PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ANIME E GRADINATE” IN USCITA GIOVEDI’ 24 AGOSTO.

TRIESTE… UNA STORIA DI CITTA’

 

Diverse realtà del tessuto urbano entrano in contatto interagendo con creatività che diventa spirito “d’utilità'” essenziale: distillato d’esempi concreti di come una città non necessita solo di buoni servizi ma è soprattutto di popolazione attenta. Questo libro vuol essere testimonianza di percorsi possibili, raccontandone i risvolti e le sorprese, le emozioni che diventano insegnamento, trasformando la curiosità in coscienza creativa. Non si vogliono dipingere gli ultras come benefattori, non è pubblicità questa ma semplicemente ricollocarli nelle città, accettanti ed accettati. Si vuol casomai inserire un dato motivo d’eventuali riflessioni; la particolare sensibilità ed attenzione maturata da chi è stato ed è ghettizzato. Capacità di visuali più profonde ed illuminanti sviluppate da chi riconosce con più facilità gli angoli d’ombra, essendone stato costretto, a sua volta. Non possiamo emarginare, noi, che gridiamo con forza d’esserlo, diventando involontario ma consapevole esempio, non possiamo non comportarci da cittadini, noi, che rivendichiamo d’esserlo, nella difesa esasperata di strade, simboli, bandiere, quartieri.

Preambolo doveroso questo, perché non appaia come una semplice “pulizia d’immagine” non ne abbiamo bisogno, perché comunque fieri di cio’ che siamo, a torto o ragione. Ci sta a cuore la centralità del messaggio e che non venga “edulcorato” artificialmente, snaturandone le velleità, poche ma serie.

Una storia di città, che non vuol vestirsi di cronaca, ma descrivere sensazioni, attraverso le quali, cercare d’entrare nel ventre molle eviscerandolo, per mostrare tutto così com’è. Le voci, tante, diversificate, compongono una sorta di colonna sonora, eterogenea ma non così lontana, sembra qualcosa di sezionato che venga ricomposto e dove ovviamente, le parti, combaciano perfettamente. Le testimonianze narrano di per sé qualcosa condito con la nostra visione, emozionale, del tutto, chiaro scuri, penombra, squarci di luce improvvisi colorano le immagini e i contenuti, in un percorso emozionale e visivo, dai piacevoli toni, anche quando volutamente “gravati” da un realismo necessario. Ma anche incontro d’emozioni, nell’itinerare tutti, verso un comune obiettivo, anzi, per meglio dire, un infinito viaggio di tappa in tappa, stazione dopo stazione. Il micro cosmo ospedaliero si apre confrontandosi con realtà molto “lontane”, anche concettualmente; ugualmente, il poco conosciuto mondo della curva, il popolo dello stadio, accetta d’esporsi, considerandone i rischi d’inadeguatezza. L’ambiente d’una grande realtà sportiva, di una società che rispecchia il modello imprenditoriale cittadino, testimonia un’altra forma di “contatto” sociale, spiegato nella sua utilità, ulteriore esempio di sentieri percorribili. E’ un racconto che va sorseggiato lentamente, gustandone i particolari, nell’intrecciarsi di riflessioni serie e momenti di gioia quasi adolescenziale, quel nuovo che rende tutti ragazzi alle prime esperienze, livella appiattente, generazioni e stagioni della vita differenti. La piacevole lettura e l’impatto visivo, regalato da immagini in alta qualità, s’inseguono, intersecandosi con giusto equilibrio per regalare un’immersione totale del lettore nei contesti narrati.

Anni di eventi, idee, collaborazioni, luoghi, anche questa è Trieste, anche qui si parla dei suoi quartieri, locali, edifici, strade: la storia di questa città s’impreziosisce d’uno spaccato realistico del quotidiano, di questa porzione di mondo, tra montagne e mare, la triestinità volutamente “lubrifica” ogni immagine parola pagina di quest’opera, una sorta di neorealismo moderno, nobilitato dal messaggio. Umanità sofferenti, medici, infermieri, impiegati, ultras, tifosi, calciatori, dirigenti societari, questa la multiforme fauna che anima queste pagine, testimoni e protagonisti di una normalità che appartiene a tutti, nella quale qualsiasi cittadino si puo’ riconoscere. Abbiamo scelto di condividere tutto questo per far rimanere qualcosa e radicarlo nella storia di questa città. Gli eroi silenti, gli angeli senza ali, tutte quelle straordinarie umanità che ci passano a fianco sul marciapiede, riempiono le file alle poste come noi, intersecano le nostre quotidiane abitudini, tutti, insieme, triestini. Tutti anima e derma di quest’Urbe immortale.

Lanciamo verso il domani questa storia che è idea e diventa proposta, che resti un banale racconto o si trasformi in presa di coscienza, comunque rimarrà come i “normali” personaggi che dal quotidiano emergono per il breve spazio di queste pagine, per poi rientrare, confluire nuovamente nel metabolismo cittadino.