che scaramucce tra le opposte tifoserie non ce ne sono state, e questa è oramai una consuetudine in questo stadio Euganeo che ha telecamere ovunque all’interno e spazi esterni ben visibili e delineati che scoraggiano anche i più focosi ad andare a “salutare” i nemici.

Il tifo degli ospiti, come accennavo prima, parte bene con un buon tifo per tutti i primi 45 minuti, fatto di cori e sventolio di bandiere continuo. Una tifoseria presente per la “maglia” e per l’orgoglio della propria città. Nel secondo tempo ci sarà un piccolo calo ma tutto sommato il tifo dei modenesi è ottimo.

Sul fronte patavino, con la squadra che comincia a girare, la curva di partita in partita si fa sempre più sentire. I cori sono belli da sentire quando tutto il settore partecipa.  I tre lanciacori, posizionati al centro della curva, si sgolano per gran parte della partita per fare in modo che tutti cantino. Lo fanno senza nessun megafono e riescono comunque ad ottenere ottimi risultati.

A dire il vero la Fattori non è colma, c’è un po’ meno gente che contro la Reggiana (il cambio di orario ha messo in difficoltà più di qualcuno) e, specie nel primo tempo, canta a tratti.  Ma di questi “tempi duri” per chi fa tifo, non è male da vedere. Ci sono cori anti-Modena, con una rivalità ultras che ha preso inizio dalla stagione 1987/1988 quando le due tifoserie si incontrarono in Coppa Italia.

Va ricordato che sino al 1985 le tue tifoserie legavano; dal 1981 c’era un’amicizia che poi si è persa perché i padovani sono diventati amici dei bolognesi mentre i modenesi hanno stretto con i mestrini. Tornando alla partita odierna, da parte della Fattori poi c’è stato tanto incitamento per la squadra, per i diffidati e contro la repressione ultras. I cori più forti sono stati quelli contro l’Unione, contro il Venezia, per un derby molto sentito che tra meno di un mese si giocherà al Penzo.

Una partita molto sentita a livello di tifoserie, ma come ho scritto nel titolo oggi questo incontro, come molti altri in tutta Italia, è “a metà” per le aspettative ultras, perché oltre alla voce e a sventolare le bandiere, resta ben poca libertà di movimento e di espressione.

Marcello Casarotti.