Al “Trastevere Stadium” di Roma (già noto con il nome di “Stadio Vittorio Bachelet”, come ho scritto nella tifocronaca della gara Trastevere ˗ Manfredonia), il Toro fa visita ai padroni di casa rionali.

La sfida è valevole per i playoff del girone H di Serie D. Il Nardò, al termine di un ottimo campionato, si è classificato al quinto posto; i tiberini, invece, dopo un torneo disputato a lungo nei piani altissimi, si sono arresi ˗ nelle ultime giornate ˗ di fronte al Bisceglie, venendo così costretti ad affrontare gli spareggi.

Il regolamento prevede un turno unico in casa della squadra che si è meglio piazzata nella stagione regolare, la quale può anche godere, per il superamento del turno, della possibilità di ricorrere a due risultati su tre (vittoria o pareggio) al termine dei 90’ regolamentari o dei supplementari.

Seicento chilometri circa dividono la Capitale da Nardò; una distanza considerevole, che non spaventa di certo i sostenitori neretini, i quali affollano in ottimo numero il settore ospiti dell’impianto trasteverino. Dalle movenze e dall’abbigliamento, il contingente appare per la maggior parte di stampo ultras, motivo per cui la zona dello stadio loro riservata risulta sempre in movimento e intenta a spronare la squadra granata in campo. Oltre ai cori e ai battimani, un bel colpo d’occhio è offerto dal colore, grazie alle numerose pezze appese sulla balaustra, ai bandieroni di ottima fattura, alle bandierine, a qualche due aste e alle maglie ˗ alcune granata, altre nere ˗ indossate dai ragazzi che partecipano al tifo (anche se molti, dato il gran caldo, decidono poi di tifare a petto nudo). Propongono una sciarpata e accendono anche qualche luminaria, oltre ad esporre uno striscione con la scritta: “Ciao Piero, amico degli ultras”. Si segnala, al loro fianco, la presenza dei martinesi, con la pezza “Ultrà Martina”. Insomma, in questa afosa domenica di metà maggio, si registra una presenza ospite importante.

Dall’altro lato della tribuna, un discreto numero di ragazzi sostiene attivamente il Trastevere, cantando per il sodalizio amaranto. Compatti dietro il vessillo con la scritta “H.S.L.”, propongono diversi battimani e sventolano anche alcune bandierine con i colori sociali del club.

In campo, la partita termina con il risultato di 3 ˗ 1 per i padroni di casa. Il Nardò passa in vantaggio al 7’ con Patierno e conduce tutta la gara in vantaggio. A pochi istanti dalla fine, precisamente al 92’, quando il Toro già pregusta il passaggio del turno, Paolacci trova la rete del pareggio; si entra, quindi, nei tempi supplementari, con gli ospiti costretti a trovare un’altra rete, visto che il pareggio, al termine dei 30’ restanti, premierebbe i capitolini. Tuttavia, è proprio il Trastevere a chiudere definitivamente l’incontro, realizzando altre due marcature con Mastromattei (99’) e Lorusso (120’).

Per il Nardò termina una stagione comunque da incorniciare, mentre il Trastevere affronterà, nella finalissima in programma ˗ sempre a Roma ˗ il 21 maggio, la Nocerina (che supera, nell’altra semifinale, il Gravina).

Testo di Andrea Calabrese.
Foto di Valerio Caprino.