Manca solo il derby umbro per completare la venticinquesima giornata del campionato di serie B. Derby numero 89 in gare ufficiali, quello che si gioca nel posticipo di domenica pomeriggio alle 15. Nel mio piccolo, purtroppo, sono riuscito a vedere solo una volta il derby umbro per eccellenza, nell’aprile del 2005 al Renato Curi, in notturna, e finì con un sonoro 4-0 per i padroni di casa del Grifo. In teoria ero presente anche ad uno Sporting Terni – Perugia del febbraio 2011, giocato nello stadio Libero Liberati e gremito da oltre duemila persone, sia sostenitori della Ternana che anti Perugia (di questi, mille ospiti nella curva San Martino). A quel tempo il Perugia era fallito e ripartiva dalla serie D con una squadra schiacciasassi che alla fine vinse il campionato e fu promossa in C2, seppur quel giorno, con grande sorpresa, uscì sconfitta per 3-2 da Terni.

Mi mancava quindi un derby vero da vedere a Terni, per cui in settimana decido di colmare questa lacuna con questo importante evento che richiama sempre tanta gente allo stadio. Nonostante il giorno festivo, la vicinanza e la macchina come mezzo di trasporto, decido di partire prima, perché il mio quinto senso e mezzo (alla Dylan Dog per intenderci) fiuta problemi e strade chiuse a Terni.

In un’ora buona e con tutta calma sono nella città di San Valentino. Dalla superstrada prendo l’uscita “Stadio” e poco dopo trovo uno sbarramento di forze dell’ordine a chiudere la strada. Opto per la parte inversa ma niente, nelle vicinanze del settore ospiti non si passa in alcun modo, penso nemmeno dalle fogne sotterranee, per cui non mi resta che riprendere la super strada e tentare con l’uscita successiva, circumnavigare Terni per arrivare allo storico “Liberati” dalla parte opposta.

Lasciata la macchina a debita distanza, anche perché le inutili perdite di tempo mi fanno bruciare parecchio del margine iniziale, mi incammino a piedi verso lo stadio, e tempo di farmi un giro veloce fuori, che ritiro il mio accredito decidendo di entrare quando mancano oltre venti minuti al fischio d’inizio.

Nonostante la Ternana sia sprofondata al penultimo posto in classifica, oggi allo stadio ci saranno 8.507 paganti, a significare che quella odierna non è una partita come tutte le altre, a maggior ragione che, per l’occasione, anche gli abbonati pagano il biglietto, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza.

Saranno 1.350 invece i perugini, arrivati con quasi 30 pullman a gremire il settore ovest a loro destinato (la curva San Martino, un tempo settore ospiti, è divenuta zona cuscinetto ed oggi ci saranno solo guardie ad occuparla). Da segnalare solo due episodi curiosi accaduti a distanza prima della partita, più che altro per aiutare a capire quanto importante e sentito sia questo derby per entrambe le sponde; faccio una premessa, non ero presente ai fatti, mi limito solo a raccontarli a scopo esemplificativo senza stare a giudicarli o compararli fra loro: venerdì notte visita dei perugini davanti alla Est, sabato sera invece ternani nella curva Ovest a comporre, con vernice bianca, un grosso “PG TBC” sui gradoni.

Entrando allo stadio oggi sento un’atmosfera diversa e do subito un’occhiata alle curve, con il settore ospiti che canta qualche coro prima della sfida, mentre nella Est vengono esposte ai lati delle strisce rosso – verdi – gialle che partono dal terzo anello per arrivare in diagonale fino al primo. Infine in Nord, molto popolata, vengono alzati tanti palloncini sia rossi che verdi mischiati tra loro.

Poco prima dell’inizio, lo speaker dello stadio ricorda Osvaldo Neri, il tifoso del Perugia deceduto per un malore nel derby d’andata con le due tifoserie che si stringono in un caloroso applauso a ricordare lo sfortunato tifoso scomparso. Dopo di questo tutto è pronto e l’adrenalina si fa sempre più alta.

Finalmente entrano le squadre in campo e può iniziare lo spettacolo delle coreografie sugli spalti: nella curva Ovest i tifosi del Grifo colorano il settore alzando tantissime sciarpe al cielo a formare un tappeto biancorosso, sventolano bandiere e bandierine ed alzano vari stendardi. Durante la sciarpata accendono una torcia ed un paio di fumogeni rossi e faranno esplodere anche due bomboni.

Nella Est, in mezzo alle strisce colorate scende dal terzo anello un grosso bandierone rossoverde con una Fera nel mezzo. Da un lato la scritta “UNICO” e dall’altro “AMORE”, più una sbandierata nell’anello più alto. Quando viene rialzando il telone della coreografia, compare un saluto di scherno verso i rivali di sempre: “CIAO MERDE”.

In Nord, oltre ai palloncini, verranno esposti quattro teli colorati con i colori della squadra e sopra ognuno di esso quattro numeri di colore oro a comporre la data 1925, anno di fondazione della Ternana. Inoltre verranno accesi diversi fumogeni sia rossi che verdi oltre a cinque – sei bombe carta a creare una fumogenata vecchio stampo.

Nel primo tempo le due tifoserie si danno battaglia, con un settore ospiti che non si fa di certo intimorire dalla bolgia dello stadio, inoltre con una Nord ed una Est agguerrite come non le vedevo da tempo. Tantissimi battimani su tutti i fronti, in prevalenza nel settore dove sono posizionati i biancorossi. Poi, prima del quarto d’ora, nella Est compare uno striscione in ricordo di Zuzza, grande ultras ternano scomparso 19 anni fa: “12.02.98 12.02.2017 ZUZZA CON NOI “.

I perugini proseguono a tifare, sempre molto bene ed in maniera continua: sicuramente il settore più piccolo e meno dispersivo li aiuta e non poco. Inoltre nel corso della gara accendono un paio di torce e fanno sventolare di continuo i bandieroni. Sul fronte dei padroni di casa ci sono belle sbandierate in entrambi i settori, con la Est che dopo una ventina di minuti propone una sciarpata e nel mentre alza uno striscione a ricordare il giocatore dell’Atalanta Pisani e la sua compagna, periti in un incidente stradale esattamente venti anni fa: “CIAO CHICCO E ALE”.

Nel secondo tempo le tifoserie proseguono nell’incitare le rispettive squadre con la speranza che il risultato si sblocchi da un momento all’altro. Perugini che continuano ad accendere torce e fumogeni e ad effettuare battimani. Ternani invece più impostati nello sventolare bandiere e, non me ne vogliano, più contratti, vuoi per un settore pieno e quindi più dispersivo, vuoi per l’importanza della partita e di conseguenza per la posta in palio. In compenso, in questa seconda frazione mi sembrano più reattivi nei battimani, mentre la Nord effettuerà una bella sciarpata molto fitta che si estenderà su tutto l’anello inferiore. Pure la Est proverà a farla ma con risultati meno soddisfacenti.

Si arriva così alla mezz’ora con Nicastro che segnerà il gol partita per gli ospiti e farà esplodere di gioia il settore, con qualche componente della squadra che andrà ad esultare sotto i tifosi che, nel mentre, accenderanno sei torce e le getteranno davanti al settore stesso.

I ternani però non mollano e la Nord cercherà di tenere il confronto cantando cori accompagnati da battimani. Ovviamente i cori contro si sprecano sia da una parte che dall’altra. Poco prima del fischio finale, anche i tifosi biancorossi regaleranno una bella e fitta sciarpata che ricoprirà per intero il settore ovest dello stadio, accendendo una torcia quando le stesse verranno fatte roteare in aria.

La Est di casa, così come la Nord, si farà sentire e vedere con cori accompagnati da discreti battimani poi, quando arriverà il triplice fischio finale, gli umori saranno pessimi per i supporters locali, che fischieranno compatti la squadra, mentre l’esultanza sarà prolungata per i perugini con i propri giocatori che ballano e cantano sotto al settore ospiti.

La gente esce dall’impianto e c’è ancora tempo e modo per mandarsi a quel paese, però mentre i perugini tornano a casa, per i ternani, inviperiti, c’è tempo per presentarsi in massa davanti al cancello da cui transitano le squadre, cancello che viene presidiato dalle forze dell’ordine. Ho saputo solo di qualche lancio di oggetti, lo scoppio di due grossi petardi, poi qualche carica di alleggerimento, ma non essendo stato presente non aggiungo altro. Leggendo i giornali del giorno dopo sono venuto a conoscenza di un colloquio tra una parte di ultras e squadra, un confronto normale per chiedere spiegazioni del momento tutt’altro che roseo.

Marco Gasparri.