Il tempo non prometteva nulla di buono, ma il destino amico ha voluto che reggesse per tutta la durata della mattinata.

Non volevo e non potevo mancare a questo interessante avvenimento. Alla spicciolata arrivano anche i tanti gruppi convenuti a rendere omaggio ai padroni di casa per questo ambito traguardo. L’inferriata dietro una delle due porte, ospita diversi striscioni storici del movimento ultras. Barletta, Lanciano, Lucca, Bari, Salerno, Reggio Calabria, Lamezia e Venezia hanno voluto rendere onore e rispetto per questi primi trent’anni del movimento ultras andriese.

Presso l’oratorio Salesiano, sito in pieno centro città, si è svolto un torneo di calcetto che ha visto confrontarsi le diverse compagini ultras delle tifoserie convenute. Per l’onore della propria maglia, ho visto giovani e meno giovani battersi e divertirsi, tirando due calci ad un pallone in un campo poco livellato e con porte sgangherate che rispecchiano però la semplicità più autentica del vecchio calcio.

Ad ogni modo il torneo oggi importava poco. Gli ultras presenti si sono comunque posizionati lateralmente, creando un interessante impatto visivo. Nessuna barriera, nessun tornello, nessuna guardia, nessuna telecamera. Ma torniamo sulla terra, basta fantasticare: siamo in un semplice torneo tra ultras, eppur se per pochi attimi è stato belle respirare aria libera, senza quella pressione intimidatoria a cui siamo abituati oramai in ogni stadio.

È stata una giornata densa, vissuta e vera, come meritava questa città che da trent’anni mastica ultras, lontano dalle luci della ribalta, umile, onesta, ma al contempo fiera e combattiva. Altri cento di questi giorni alla Andria Ultras.

Massimo D’Innocenzi.