In occasione del 33esimo turno del girone H di Serie D, si affrontano Trastevere e Manfredonia, due sodalizi con obiettivi diametralmente opposti: ai capitolini ˗ in piena lotta per la promozione in Lega Pro contro il Bisceglie ˗ servono punti per rimanere nella scia della compagine neroazzurrostellata, in attesa di notizie provenienti da Nocera Inferiore, dove si disputa il big match di giornata, Nocerina ˗ Bisceglie; ai sipontini, invece, manca davvero poco per ottenere la salvezza matematica.

Insomma, si tratta di una partita dal notevole interesse calcistico, il cui teatro è il “Trastevere Stadium” (già noto come “stadio Vittorio Bachelet”), un impianto situato nello storico e popoloso quartiere romano denominato Monteverde. La gara è fissata alle ore 15:00, essendo dunque da poco terminato il derby della Capitale, Roma ˗ Lazio, disputatosi qualche chilometro più a Nord di via Vitellia.

Come anticipato, i padroni di casa sono chiamati a vincere per sperare ancora nella vittoria del campionato. Dopo un torneo giocato ai vertici, infatti, i tiberini, a partire dalla sfida casalinga disputata proprio contro il Bisceglie e vinta dai pugliesi (gara coperta, tra l’altro, da Sport People), sono inciampati in altre due, pesanti sconfitte ˗ a Rionero in Vulture e a Gravina di Puglia ˗ di cui ha approfittato la diretta concorrente, la quale, con tenacia e grande carattere, non ha mai smesso di inseguire il sogno ˗ anche quando il campionato sembrava ormai chiuso in favore del Trastever. Così, la domenica precedente a questa gara, mentre il Trastevere conosceva la propria Waterloo nell’Alta Murgia, il Bisceglie regolava in casa il derelitto Città di Ciampino, compiendo il sorpasso alla terz’ultima curva e coronando una rimonta straordinaria.

Dall’altro lato, come detto, il Manfredonia non è ancora del tutto salvo, per cui i garganici scendono in campo con l’intenzione di ottenere punti.

La partita è spettacolare e ricca di emozioni: il risultato parla di vittoria casalinga per 3 ˗ 2. Al 17’, passano in vantaggio gli amaranto, grazie ad un tiro di Lorusso, che approfitta di un rimpallo in area di rigore; il Manfredonia, però, non ha intenzione di esercitare il ruolo della comparsa, pareggiando al 27’ con una rete di Cicerelli. Le due squadre rientrano così negli spogliatoi sul punteggio di 1 ˗ 1, mentre Nocerina e Bisceglie sono inchiodate sullo 0 ˗ 0.

Rientrati i 22 in campo, i romani, dopo soli sei giri di lancette, si portano sul 2 ˗ 1, grazie ad un goal firmato da Mastomattei, seguito da Tajarol, che al 67’ realizza il tris dei locali.

A questo punto, in panchina e sugli spalti, si attendono soltanto notizie provenienti dal “San Francesco”; così, mentre in via Vitellia il Trastevere amministra il risultato, all’81’ di Nocerina ˗ Bisceglie, Petta sigla la rete più importante dell’anno, non solo per gli adriatici ma per tutto il campionato, portando in vantaggio, appunto, il Bisceglie. Nel frattempo, a Roma, il Manfredonia, all’87’, realizza la seconda rete, poco dopo la quale giunge il triplice fischio.

In campo e sugli spalti, ovviamente, gli umori sono contrapposti: delusione per i trasteverini, gioia per i sipontini, che festeggiano la salvezza matematica nonostante la sconfitta (ciò in virtù dei risultati provenienti dagli altri campi su cui sono impegnate le dirette concorrenti).

A festeggiare sono soprattutto gli ultras pugliesi presenti nel settore ospiti del “Bachelet”, riconducibili al gruppo che al “Miramare” occupa la “gradinata est” (informazioni più dettagliate sulla situazione del tifo nel capoluogo garganico si possono trarre dai due resoconti del Direttore riguardanti le sfide Manfredonia ˗ Bisceglie e Manfredonia ˗ Agropoli).

Presenti in buon numero, sostengono la loro squadra con cori e battimani che coinvolgono tutti i presenti. Sulla recinzione appendono tre “pezze”, di cui una reca la sigla del C.A.P. di Manfredonia (“˗ 71043 ˗”), con scritta bianca su sfondo blu con righe celesti; un’altra allude alla fondazione del club (“…era l’ottobre 1932”), con scritta dello stesso colore e sfondo amaranto, incorniciato da due strisce biancocelesti ˗ la soluzione cromatica amaranto mi sembra sia usata sovente dagli adriatici, come ho potuto constatare guardando alcune foto, essendo, tra l’altro, anche il colore della seconda maglia della squadra; un’altra ancora mostra la scritta “Per la maglia, per la città”, di nuovo su sfondo blu ˗ celeste.

Il riferimento all’anno di fondazione compare anche su un “due aste” tenuto costantemente aperto, così come viene sempre sventolata una piccola bandiera blu su cui è raffigurato un teschio. Durante la gara, oltre alla manate e ai cori, si divertono dando vita ad un trenino, che suscita il sorriso anche degli altri spettatori che non partecipano al tifo; si segnala pure un coro che gli ultras intonano abbracciandosi.

Come detto, i 90’ di gioco riservano loro una sconfitta, tuttavia, ciò nonostante, possono festeggiare una meritata salvezza, dopo un campionato affrontato senza particolari patemi in campo, con qualche patema in più sul fronte societario.

Sul versante casalingo, presenti solo spettatori che assistono passivamente alla partita, mentre è assente il gruppetto che solitamente segue in casa e in trasferta il Trastevere.

Testo di Andrea Calabrese.
Foto di Valerio Caprino.