Il campionato di Serie D è ormai entrato nella fase finale e la nona giornata di ritorno del girone G ha in programma il confronto tra il Trastevere e il Terracina. Si gioca in una domenica luminosa di marzo, e quando arriva il giorno della partita, la mia adrenalina raggiunge livelli elevati.

Prima di tutto, nutro il desiderio di vedere all’opera i ragazzi della Curva Mare, che nonostante il campionato difficoltoso della loro squadra e l’ultimo posto in graduatoria, stanno onorando in maniera encomiabile questa stagione così travagliata, sostenendo i propri colori in ogni partita, tra le mura amiche come lontano dal “Colavolpe”. In secondo luogo, non avendo mai visto dal vivo il Trastevere, sono davvero curioso di conoscere con i miei occhi lo stadio dei capitolini. Infine, mi affascina l’idea di assistere a un incontro di D nel centro della Capitale. Ho già visto diverse partite sulle sponde del Tevere, sia all’Olimpico che nei campetti dei quartieri periferici, ma un incontro del massimo campionato dilettantistico a ridosso del cuore della città è davvero una piacevole novità.

Quando arrivo a Roma il sole splende sui balconi del bellissimo quartiere di Monteverde Vecchio. Il “Trastevere Stadium” è collocato in una zona residenziale tranquilla e verdissima. Questa struttura confina con la splendida Villa Doria Pamphilj, proprio ai piedi del Gianicolo, in un’area legata principalmente alle vicende risorgimentali. In questa zona, nell’estate del 1849, ci furono violenti scontri tra l’esercito francese, sbarcato a Civitavecchia per ripristinare a Roma il dominio temporale di Pio IX, e i difensori della Repubblica romana, istituita il 9 febbraio sotto il triumvirato Mazzini-Saffi-Armellini.

Il terreno su cui è stato costruito lo stadio fu donato negli anni Cinquanta dello scorso secolo dai Pamphili all’Ordine dei carmelitani scalzi, ed è sempre stato destinato alla pratica sportiva, prima alla caccia, poi al calcio. A partire dal 2013, la gestione è affidata al Trastevere, che vi ha debuttato nel 2014. Per questo impianto, già intitolato a Vittorio Bachelet, sono passate squadre di grande prestigio, come la Reggiana in Coppa Italia, il Perugia in amichevole, l’Avellino, la Sambenedettese e molte altre negli anni della D. Il Trastevere è una società solida e disputa da diverso tempo il massimo campionato dilettantistico. Si tratta di una vera e propria realtà rionale, che nel nome porta il segno della lunga tradizione calcistica trasteverina, passata per l’Unione Sportiva Albatrastevere e la Smit Trastevere.

Tornando al presente, arrivo alla porta carraia intorno alle 14:00 e incrocio i ragazzi di Terracina, giunti nella Capitale a bordo di transit. Sono una cinquantina di unità, un numero di tutto rispetto considerando l’ultimo posto in classifica e il pesante tonfo casalingo della domenica precedente contro il Guidonia, nel giorno del centenario. Grazie all’ottima organizzazione del club di casa, in brevissimo tempo riesco a mettere piede sul terreno di gioco, ma prima noto con grande piacere un giornalino in cui sono registrati, in maniera davvero precisa, i principali eventi storici di Terracina: non posso che lodare questa iniziativa, visto che ogni squadra di calcio non rappresenta soltanto uno sport, ma un’intera città!

Quasi senza accorgermene le squadre terminano il riscaldamento e alle 14:30 danno il via alle ostilità. Nel settore ospiti i terracinesi formano un ottimo blocco compatto ed espongono lo striscione “La Curva Mare siamo noi”, cui seguirà un messaggio di incoraggiamento per un amico. I biancocelesti sono molto carichi e tifano con buonissima intensità, anche colorando il settore con bandieroni e stendardi.

Sul campo il Trastevere segna in rapida successione tre reti: la partita termina, di fatto, già nel primo tempo. Un risultato del genere, unito all’ultimo posto in classifica, può abbattere facilmente, ma il corista legge benissimo il momento e sceglie la strategia più efficace per mantenere il settore attivo e rumoroso: cori degli anni Novanta/Duemila e contro gli storici rivali di Latina e Sora. Il ricorso al repertorio corale tradizionale, insieme al tamburo ottimamente suonato, producono un risultato davvero positivo: la Curva Mare canta fino al novantesimo, per una prestazione a mio parere di grande livello, considerando anche l’andamento della partita e, in generale, la stagione deprimente a livello di risultati, soprattutto in questo girone di ritorno. Insomma, complimenti ai ragazzi di Terracina, che davvero meritano di mantenere questa categoria!

I settori di casa non sono pieni, ma ci sono comunque diversi appassionati oggi allo “Stadium”, per una partita che, tra l’altro, si disputa a poche ore dall’impegno casalingo della Roma contro il Como. Ricordo un gruppo al seguito del Trastevere fino a qualche anno fa, il Rione XIII Ultras, che attualmente non accompagna più le sorti del club romano. Nell’estremità della tribuna di casa riesco comunque a fotografare vari stendardi. Appartengono a tre ragazzi che, da diverso tempo, seguono il Trastevere in ogni dove. Al termine della partita riesco a conversare con loro nel bar dello stadio, per un piacevole confronto sul calcio regionale. Sono dei tifosi encomiabili, cui va tributato il dovuto applauso per la scelta coraggiosa di seguire una squadra di Serie D, anche nelle scomode trasferte sarde, in così poche unità e in una città che ospita due autentici colossi del calcio nazionale.

Si chiude così la mia giornata trascorsa all’ombra del Gianicolo, in un luogo carico di memorie risorgimentali, che in molti angoli richiama la vecchia Roma. Torno a casa davvero soddisfatto, sia per l’ottima prova dei ragazzi di Terracina, autori di un ottimo sostegno, sia per aver conosciuto questa simpatica realtà.

Andrea Calabrese